<b>Dylan Dog n.88 - Oltre la morte. Tiziano Sclavi/Mauro Marcheselli/Marco Soldi. 1996</b>
Uno degli albi più struggenti di tutta l'opera dylandoghiana, l'albo che mi fa piangere ogni volta che lo leggo.
Dylan ritrova per caso la sua amata Bree Daniels, l’unica donna che ha veramente contato qualcosa nella sua vita, l’unica donna di cui si è veramente innamorato, l’unica donna che, se lei avesse voluto, avrebbe sposato all’istante.
Purtroppo lei è condannata a morte da una malattia incurabile e allora il nostro eroe, pur di salvarle la vita, stringe un patto con la Morte stessa che, per causa di forza maggiore non riuscirà a portare a termine fino in fondo.
Albo che come ho scritto sopra suscita in me forti sentimenti ed emozioni, mi ha riportato indietro nel tempo, ho rivissuto con Dylan la sua stessa angoscia, disperazione, e soprattutto impotenza davanti alla malattia di una persona amata, una storia che per me mette i brividi e dove sono presenti gli elementi che, nel bene e nel male, caratterizzano questo fumetto(assassini misteriosi e un pizzico di malinconia) contornata da tante scene per me difficili da dimenticare(il dialogo tra Bloch e Dylan in ospedale, i bellissimi monologhi dell’uomo invisibile che rispecchiano l’enorme vena poetica di Sclavi), a volte si scade troppo nell l’eccessivo(
) ma il meraviglioso finale, uno tra i più belli, poetici e malinconici che abbia mai letto ripaga di tutto quanto.
Ha ragione Sclavi, non è la morte a essere ingiusta ma la vita che all’improvviso ci toglie tutto ciò che ci ha donato, tutto ciò che abbiamo di più caro, senza darci il tempo di rimediare ai nostri errori.
<b>"la Morte, ah, la morte che viene per tutti,
che anche d’inverno coglie i suoi frutti.
La vita, ah, la vita, che breve dolore,
con l’illusione che sia eterno l’amore.
E la Morte raccoglie un’anima ancora,
la prende per mano, e lei tutto ignora,
se fosse alta o nana, o madre di qualcuno,
che in morte sarà, come tutti, nessuno.
Per quanto tu viva, per quanto tu faccia,
t’accoglierà la Morte fra le sue braccia.
T’abbraccerà la Morte, come madre pietosa
Nelle tue oscurità splenderà luminosa,
e insieme alla Morte vola via un sorriso,
che ricorderai sempre rivedendo il suo viso,
nel sogno d’amore che continuerai a sognare,
e nemmeno la Morte potrà mai svegliare."</b>
<b>Dylan Dog n.61 - Terrore dall'infinito. Tiziano Sclavi. Bruno Brindisi. 1991.</b>Whitley è un uomo comune che conduce un’esistenza assolutamente normale, ha una moglie, un lavoro redditizio e una splendida casa in campagna lasciata in eredità dai suoi genitori.
La sua normale esistenza viene sconvolta da una sorta di incontro ravvicinato del terzo tipo, una notte in sogno gli appaiono degli extraterrestri, venuti dalle profondità dello spazio per aiutarlo a uscire da un terribile incubo che si porta dietro da trentasette anni.
Uno degli albi per me più belli, una storia che mescola il tema degli ufo, affascinante come sempre, a una vicenda personale tragica e commovente.
Sclavi, con il suo magistrale talento, è riuscito nell’intento di creare una storia particolare e affascinante ma che allo stesso tempo fa riflettere e commuovere.
Trama veramente ben strutturata(i momenti del flashback e il sogno del gufo sono indimenticabili), eccellenti le comparse, meraviglioso il finale.
Uno dei migliori DYD di sempre e uno dei cinque albi che ha un posto speciale nel mio cuore.
Capolavoro.
<b> Dylan Dog n.71 - I delitti della mantide. Tiziano Sclavi.Bruno Brindisi. 1992. </b>Essere single non è sempre una scelta, talvolta è la vita a imporcelo, non tutti abbiamo la fortuna di trovare sul nostro cammino la cosiddetta “anima gemella”, una persona con la quale si è destinati a stare per tutta la vita, c’è chi nella vita alla fine la trova e chi si lascia andare a storie sbagliate per non sentirsi solo.
Primo albo “sociale” della storia di Dyd(in seguito arriveranno “Johnny Freak”, “Il lungo addio” e “il cuore di Johnny”), incentrato su due delle tematiche più care a Tiziano Sclavi, la solitudine e la degenerazione degli affetti.
C’è un locale ritrovo per anime sole, per persone alla continua ricerca di un po’ di calore umano, di un po’ d’affetto, c’è una bellissima ragazza che, sbattuta nel mondo e inadeguata alla vita, non trova un uomo che possa aiutarla a uscire da questo circolo vizioso e c’è una madre/mantide che, per difendere la sua bambina, non esita a uccidere gli uomini con i quali la ragazza intrattiene rapporti sessuali, il tutto circondato da un’atmosfera molto triste e impregnata di solitudine.
Buonissimo albo(mi sono piaciuti il prologo che rimane senza spiegazione fino alla fine, l’epilogo dove si racconta cosa succede agli altri, il ritmo, i disegni, l’ambientazione) che ancora oggi mi fa commuovere.