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Il pianto delle troiane. Pat Barker. 2022.


Seguito de "il silenzio delle ragazze" è un romanzo gradevole ma che mi è piaciuto meno rispetto al primo, il libro racconta gli avvenimenti dopo la morte di Achille(l'inganno del cavallo, la caduta di #@*§, la morte di Priamo e la successiva schiavitù di sua moglie Ecuba e di tutte le altre donne troiane), come il suo successore è un racconto tutto al femminile permeato da un'atmosfera triste e velatamente misantropa dove le donne subiscono passivamente la loro triste sorte, covando un dolore che non riescono mai a esternare e a sfogare contro i loro oppressori.
Non mi è piaciuto il linguaggio a volte scurrile adoperato dalla scrittrice mentre mi è piaciuto molto il finale, per me la parte migliore del romanzo.
Un buon libro ma come ho scritto sopra ho apprezzato più "il silenzio delle ragazze ".

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Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra e il mio seno, cui volta a volta ciascuno s'è scontrato, è fatto per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia.

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MessaggioInviato: lun 5 dic 2022, 15:40 
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Il pianeta delle scimmie. Pierre Boulle. 1963.

Un messaggio abbandonato tra i flutti racconta la storia di Ulisse, un giornalista cosmonauta che narra la sua avventura che ha inizio con lo sbarco su un pianeta simile alla Terra e popolato da una razza di evolute scimmie che hanno ridotto in schiavitù gli esseri umani.
Dopo essere stato catturato e recluso, l'uomo riesce a scappare con la sua compagna e il loro bambino è a far ritorno sulla Terra che, dopo anni luce dalla sua partenza, è ormai definitivamente cambiato e purtroppo in peggio.
Romanzo che ho trovato molto diverso rispetto al film ma che mi è piaciuto molto, accattivante come storia e con un finale sorprendente.
Una pietra miliare del genere sci-fi.

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MessaggioInviato: ven 9 dic 2022, 15:57 
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Cattivo Natale

Si sa, il Natale simboleggia l'allegria, la felicità, l'altruismo, il calore umano ma c'è anche una parte triste, quella di chi è solo e non ha nessuno con cui condividerla, di chi è malato o ha subito delle perdite dolorose e non riesce più a immergersi nel suo clima di gioa.
Questa raccolta di racconti narrano il Natale attraverso il suo lato oscuro, la finta bontà di chi si prodiga per gli altri ma lo fa solo per apparenza e tornaconto personale(sconvolgente il racconto della coppia di vicini che fanno a gara per aiutare un barbone del quale non frega nulla ma lo fanno solo per ostentare il loro finto buonismo), la solitudine di chi si sente abbandonato(struggente il racconto dell'anziano genitore che aspetta invano da anni una visita a Natale del figlio eternamente indaffarato per andarlo a trovare), degli emarginati.
Una raccolta che mostra come ormai questa festività si sia trasformata talmente tanto da perdere ogni suo senso di autenticità, diventando ormai la fiera dell'egoismo oltre che unosfoggio di ipocrisia, soprattutto nei sentimenti.
Per chi cerca qualcosa di diverso dalle classiche letture natalizie.

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MessaggioInviato: lun 12 dic 2022, 15:21 
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L'ultima spiaggia. Nevil Shute. 1957.


Romanzo apocalittico che visti i tempi che stiamo purtroppo vivendo fa veramente rabbrividire.
Shute secondo il mio modesto parere non possiede la poetica di un Ray Bradbury ma questo suo romanzo è terribilmente struggente, fa riflettere sulla caducità della vita e sulla morte ma soprattutto mette in risalto la psicologia dell'essere umano e di come affronterebbe la sua esistenza sapendo di essere condannato a una lunga e dolorosa agonia di lì a poco, c'è chi si ubriaca per dimenticare la sua sorte, chi si dispera per non avere più tempo a
disposizione per realizzare i suoi sogni, chi non si arrende e
continua a lottare contro un destino che sa già essere segnato, chi continua a vivere la sua vita come se nulla fosse e chi ama fino al suo ultimo respiro.
C'è tanta amarezza che permea le pagine di questo libro ma soprattutto c'è la consapevolezza, triste a dirlo, di esserselo in fondo meritato, di aver dato modo alla scienza di distruggerci solo ed esclusivamente per la nostra sete di potere.
Alla fine il mondo e i suoi abitanti vanno via in punta di piedi, con quella dignità che è insita in ognuno di noi.
Agghiacciante, triste ma bellissimo.

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MessaggioInviato: ven 16 dic 2022, 15:28 
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Il maialino di Natale di J.K.Rowling. 2021.


Fin da quando sono bambina mi è stato insegnato il rispetto delle cose, di averne profonda cura visto che i soldi per comprarne delle altre non c'erano e questa fiaba dal sapore dei tempi antichi insegna proprio questo, il rispetto per gli oggetti che possediamo, in un mondo in cui il consumismo ci ha fagocitato, in una società dove tutto è oramai usa e getta, anche i rapporti umani, in cui tutto viene trattato con noncuranza, tanto tutto ormai si può sostituire, questo libro ci mostra come anche le cose che a noi sembrano le più sciocche e banali hanno un loro valore e vadano rispettate.
Una fiaba dolcissima, avventurosa e commovente che a me ha ricordato un po' Astolfo quando nell'Orlando Furioso di Ariosto giunge sulla Luna per cercare il senno di Orlando che è andato perduto e che insegna, oltre al valore delle cose e al rispetto di tutto cio che ci circonda, anche il valore dell'amicizia.
Un piccolo gioiello da far leggere ai vostri figli.

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MessaggioInviato: lun 19 dic 2022, 15:24 
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La favola di Natale. Giovannino Guareschi. 1944.


Guareschi scrisse questa fiaba nel 1944 quando era prigioniero in un campo di concentramento nel Nord Ovest della Germania per allontanare i suoi pensieri e quelli dei suoi compagni di prigionia dalla paura, la fame, la nostalgia di casa, una fiaba dolce e delicata che, nonostante sia stata scritta in un periodo della vita di profondo dolore per lo scrittore, trasuda tanta speranza e ironia, un bel miscuglio di fantasia e realtà impreziosita dai bellissimi disegni realizzati dallo stesso Guareschi.
Una lettura che scalda il cuore, una lezione di vita e speranza da leggere non soltanto a Natale.

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MessaggioInviato: lun 26 dic 2022, 11:04 
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La locanda del bianco Natale. Coleen Wright. 2018.

Nel Vermont esiste una locanda immersa nella neve gestita da Jeanne e Tim, una coppia in ristrettezze economiche che cercano disperatamente di salvare questa loro attività alla quale sono molto affezionati.
L'occasione si presenta loro grazie a un sontuoso matrimonio da celebrare proprio il giorno di Natale ma lo sposo sfortunatamente ha deciso di ripensarci proprio all'ultimo minuto, facendo sprofondare nella disperazione sia la sposa che la coppia di gestori della locanda che vedono così annullate tutte le prenotazioni degli invitati e svaniti tutti i ricavi.
Tra gli ospiti della locanda c'è anche Molly, una scrittrice di successo per bambini che si è rifugiata in quel luogo per trovare un po' di tranquillità adatta per iniziare il suo nuovo romanzo.
Tutti gli ospiti della locanda sono accomunati dalla mancanza di spirito natalizio, riuscirà il Natale a compiere il miracolo e a infondere la gioia e la speranza nei loro cuori?
Perché il Natale è questo, secondo l'opinione personale ha il potere di fare miracoli e infondere felicità anche nei cuori più disperati.
Questo è il classico caso dove tutto ciò accade soltanto nei romanzi, nella vita reale è raro, a meno che non si ha una notevole botta di buona sorte, che la tua vita prima sull'orlo del baratro diventi la più felice dell'intero globo terracqueo, che la tua esistenza piena di debiti venga risolta in ventiquattro ore da un anonimo buon samaritano, che l'uomo con cui hai condiviso anni della tua esistenza ti abbandoni all'altare(trauma per me parecchio devastante ) ma ti ritrovi con l'amico d'infanzia del quale non ricordavi nemmeno l'esistenza che si scopre innamorato di te dai tempi in cui vi tiravate le palle di neve addosso(e quindi poveretto ha fatto pure le ragnatele ad aspettarti), che sei sola da anni e oramai tristemente consapevole che lo sarai per sempre e dalla tua porta entra un mega figo che purtroppo ha da poco perso la moglie e s'innamora di te in meno di ventiquattro ore e addirittura le sue bambine, dopo averti visto appena mezza volta, ti dicono : "ciao, vuoi essere da domani tu la nostra mamma?".
Questo per me non è Natale ma la città della fortuna più schifosamente sfacciata ma nei romanzi tutto può accadere ed è questo il loro lato positivo per me.
Comunque sia il romanzo è carino, è adatto ovviamente a questi giorni di festa, un po' poco coinvolgente nelle storie e nei personaggi e tendenzialmente buonista(ma essendo un libro di Natale ci sta) ma a me è piaciuto, mi ha pure fatto venire una gran fame con tutte quelle descrizioni di deliziosi manicaretti.
Lo consiglio, una lettura leggera che si sposa perfettamente con il periodo natalizio.

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MessaggioInviato: ven 30 dic 2022, 15:34 
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Canto di Natale di Charles Dickens. 1843.


Il mio libro "natalizio" preferito, per me una delle più belle e commoventi storie sul Natale che siano mai state scritte, un racconto (perché di tale si tratta) che unisce elementi della letteratura gotica(i tre fantasmi) alla denuncia contro la povertà e lo sfruttamento minorile.
E’ inoltre per me un libro che esprime al meglio cosa sia il vero spirito del Natale, uno spirito fatto di sacrificio, di semplicità, di armonia con noi stessi e con il prossimo, di riflessione, non quella baraonda commerciale fredda e impersonale in cui l’abbiamo oggigiorno trasformato.
C’è tutto il fascino dell’Inghilterra dell’Ottocento e delle sue usanze ma anche come ho scritto sopra un’indignata critica nei confronti della società e delle inumane condizioni in cui versavano i poveri, specialmente i bambini.
Una storia di solitudine, di rancore e invidia nei confronti di chi ha più di noi ma anche una storia d’amore e di solidarietà umana.
Un classico da riscoprire, di quelli che, alla fine, t’insegnano sempre qualcosa.
Per me non è Natale senza la lettura di questo libro.

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Come non è Natale senza "Canto di Natale" per me non è Capodanno senza la rilettura de "la piccola fiammiferaia" di Hans Christian Andersen. ❤

Una delle mie fiabe preferite che mi commuove ogni volta come non mai.
Ha appena tre pagine questa fiaba ma piene zeppe di sensibilità, umanità, dolcezza, ingenuità, freschezza, saggezza e profondità di sentimenti, tutti pregi e qualità dello scrittore danese Hans Christian Andersen.
Non c’è nessun intento polemico nelle parole di Andersen, non c’è nessuna denuncia verso la terribile situazione in cui versavano i bambini dell’Ottocento, c’è solo un’infinita tristezza per una creatura abbandonata a sé stessa.
Purtroppo non c’è un lieto fine come di solito accade nelle fiabe ma chi conosce bene questo autore sa che il più delle volte le sue fiabe non finiscono bene, c’è sempre il dolore che emerge, che trasuda da ogni parola e che non lascia indifferente colui che legge.
Una fiaba dolcissima che non posso fare a meno di leggere e rileggere, che sento mia sotto tanti aspetti.

Esiste anche una versione animata tratta da "le più belle fiabe del mondo"


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La custode dei peccati. Megan Campisi. 2022.




Ispirato alla figura storica della mangiapeccati questo romanzo fornisce un'interessante visione su questa figura davvero poco conosciuta, un romanzo dalle sfumature leggermente gotiche che descrive, attraverso la figura della povera sventurata May, l'emarginazione che subivano le persone indigenti nel XVI secolo e anche una visione impietosa sulla corruzione che si annidava nella corte inglese.
Un romanzo che a mio parere mette in luce quanto di più negativo ci sia nell'animo umano(menzogna, cattiveria, superstizione, vendetta).
Una lettura avvincente, scritta con una prosa fluida e che consiglio agli appassionati del fantasy storico.

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