Il faro in capo al mondo. Jules e Michael Verne. 1905.

Romanzo di Jules Verne pubblicato postumo dal figlio Michael che l'ha scritto per buona parte e si nota (lo stile è simile a quello del padre ma come enfasi narrativa siamo al di sotto), un romanzo avventuroso e godibile, che tiene sempre viva l'attenzione del lettore e una scrittura fluida, semplice e coinvolgente.
L'unico appunto riguarda i personaggi, decisamente scarni (lontani anni luce dal fascino di un capitano Nemo).
Comunque sia una buona lettura da cui é stato tratto anche un film con protagonista Kirk Douglas.

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Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra e il mio seno, cui volta a volta ciascuno s'è scontrato, è fatto per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia.

Il mistero delle Amazzoni. Hannah Lynn. 2022.



Dopo "il segreto di Medusa" Hannah Lynn riscrive il mito tutto al femminile, incentrandosi questa volta sulle figure delle Amazzoni, le leggendarie donne guerriero, un romanzo avventuroso, coinvolgente e scorrevole che ancora una volta esalta la figura femminile, questa volta di due donne, Ippolita, che in nome dell'amore rinuncerà a tutta quella che era stata la sua vita fino ad allora e Pentesilea che con grande forza d'animo dovrà, oltre a vendicare il grave torto che sua sorella ha subito e ha fatto subire al suo popolo, aiutare le sue donne, rimaste orfane della loro regina, a rialzarsi, due donne forti, unite da un profondo senso del dovere e di lealtà, due personaggi vividi che saranno travolte dalla tragedia che si abbatterà inesorabilmente sulle loro vite.
Hannah Lynn è ancora una volta abile a catturare il lettore e a trasportarlo in epoche lontane e a far vivere storie di amore, tradimento, lealtà e coraggio.

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Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra e il mio seno, cui volta a volta ciascuno s'è scontrato, è fatto per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia.

All'ombra dell'arcobaleno. Robert Franklin Leslie. 1990.

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Meraviglioso romanzo di avventura che racconta la profonda amicizia tra un lupo e un essere umano, un romanzo che, per chi come me ama questo intelligente ed estremamente sensibile animale, mostra come comunicano tra loro e come convivono con il branco e con la natura che li circonda.
Un libro che mette in risalto il vero senso della lealtà e della fedeltà, aspetti che, per quanto mi riguarda, conoscono più gli animali che gli uomini.

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Il miglio verde. Stephen King. 1996.


Devo ringraziare chi ha deciso di mettere online l'audiolibro di questo romanzo, data la mia difficoltà con il suo autore lo avrei sicuramente abbandonato e sarebbe stato un peccato perché il romanzo merita tanto, lo reputo insieme a "Pet Sematary" il più bel romanzo che King abbia mai scritto, una storia lontana dai suoi standard horrorifici, struggente e delicata, una critica contro la brutalità e l'inutilità della pena di morte, contro i pregiudizi, una storia che fa riflettere sul dolore, sull'empatia, sul lutto, sulle perdite dolorose che purtroppo tutti quanti noi dobbiamo affrontare nel nostro percorso di vita.
John Coffey è uno dei personaggi più ingenui e buoni che mi sia mai capitato di incontrare ed è praticamente impossibile non angosciati per la sua ingiusta sorte.
King tra i suoi difetti per me ha quello di non saper scrivere i finali dei suoi romanzi (la maggior parte di quelli che ho letto non mi sono piaciuti), questa volta invece ne ha scritto uno di grandissima bellezza e poesia che mi ha commosso.
Ci sono le solite dispersioni ma è davvero un gran bel libro, se il film, che adoro, mi aveva turbato ed emozionato, la sua versione cartacea lo ha fatto ancora di più.
Questa volta devo fargli i complimenti e grazie anche a chi mi ha dato la possibilità di ascoltarlo.

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Le indie nere. Jules Verne. 1877.


Uno tra i romanzi meno conosciuti di Jules Verne, dal titolo dal sapore esotico ma ambientato nelle profondità delle miniere di carbone scozzesi, un romanzo che all'avventura tipica degli scritti di Verne unisce gli elementi tipici del genere horror.
Certo a me ha fatto rimanere perplessa tutto questo gruppo di persone felici di vivere un'intera esistenza sottoterra a respirarsi le polveri di ciò che estraggono però è un buon romanzo d'intrattenimento.

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Lo scarabeo d'oro. Edgar Allan Poe. 1843.


Uno dei racconti più noti di Edgar Allan Poe che fu fonte d'ispirazione per Stevenson per il suo "l'isola del tesoro", una storia ricca di misteri e avventure (enigmi e messaggi da cifrare, tesori nascosti) che tiene incollati alle pagine durante tutta la sua prima parte, nella seconda invece per me cala di molto nella sua eccessiva pedanteria sull'enigma da risolvere e nella sua spiegazione finale troppo da rompicapo.
Onestamente tra tutti i racconti di Poe è quello che mi è piaciuto meno, lontano per me anni luce dai suoi racconti del terrore e del mistero.
Se siete amanti degli enigmi ve la consiglio, altrimenti meglio lasciar perdere.

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L'esorcista. William Peter Blatty. 1971.


Romanzo che, purtroppo per lui, ha avuto la sua fama oscurata dal film di Friedkin, un romanzo che definire horror è riduttivo visto che tocca altri generi (drammatico, poliziesco), che tratta di religione, filosofia, psicologia, antropologia e soprattutto mostra il male assoluto ma anche le gravi conseguenze che alcune mancanze possono far nascere nell'animo di un essere umano, soprattutto se psicologicamente fragile e come i sensi di colpa latenti possano pian piano distruggerci.
Un romanzo che per me più che terrorizzare fa riflettere sulla vita e sulla sua labilità.

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Benito Cereno. Herman Melville. 1855. Audiolibro.


Storia che fin dalla prima pagina nasconde inquietudine e mistero, una storia diversa rispetto a quelle avventurose raccontate da Melville e che verte più sul punto di vista psicologico che sulle avventure marinaresche, il mare in questo caso rimane soltanto a fare da sfondo a una storia dove nulla è come sembra, complessa e dove i temi affrontati sono diversi (il razzismo, l'ingannevole prima apparenza, i pregiudizi, le differenze sociali).
Non è una lettura semplicissima per me, va affrontata con attenzione e magari anche riletta.

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Giovanna, la fanciulla guerriera. Louis de Wohl. 1957.


Giovanna d'Arco è una delle figure più affascinanti ed emblematiche della storia e Louis de Whol in poche pagine racconta la sua vita, tralasciando i momenti più tragici, quelli del processo, della sua condanna e del suo supplizio e soffermandosi più sulla psicologia di questa ragazza che da sempre divide l'opinione pubblica (chi era in realtà Giovanna? Una fanciulla dall'incrollabile fede o una malata di mente?), un'adolescente dotata di un notevole carisma tanto da trascinare con sé interi eserciti senza nessuna conoscenza militare e senza saper né leggere né scrivere.
Scritto con uno stile chiaro e semplice il libro, a metà strada tra narrativa e biografia, descrive la figura di questa ragazza e il suo amore totalizzante nei confronti di Dio che la porterà a cambiare il corso della storia del suo paese e soprattutto la porterà a diventare una delle figure più importanti di fine Medioevo.

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Amatissima. Toni Morrison. 1987.

Romanzo di forte impatto emotivo che narra la vita di Sethe, una coraggiosa donna di colore che, negli anni antecedenti alla guerra civile, si ribella a quello che è il proprio triste destino di schiava e fugge al Nord, verso una libertà da sempre sognata, un percorso il suo fatto di sofferenza e ingiustizia ma anche di amore e di tormento per un segreto inconfessabile, una donna che affronta la vita con una forza encomiabile e che alla fine riuscirà a trovare il suo riscatto.
Stile poetico quello di Toni Morrison, a metà strada tra sogno e realtà.
Un vero pugno nello stomaco, un libro di grandissima intensità.

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