Reg. il: dom 5 ott 2014, Alle ore: 20:37 Messaggi: 19832
Mancano poco meno di due settimane al gran finale, metterò ogni giorno uno dei momenti migliori di tutta la serie per me, così per riprendere un po' il filo delle emozioni.
Ho ignorato la voce della mia coscienza, ho trasformato quei ragazzi in delle armi dello Stato ordinando loro di distruggere le mura. Finalmente l'ho realizzato, se quei bambini avessero vissuto una vita normale, chissà quanto mi avrebbe reso felice.
_________________ "Un omaggio a Totò che faceva sorridere gli italiani senza neanche dire mai una bestemmia"
Reg. il: ven 17 gen 2014 Alle ore: 18:57 Messaggi: 15107 Località: Civita Vetula
Sto guardando in questo periodo un po' di cartoni dimenticati dalle nostrane televisioni, il primo è "D'Artagnan e i moschettieri del re", tratto ovviamente dal romanzo di Alexander Dumas, prodotto nel 1981 e trasmesso qui in Italia, se non ricordo male, nel 1989 e poi mai più visto, almeno per quanto mi riguarda. Come un altro romanzo di Dumas, "Robin Hood" è stato reso più giovanile nei personaggi per renderlo più appetibile a un pubblico di bambini ma rivedendolo in età adulta vengono fuori in modo inesorabile i suoi difetti, in primis alcune situazioni totalmente mutate rispetto al romanzo, la più importante riguardante il personaggio di Aramis che in questa versione animata è
una donna che decide di arruolarsi come moschettiere per vendicare la morte del suo amato marito Francoise, idea forse concepita per cavalcare il successo della donna spadaccina in abiti maschili di "Lady Oscar"
ma pure D'Artagnan con quel ciuffo alla Bobby Solo e che si fa accompagnare da un pappagallo e ha una cavalla con un nome maschile, Ronzinante(che tra l'altro è il nome del cavallo di Don Chisciotte), non scherza. Un altro aspetto negativo è dato dal fatto che, appunto perché è una serie destinata a un pubblico di bambini, mi hanno ridotto la figura degli altri moschettieri, Athos e Portos, in due bamboccioni che io trovo francamente insopportabili(un po' come il Robin Hood della Tatsunoko), lontani anni luce dal carisma dei personaggi creati da Dumas. Altro aspetto per me negativo è la banale distinzione tra i personaggi di una e dell'altra parte, o sono buoni o sono cattivi, ovviamente non esiste una via di mezzo. Di interessante c'è la storia piena di intrighi, dei buoni disegni, animazioni e soprattutto una colonna sonora che a me è sempre piaciuta ma vedendolo oggi lo trovo un cartone dimenticabile tanto da essere sparito dai radar delle TV italiane da tempo ormai immane. La sigla di Cristina d'Avena musicata da Ninni Carucci è per me carinissima.
_________________ Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra e il mio seno, cui volta a volta ciascuno s'è scontrato, è fatto per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia.
Reg. il: ven 17 gen 2014 Alle ore: 18:57 Messaggi: 15107 Località: Civita Vetula
Non è un cartone dimenticato perché ricordo che l'hanno trasmesso recentemente in tv un paio di anni fa ma trovo che sia un cartone anch'esso un po' controverso, la' sui monti con Annette. Questo cartone detto con sincerità non ha mai suscitato in me grandi simpatie, lo ritengo la versione un po' soporifera di Heidi del quale non possiede, a parer mio, né la bellezza e né la poesia, ciò che è maggiormente interessante è la tematica che porta, quella del saper perdonare. La mia antipatia nei suoi riguardi è dovuta soprattutto ai suoi due personaggi principali, in primis Annette che, nonostante in molti cerchino di riabilitarla(recentemente anche la Youtuber "il tempo dei cartoni" che seguo spesso) a me il suo personaggio non piace proprio, comprendo il fatto che sia sfortunata questa bambina, che abbia visto morire di parto sua mamma e che si sia dovuta prendere a carico, a soli sette anni, la casa e il fratellino appena nato, comprendo che il suo amico Lucien si sia comportato in modo meschino e a causa di ciò il suo amato fratellino, verso il quale ha un fortissimo istinto materno, ha rischiato di morire ma il rancore, l'odio e la rabbia che porta dentro di sé sono preoccupanti(oltre che inquietanti) per me. Lucien pure è inqualificabile(e anche un meschino maltrattore di animali)ma il bullismo che subisce dalla sua amica(quando gli distrugge il cavallo di legno che aveva costruito faticosamente per la gara del paese ho pianto) e l'emarginazione da parte degli altri abitanti del paese è intollerabile. Rivedendolo adesso trovo che sia un cartone decisamente adulto che tratta temi "pesanti"(povertà handicap, odio viscerale) ma anche fondamentali come la capacità di saper perdonare e non lasciarsi distruggere dalla rabbia e dal rancore ma i due personaggi protagonisti sono davvero insopportabili, chi per un motivo e chi per un altro, per me.
P.s. Uno dei casi in cui ci vorrebbe un ridoppiaggio, le voci di Annette, Lucien e soprattutto Dani hanno lo stesso effetto su di me come il rumore delle unghie sulla lavagna.
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Reg. il: ven 17 gen 2014 Alle ore: 18:57 Messaggi: 15107 Località: Civita Vetula
"Moby Dick 5", un'altra serie dimenticata e per me un po' pacchianotta dove le protagoniste sono ancora una volta le civiltà di Mu e di Atlantide che si scontrano, con tanto di regina dei Mu che per sopravvivere nei secoli si è trasformata in un cyborg. La struttura dei personaggi è quella di una serie robotica, il leader belloccio, il ribelle tenebroso spesso in contrasto con il belloccio, la fanciulla segretamente innamorata del belloccio, il ragazzino occhialuto e genietto e il gigante buono, i mezzi di combattimento sono, come dire, un pochino strambi, dei vascelli a cui si aggiunge una balena gigante(da qui il titolo Moby Dick). Non mancano le ingenuità dei cartoni classici e i tanti episodi ripetitivi(praticamente soltanto gli ultimi sono davvero interessanti) però i disegni sono ottimi. La sigla è targata Cavalieri del Re.
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Reg. il: ven 17 gen 2014 Alle ore: 18:57 Messaggi: 15107 Località: Civita Vetula
Getter robot episodio 22 - La tragedia del Getta G.
Come scrissi tempo fa per me un difetto delle serie di Nagai è quello di riciclare situazioni e personaggi, facendole apparire ai miei occhi troppo simili tra loro. È l'esempio di questo episodio che ricalca situazioni e personaggi già visti in:
Episodio 67 di Mazinga Z(il personaggio di Erika) Episodio 38 di Mazinga Z(Minerva X) Episodio 9 del Grande Mazinga(il personaggio di Cleo) Episodio 72 di Goldrake(il personaggio di Rubinia).
Gora è la principessa dei dinosauri che viene mandata dal padre, l'imperatore Gol, sulla Terra sotto sembianze umane di una bambina di credo tre/quattro anni. Adottata dal professore Saotome, la principessa cresce sotto mentite spoglie alla base, avendo modo di studiare il Getter e di trafugare anche il progetto del robot femminile, il Getta D e portarlo al padre che non esita un istante a ordinare di costruirlo affinche' possa in seguito combattere contro il suo partner maschile. La fanciulla però si è affezionata alla sua famiglia terrestre e non ha alcuna intenzione di combattere contro il Getter. Quale scenario si apre? Ovviamente quello del sacrificio estremo della povera principessa per salvare il robot e l'intera umanità davanti agli occhi dei suoi padri, di sangue e adottivo.
Come ho scritto episodio sotto alcuni aspetti simile a tanti altri, Gora a me ricorda molto Rubinia, una erede al trono che a differenza del perfido padre nutre dei sentimenti positivi e desidera soltanto un modo di pace(c'è anche appena abbozzata una simpatia che sembra nascere tra lei e il protagonista). C'è anche la stessa situazione già vista con Minerva X, un robot dalle sembianze femminili(caruccio tra l'altro con il mix di colori rosa, bianco e rosso) credo nato con lo scopo di affiancare Getter Robot come esploratore spaziale all'inizio e poi nelle battaglie ma trafugato dai nemici che lo usano come una loro arma(che poi non ho compreso una cosa, il Getter Robot ha bisogno di tre piloti per funzionare, perché Getter D invece sembra poter funzionare soltanto con uno? Mistero). Anche la colonna sonora è la stessa dell'episodio di Minerva X.
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Reg. il: ven 17 gen 2014 Alle ore: 18:57 Messaggi: 15107 Località: Civita Vetula
Altro cartone non proprio dimenticato ma a mio parere poco trasmesso(e di cui avevo parlato tempo fa) e' "Il tulipano nero", credo una delle prime opere di Yoshiuki Tomino. Come ho scritto tempo fa a me è sempre piaciuto questo cartone, anche se un po' ingenuo in alcune parti(questa ragazzina che fa fuori tutti quei baldanzosi uomini con una facilita' sorprendente) e di cui la mano del suo creatore, Tomino appunto, neanche si nota è tutto sommato una serie dinamica e avventurosa e che trasmette ancora oggi valori importanti come la lealta' e il coraggio di combattere in nome dei propri ideali ma onestamente trovo che il paragone con Lady Oscar non sussista proprio, a livello di disegni, di profondità e caratterizzazione dei personaggi e della storia non regge minimamente il confronto a parer mio, Lady Oscar sta su di un altro livello. La Stella della Senna è un bel cartone, godibile tutt'oggi ma Lady Oscar per me è un capolavoro
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