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Derby alla Dinamo, è crisi CSKA
Dinamo Mosca - CSKA Mosca 1-0
18' Misimović.

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Dinamo (4-4-1-1): Shunin 7; Wilkshire 6 (dall'80' Epureanu s.v.), L. Fernández 7, Rykov 6,5, Granat 6,5; Dzsudzsák 7, Semshov 6 (dal 73' Yusupov s.v.), Noboa 6,5, Kokorin 6,5; Misimović 7; Kurányi 6,5 (dal 69' Voronin s.v.).
CSKA (4-2-2-2): Akinfeev 7,5; Nababkin 5, A. Berezutskiy 6, Šemberas 4, Schennikov 6; Wernbloom 5 (dal 78' S. Oliseh 3), Mamaev 5; Honda 6, Tošić 5,5; S. Doumbia 5,5, Necid 5,5.
La Dinamo si aggiudica l'unico derby moscovita della 40ª giornata, sorpassando proprio il CSKA in classifica e raggiungendo momentaneamente - in attesa di vedere cosa farà lo Spartak domani - il secondo posto. Un successo convincente e ampiamente meritato, con il punteggio finale che sarebbe potuto essere molto più severo se in porta ci fosse stato un estremo difensore diverso da Akinfeev. Se la Dinamo, dopo un periodo difficile, appare in netta ripresa, sta al contrario attraversando un momento negativissimo il CSKA, che in questi ultimi turni ha dilapidato tutti i punti di vantaggio che aveva sulla nutrita concorrenza e che - continuando di questo passo - rischierebbe di rimanere fuori addirittura dall'Europa. I tanti infortuni con cui i
Soldati hanno dovuto convivere durante tutta la stagione hanno senz'altro pesato, ma non bastano per spiegare i numeri impietosi di questo 2012: seconda sconfitta consecutiva, 7 punti conquistati su 24 disponibili e l'ultima vittoria risale al 19 marzo (1-2 allo Spartak).
I primi minuti della gara sono nel segno del rientrante Honda (il quale non giocava dai primi di marzo, casualmente proprio dal match pareggiato per 1-1 contro la Dinamo), che prima ci prova con un'insidiosa punizione delle sue e poi salva sulla linea un colpo di testa indirizzato in rete di Leandro Fernández. La Dinamo prende campo e continua a rendersi pericolosa: Akinfeev compie un autentico miracolo (sicuramente una delle parate più belle dell'anno) su Kurányi. Il gol è nell'aria e a trovarlo è Misimović, che supera in velocità Šemberas e batte Akinfeev in uscita, sfruttando nel migliore dei modi il passaggio vincente di Dzsudzsák. Buco clamoroso della retroguardia ospite, piazzata malissimo. Poco dopo i due autori dell'1-0 quasi si ripetono: contropiede condotto dal bosniaco e concluso dal magiaro, il cui destro esce di poco a lato. Dzsudzsák, mai così vivo, ci prova ancora nel finale di tempo, ma Akinfeev riesce a ribattere il suo tentativo volante.
Solo Dinamo in campo nella prima frazione di gioco,
Armata Rossa disunita e priva di idee.
Nella ripresa il CSKA è più intraprendente, e lo dimostra subito in apertura: grande apertura sulla sinistra di Tošić per Schennikov, cross di quest'ultimo per la testa di Doumbia, con Shunin che blocca. I padroni di casa, dopo 45' giocati a mille all'ora, sembrano calati e in tal senso si rivelano preziose le giocate di un combattivo Kurányi, che permettono alla squadra di salire e di rifiatare. Il secondo tempo è globalmente meno frizzante, ma si accende nel finale. Dzsudzsák si autolancia e va al cross dal fondo, fornendo un cioccolatino per la testa del
Coti Fernández, che per sua sfortuna trova davanti a sé un Akinfeev ancora mostruoso. Sul capovolgimento di fronte, la palla gol più clamorosa di tutta la partita creata dai rossoblù, ma sciupata malamente dal subentrato Oliseh, che spara due volte addosso a Shunin. Si tratta dell'ultimo brivido per la Dinamo, che non riesce a trovare la rete del raddoppio nemmeno nel recupero con Dzsudzsák, ipnotizzato tanto per cambiare da Akinfeev.
TOP
Igor Akinfeev: se qualcuno temeva che il portiere della nazionale russa risentisse del lungo periodo di inattività (durato più di sei mesi), questo pomeriggio è stato smentito. Rende meno pesante il divario tra le due compagini, parando praticamente di tutto. Da antologia il salvataggio in tuffo sulla zuccata di Kurányi.
Anton Shunin: compie parate meno spettacolari, ma non demerita affatto dinanzi al suo collega. A dir poco decisiva la doppia risposta sul tentativo ravvicinato di Oliseh.
Leandro Fernández: l'argentino si esalta contro i grandi attaccanti e così - dopo aver annullato Eto'o nello scorso turno - tiene a bada Doumbia. Honda e Akinfeev gli negano la gioia del gol.
Balázs Dzsudzsák: prima prestazione da voto alto da quando è in Russia. Parte a sorpresa sulla destra, sostituendo l'indisponibile Samedov, realizza l'assist per il vantaggio ed è una costante spina nel fianco della difesa avversaria. Sembra tornato quello di Eindhoven, finalmente.
Zvjezdan Misimović: quando gli chiedevano di motivare lo scarso utilizzo del bosniaco, Silkin rispondeva sibillino: "vedrete che ci tornerà utile a primavera, nella volata finale". E aveva ragione da vendere. Così, adesso, a sedersi in panchina per fargli spazio è Voronin, il trascinatore dei
Poliziotti prima dei play-off.
Alexander Kokorin: meno continuo nell'arco dei 90' rispetto ad altri suoi compagni, ma imprendibile quando parte in progressione. Un'altra prova che lo avvicina alla convocazione per EURO 2012.
FLOP
Sekou Oliseh: imperdonabile il doppio errore commesso sottoporta a circa 10' dal termine. Una chance troppo ghiotta per essere sprecata, in quel modo poi...
Deividas Šemberas: il lituano fa rimpiangere gli assenti Vasily Berezutskiy e Ignashevich: dopo la pessima prestazione fornita contro lo Zenit, fa ancora peggio. Si perde Misimović nell'azione del gol, fa altrettanto nel finale con Dzsudzsák, ma viene salvato da Akinfeev. In evidente affanno in un ruolo che forse non sente più suo.
Seydou Doumbia e Tomáš Necid: ben contenuti dalla difesa biancoblù, l'ivoriano e il ceco rimangono ancora a secco. Hanno la parziale giustificazione di essere assistiti poco e male dai compagni, anche se Honda qualcosa ha provato a farlo.
Pontus Wernbloom: sette partite disputate nel campionato russo, sei ammonizioni. Ma al di là dei (tanti) falli commessi, oggi lo svedese ha proprio giocato male.
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