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Grande Arshavin :D


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[align=center]Lo Zenit ritrova Arshavin: titolo ad un passo!

Immagine

Zenit San Pietroburgo - CSKA Mosca 2-0

64' V. Bystrov, 89' Arshavin.
[/align]

Zenit (4-1-4-1): Malafeev 6; Anyukov 6,5, Hubočan 6, Lombaerts 6, Criscito 6,5; Denisov 6,5; V. Bystrov 6,5 (dal 67' Huszti s.v.), Semak 6,5 (dall'85' B. Alves s.v.), Shirokov 6,5, Zyryanov 6 (dal 54' Arshavin 7); Kerzhakov 6,5.

CSKA (4-4-2): Akinfeev 6; Nababkin 5,5, A. Berezutskiy 6, Šemberas 5,5, Schennikov 5; S. Oliseh 5,5 (dal 68' Musa s.v.), Aldonin 5,5 (dal 68' Mamaev s.v.), Wernbloom 6, Tošić 6 (dal 46' Cauņa 6); S. Doumbia 5,5, Necid 6,5.

Ormai è fatta. Manca solo la matematica, poi lo Zenit potrà laurearsi Campione di Russia per la terza volta nella sua storia, bissando il titolo ottenuto nel 2010. Il secondo scudetto conquistato consecutivamente potrebbe arrivare già settimana prossima: alla squadra allenata da Luciano Spalletti, infatti, basterebbe una vittoria nei prossimi cinque turni. E, qualora domani lo Spartak non battesse il Rubin, lo Zenit si potrebbe accontentare anche di un misero punticino. Insomma, salvo catastrofi epocali, appare difficile immaginare un epilogo diverso da quello già scritto.

Nel pomeriggio, i Meshki hanno superato per 2-0 il CSKA, la rivale più vicina (si fa per dire) in classifica, lontana ora ben 14 punti (!). La gara è stata - come quasi tutte le sfide del campionato russo - molto equilibrata e combattuta, in particolare nella prima frazione di gioco. Più pericoloso lo Zenit con Kerzhakov, che spara alto a porta vuota da posizione defilata, insidiosa comunque anche l'Armata Rossa, in particolare con la coppia d'attacco composta da Doumbia e Necid, i quali tengono in costante apprensione la retroguardia padrona di casa. Più di marca Zenit, invece, la ripresa, grazie soprattutto all'ingresso in campo di Arshavin, che cambia le sorti del match. Il talento russo, arrivato in prestito dall'Arsenal, è particolarmente ispirato ed è dai suoi piedi che nasce l'azione che porta al gol di Bystrov. E' lo stesso Shava, servito con il contagiri dal suo "gemello del gol" - Kerzhakov, a battere il rientrante Akinfeev (mancava da più di sette mesi!) con una bella conclusione al volo, chiudendo la pratica.

Continua il trend negativo del CSKA, che rischia di perdere quel secondo posto che vale la qualificazione alla prossima Champions League. Una stagione, purtroppo, contrassegnata dai numerosi infortuni che hanno reso più difficile la vita al tenico Leonid Slutskiy, che oggi non ha potuto fare affidamento su Vasily Berezutskiy, Ignashevich, Dzagoev, Honda e Mark González. Come se non bastasse, al termine dei primi 45', s'è fatto male anche Tošić, sostituito dal lettone Cauņa, guarda caso pure lui appena rientrato da un infortunio.


TOP

Andrey Arshavin: l'uomo copertina non può essere che lui, il figliol prodigo tornato a casa dopo un'annata da dimenticare trascorsa in quel di Londra. Entra in campo più motivato del solito, addirittura lotta e recupera diversi palloni, che poi gestisce con sapienza; salta gli avversari come birilli, risulta decisivo nell'azione del vantaggio. E, soprattutto, trova il primo gol in questa sua nuova avventura allo Zenit. Giocasse sempre con questa determinazione...

Alexander Kerzhakov: i suoi movimenti in profondità sarebbero da far studiare nelle scuole calcio, talmente sono ben eseguiti. Non va a segno, ma firma due assist: il secondo (di gran classe) lo regala ad Arshavin, uno che che gli ha fatto segnare almeno un terzo dei gol in carriera.

Vladimir Bystrov: realizza la prima rete di questa stagione per lui tribolata, trascorsa per buona parte in infermeria, a causa del grave infortunio al ginocchio subito nel marzo del 2011 che lo fece rimanere fermo ai box per circa sei mesi. Così si spiega anche l'esultanza liberatoria. Non è ancora il miglior Bystrov, ma è sulla via del recupero.

Tomáš Necid: il migliore del CSKA, il più attivo e pericoloso. Avrebbe meritato di trovare quel gol che manca da troppo tempo (luglio 2011), complice ovviamente anche il lungo stop.


FLOP

Deividas Šemberas: i rossoblù sono in emergenza dietro, con Vasily Berezutskiy e Ignashevich che hanno verosimilmente terminato la stagione (per poi recuperare - si spera - per l'Europeo) e il lituano è così costretto a tornare a giocare in quello che era il suo ruolo originario, nel quale tuttavia non è quasi mai stato impiegato negli ultimi sei-sette anni. Soffre in particolare i tagli alle sue spalle di Kerzhakov.

Georgy Schennikov: prestazione negativa del giovane terzino sinistro dell'U-21 russa: perde il duello con Bystrov e accompagna male l'azione.

Seydou Doumbia: parte discretamente, ma con il passare del tempo si innervosisce, non riuscendo più a creare grattacapi alla difesa avversaria. Peccato, perché in passato aveva dimostrato più di una volta di saper mettere in crisi con la sua velocità il pacchetto arretrato dello Zenit.


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Kerzhakov91 ha scritto:
[align=center]Bystrov + Arshavin + Kerzhakov + Bystrov = GOL

(N.B. da notare l'esultanza di Shava, che sale letteralmente in piedi su Vova :rofl )

[flash width=450 height=400 loop=false]http://www.youtube.com/v/TyPWeWTiqXk[/flash]


Assist di Kerzhakov (e che assist!) e gol di Arshavin (e che gol!). Che coppia :love

[flash width=450 height=400 loop=false]http://www.youtube.com/v/wOUJhzjkguA&feature=youtu.be[/flash]


Immagine[/align]


Azzo che gol! :O_O

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[align=center]ImmagineImmagine

NON C'E' ITALIA SENZA JUVENTUS[/align]


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Spartak batte Rubin 2-0 nel finale, grazie alle reti di Suchy e del solito Emenike (12esimo centro in 18 presenze: miglior acquisto estivo del 2011 in Russia, con buona pace di Eto'o).
Pessimo Rubin, tanto per cambiare. Meriterebbe di rimanere fuori dall'Europa, invece - purtroppo - quasi certamente ci andrà grazie alla finale di Coppa di Russia.

Per la prima volta in stagione, lo Spartak è secondo in classifica.
Spero sia una cosa temporanea, meriterebbero la qualificazione in CL allora molto di più - pur con tutti i loro limiti - squadre come CSKA, Dinamo e Lokomotiv.



Avviso per tutti coloro che fossero interessati a saperne qualcosa in più sull'Anzhi di Eto'o e Hiddink: questo può essere per voi il pomeriggio giusto, non essendoci la Serie A.
Alle 16:30 ospiteranno a Makhachkala la Dinamo Mosca, in una sfida sicuramente interessante per la lotta europea (i daghestani devono vincere a tutti i costi; i Poliziotti possono ancora ambire alla seconda piazza).
Appuntamento sul canale 79509 del programma Sopcast (se non ce l'avete, scaricatevelo che è ottimo).

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Azione PAZZESCA: palo di Zhirkov, traversa di Boussoufa e salvataggio sulla linea di Granat. :eek

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Se lo Zenit questo pomeriggio batterà il Kuban a Krasnodar, si confermerà Campione di Russia.

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[align=center]Derby alla Dinamo, è crisi CSKA

Dinamo Mosca - CSKA Mosca 1-0

18' Misimović.


Immagine[/align]

Dinamo (4-4-1-1): Shunin 7; Wilkshire 6 (dall'80' Epureanu s.v.), L. Fernández 7, Rykov 6,5, Granat 6,5; Dzsudzsák 7, Semshov 6 (dal 73' Yusupov s.v.), Noboa 6,5, Kokorin 6,5; Misimović 7; Kurányi 6,5 (dal 69' Voronin s.v.).

CSKA (4-2-2-2): Akinfeev 7,5; Nababkin 5, A. Berezutskiy 6, Šemberas 4, Schennikov 6; Wernbloom 5 (dal 78' S. Oliseh 3), Mamaev 5; Honda 6, Tošić 5,5; S. Doumbia 5,5, Necid 5,5.

La Dinamo si aggiudica l'unico derby moscovita della 40ª giornata, sorpassando proprio il CSKA in classifica e raggiungendo momentaneamente - in attesa di vedere cosa farà lo Spartak domani - il secondo posto. Un successo convincente e ampiamente meritato, con il punteggio finale che sarebbe potuto essere molto più severo se in porta ci fosse stato un estremo difensore diverso da Akinfeev. Se la Dinamo, dopo un periodo difficile, appare in netta ripresa, sta al contrario attraversando un momento negativissimo il CSKA, che in questi ultimi turni ha dilapidato tutti i punti di vantaggio che aveva sulla nutrita concorrenza e che - continuando di questo passo - rischierebbe di rimanere fuori addirittura dall'Europa. I tanti infortuni con cui i Soldati hanno dovuto convivere durante tutta la stagione hanno senz'altro pesato, ma non bastano per spiegare i numeri impietosi di questo 2012: seconda sconfitta consecutiva, 7 punti conquistati su 24 disponibili e l'ultima vittoria risale al 19 marzo (1-2 allo Spartak).

I primi minuti della gara sono nel segno del rientrante Honda (il quale non giocava dai primi di marzo, casualmente proprio dal match pareggiato per 1-1 contro la Dinamo), che prima ci prova con un'insidiosa punizione delle sue e poi salva sulla linea un colpo di testa indirizzato in rete di Leandro Fernández. La Dinamo prende campo e continua a rendersi pericolosa: Akinfeev compie un autentico miracolo (sicuramente una delle parate più belle dell'anno) su Kurányi. Il gol è nell'aria e a trovarlo è Misimović, che supera in velocità Šemberas e batte Akinfeev in uscita, sfruttando nel migliore dei modi il passaggio vincente di Dzsudzsák. Buco clamoroso della retroguardia ospite, piazzata malissimo. Poco dopo i due autori dell'1-0 quasi si ripetono: contropiede condotto dal bosniaco e concluso dal magiaro, il cui destro esce di poco a lato. Dzsudzsák, mai così vivo, ci prova ancora nel finale di tempo, ma Akinfeev riesce a ribattere il suo tentativo volante.
Solo Dinamo in campo nella prima frazione di gioco, Armata Rossa disunita e priva di idee.

Nella ripresa il CSKA è più intraprendente, e lo dimostra subito in apertura: grande apertura sulla sinistra di Tošić per Schennikov, cross di quest'ultimo per la testa di Doumbia, con Shunin che blocca. I padroni di casa, dopo 45' giocati a mille all'ora, sembrano calati e in tal senso si rivelano preziose le giocate di un combattivo Kurányi, che permettono alla squadra di salire e di rifiatare. Il secondo tempo è globalmente meno frizzante, ma si accende nel finale. Dzsudzsák si autolancia e va al cross dal fondo, fornendo un cioccolatino per la testa del Coti Fernández, che per sua sfortuna trova davanti a sé un Akinfeev ancora mostruoso. Sul capovolgimento di fronte, la palla gol più clamorosa di tutta la partita creata dai rossoblù, ma sciupata malamente dal subentrato Oliseh, che spara due volte addosso a Shunin. Si tratta dell'ultimo brivido per la Dinamo, che non riesce a trovare la rete del raddoppio nemmeno nel recupero con Dzsudzsák, ipnotizzato tanto per cambiare da Akinfeev.


TOP

Igor Akinfeev: se qualcuno temeva che il portiere della nazionale russa risentisse del lungo periodo di inattività (durato più di sei mesi), questo pomeriggio è stato smentito. Rende meno pesante il divario tra le due compagini, parando praticamente di tutto. Da antologia il salvataggio in tuffo sulla zuccata di Kurányi.

Anton Shunin: compie parate meno spettacolari, ma non demerita affatto dinanzi al suo collega. A dir poco decisiva la doppia risposta sul tentativo ravvicinato di Oliseh.

Leandro Fernández: l'argentino si esalta contro i grandi attaccanti e così - dopo aver annullato Eto'o nello scorso turno - tiene a bada Doumbia. Honda e Akinfeev gli negano la gioia del gol.

Balázs Dzsudzsák: prima prestazione da voto alto da quando è in Russia. Parte a sorpresa sulla destra, sostituendo l'indisponibile Samedov, realizza l'assist per il vantaggio ed è una costante spina nel fianco della difesa avversaria. Sembra tornato quello di Eindhoven, finalmente.

Zvjezdan Misimović: quando gli chiedevano di motivare lo scarso utilizzo del bosniaco, Silkin rispondeva sibillino: "vedrete che ci tornerà utile a primavera, nella volata finale". E aveva ragione da vendere. Così, adesso, a sedersi in panchina per fargli spazio è Voronin, il trascinatore dei Poliziotti prima dei play-off.

Alexander Kokorin: meno continuo nell'arco dei 90' rispetto ad altri suoi compagni, ma imprendibile quando parte in progressione. Un'altra prova che lo avvicina alla convocazione per EURO 2012.

FLOP

Sekou Oliseh: imperdonabile il doppio errore commesso sottoporta a circa 10' dal termine. Una chance troppo ghiotta per essere sprecata, in quel modo poi...

Deividas Šemberas: il lituano fa rimpiangere gli assenti Vasily Berezutskiy e Ignashevich: dopo la pessima prestazione fornita contro lo Zenit, fa ancora peggio. Si perde Misimović nell'azione del gol, fa altrettanto nel finale con Dzsudzsák, ma viene salvato da Akinfeev. In evidente affanno in un ruolo che forse non sente più suo.

Seydou Doumbia e Tomáš Necid: ben contenuti dalla difesa biancoblù, l'ivoriano e il ceco rimangono ancora a secco. Hanno la parziale giustificazione di essere assistiti poco e male dai compagni, anche se Honda qualcosa ha provato a farlo.

Pontus Wernbloom: sette partite disputate nel campionato russo, sei ammonizioni. Ma al di là dei (tanti) falli commessi, oggi lo svedese ha proprio giocato male.


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Reg. il: gio 6 lug 2006,
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Località: San Pietroburgo, Russia
[align=center]Lacina Traoré rimanda la festa dello Zenit

Kuban Krasnodar - Zenit San Pietroburgo 2-2

61' e 73' L. Traoré; 79' Arshavin, 80' Shirokov.


Immagine[/align]

Kuban (4-4-2): Belenov 6; Al. Kozlov 6, Rogochiy 5,5, Armaş 6, R. Bugaev 5; Tsoraev 7 (dal 70' Komkov s.v.), Tlisov 6,5, Kulik 6,5 (dal 90' Fidler s.v.), G. Bucur 6,5 (dall'87' M. Ureña s.v.); M. Pizzelli 6,5, L. Traoré 7,5.

Zenit (4-3-2-1): Malafeev 6; Anyukov 6, Hubočan 6, B. Alves 4, Criscito 5,5; Semak 5 (dal 76' Rosina s.v.), Denisov 6, Shirokov 6; V. Bystrov 5,5 (dal 68' Bukharov s.v.), Arshavin 6,5; Kerzhakov 5 (dall'87' Zyryanov s.v.).

Doveva essere il giorno della festa-scudetto dello Zenit, a cui sarebbe bastata una vittoria per laurearsi Campione di Russia con ben quattro turni d'anticipo, ma così non è stato: evidentemente, gli uomini di Spalletti non avevano fatto i conti con la banda Petrescu e con la sua punta di diamante, Lacina Traoré. E' stato proprio il centravanti ivoriano, infatti, a rovinare i piani della squadra di San Pietroburgo, segnando una doppietta che non avrà fatto altro che aumentare il già nutrito numero dei suoi estimatori. Ma al di là dell'ex CFR Cluj, è stato tutto il Kuban a disputare una gran partita, non premiata con una vittoria che sarebbe stata oggettivamente meritata per quanto fatto vedere in campo: i Canarini hanno raccolto di meno rispetto a quanto seminato in questi play-off del 2012.

A partire meglio sono proprio i padroni di casa, sospinti come sempre dal loro caloroso pubblico, con un rapido contropiede finalizzato da Lacina Traoré, il cui tiro termina di poco a lato. I Meshki rispondono con un passaggio di Arshavin "alla Arshavin" non sfruttato tuttavia da Bystrov, dopo il velo di Kerzhakov. Il Kuban va a mille all'ora e lotta come al solito su tutti i palloni, sfiorando ancora il vantaggio con Lacina Traoré, che di testa - su cross al volo di Bucur - centra in pieno il palo, svettando su Bruno Alves. Lo Zenit dà la sensazione di giocare con un pò di sufficienza, andando a fiammate: notevole, in ogni caso, l'azione del 45', con apertura di Shirokov sulla destra per Anyukov, il cui tiro viene respinto in corner dall'attento Belenov.

La ripresa si apre nuovamente nel segno del Kuban: ripartenza perfetta dei Cosacchi orchestrata da Tsoraev e Pizzelli e conclusa da Gigel Bucur, il cui tentativo esce di poco. Si tratta del preambolo del gol che apre le marcature, che porta la firma di Lacina Traoré. Ed è una rete d'autore: l'ivoriano prende palla, parte in progressione staccando Shirokov, si inserisce fra Bruno Alves e Criscito e supera Malafeev con un tocco di interno sinistro. Spalletti ci tiene a non perdere e inserisce un altro attaccante (Bukharov) da affiancare a Kerzhakov e non tarda ad arrivare una chance per l'ex Rubin, che spara alto di controbalzo da posizione defilata. I gialloverdi continuano a giocare sulle ali dell'entusiasmo e si portano sul doppio vantaggio: punizione di Pizzelli per la zuccata vincente di Traoré, che sigla la sua prima doppietta contro la prima della classe. Partita chiusa? No, perché lo Zenit non si dà mai per vinto e - nel giro di due minuti (!) - rimonta le reti di svantaggio, prima riaprendo la contesa con Arshavin e poi pareggiando i conti con Shirokov. Due azioni sviluppate sulla fascia destra dello Zenit che hanno colto impreparata la retroguardia padrona di casa, forse già convinta di aver chiuso la pratica. Il Kuban, comunque, non accusa il colpo e anzi rischia di portarsi nuovamente avanti nel punteggio, colpendo il secondo legno della sua giornata, questa volta con Pizzelli, abile a girarsi spalle alla porta e a lasciar partire un sinistro violentissimo che si schianta contro la traversa ancora tremante. A chiudere in attacco è lo Zenit, la cui festa è verosimilmente solo rimandata: serviranno due punti per confermarsi Campioni. E vincere il titolo in casa - si sa - è più bello, ha un sapore ancor più speciale.


TOP

Lacina Traoré: pur giocando sempre ad alti livelli, l'ivoriano non era ancora andato a segno nel nuovo anno. Ci ha pensato contro la prima in classifica, con due reti che avranno fatto aumentare ulteriormente il prezzo - già salato - del suo cartellino. Da applausi il primo gol, uno dei più belli tra i 18 realizzati in questa sua prima stagione in Russia (solo Doumbia e Kerzhakov hanno fatto meglio).

David Tsoraev: scatenato, l'ex Anzhi fa passare un pomeriggio difficile a Criscito, al quale va via in velocità in svariate occasioni. La sua prima stagione a Krasnodar è stata penalizzata da un lungo infortunio, dal quale ha recuperato pienamente soltanto in queste ultime settimane. Peccato.

Artur Tlisov e Vladislav Kulik: non se ne parla mai, ma insieme hanno costituito una delle migliori coppie di centrocampo della Russian Premier Liga 2011-12. Completi, dinamici, con visione di gioco e abili ad inserirsi: dei giocatori moderni, insomma. Sottovalutati.

Andrey Arshavin: sigla il suo secondo gol consecutivo e appare in una discreta condizione fisica che fa (moderatamente) ben sperare in vista dei prossimi Europei. Dev'essere gestito con intelligenza.

FLOP

Bruno Alves: rimane a guardare Lacina Traoré quando quest'ultimo colpisce il palo di testa, si fa superare nettamente in velocità sempre dall'indemoniato centravanti ivoriano e si dimentica di marcarlo in occasione del momentaneo 0-2. Non aveva di fronte un cliente facile, ma siamo sicuri che l'indisponibile Lombaerts si sarebbe comportato in maniera diversa. 22 milioni di euro...

Sergey Semak: dopo diverse prove positive che avevano portato una fetta dell'opinione pubblica a chiedere il suo ritorno in nazionale in vista dell'imminente EURO 2012, l'esperto centrocampista russo disputa una prestazione negativa al Kuban Stadion, perdendo diversi palloni di troppo.

Alexander Kerzhakov: non brilla, non punge e non segna. Un pò pretenzioso qualche tiro dalla lunga distanza.

Roman Bugaev: è l'unico terzino mancino nella rosa del Kuban e - in assenza di Lolo e Zhavnerchik - viene rispolverato da Petrescu. Il piede è discreto, la corsa non manca, ma contro lo Zenit appare piuttosto timido in fase offensiva. Inoltre, le principali sortite degli avversari avvengono tutte dalla sua parte.


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[align=center]Eto'o rompe il digiuno, esultanza rabbiosa[/align]

Era dal 27 novembre del 2011 che Samuel Eto'o non andava a segno nella Russian Premier Liga. Chiaro, in mezzo c'era stata la lunga pausa invernale russa, ma nelle precedenti sette giornate disputate in questi play-off del 2012 il camerunense era sempre rimasto a secco. Anche per questo motivo, l'esultanza dell'ex bomber di Barça e Inter è stata particolarmente grintosa, con il pallone scaraventato ripetutamente in rete. Il Re Leone è tornato a ruggire (non solo metaforicamente), mettendo a tacere tutte quelle voci che lo vorrebbero in partenza, destinazione Parigi.

Al di là del valore puramente simbolico, la rete messa a segno al Luzhniki, in casa dello Spartak Mosca, è stata anche di pregevole fattura. Nella ripresa Eto'o ha anche centrato la traversa direttamente su calcio di punizione, guidando i suoi compagni all'inattesa vittoria per 0-3 che rilancia la squadra allenata da Guus Hiddink in classifica.

[align=center]
[flash width=350 height=300 loop=false]http://www.youtube.com/v/4f89f2vTyDs&feature=youtu.be[/flash][/align]


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