LudwigvonFicker ha scritto:
DROL ha scritto:
La riconoscenza la percepisce solo chi è fuori. Al limite si tratta di convinzioni che trovano riscontro in risultati conseguiti, ed è normale costruirsene se fai questo mestiere
Mancini è un ottimo selezionatore, e l’Italia gioca così perché i migliori a disposizione rendono meglio così. Non ha senso parlare di potenziamento degli italiani: sono nei club che devono ritagliarsi spazio, con merito, vs stranieri che se sono più bravi è giusto giochino loro. Mancini ha occhio per capire cosa importare e fondere fra loro, con una gestione umana delle risorse ottimale.
Ad ogni modo in Qatar 2022 non vinceremo e la fortuna avuta quest’estate la sconteremo tutta.
Detto che questo successo renderà inconsciamente appagati tutti in nazionale.
Sono parzialmente d'accordo con te - soprattutto sulle qualità di Mancini.
Io vedo ancora gli spettri del Lippi bis. Anch'io non credo Mancini sia poi suscettibile di riconoscenze, o se preferisci di convinzioni senza riscontri. Penso in primo luogo a Chiellini e Bonucci però e secondo me il pericolo un pochino esiste.
È sempre stata una mia convinzione che la nazionale ideale - sorpatutto in periodi più magri - debba essere un motore a trazione sia anteriore che posteriore del movimento calcistico in toto. È quello che Mancini tutto sommato sta facendo. Poi è ovvio che ci sono dei limiti strutturali.
Nel 2018 ero ottimista su Mancini. Carente come mister e nella quotidianità, lui non crea "squadre di calcio", ma è molto bravo a scegliere gli uomini, a creare "gruppi", ed è sempre stato un coraggioso. Le defezioni dei rivali ci hanno fatto trionfare in un europeo storico.
Non siamo a rischio di un Lippi bis, ct molto diversi nel modo di lavorare. Lippi si è sempre fidato solo di quello che "conosce" in prima persona e di quello che "è": uno del mondo Juve. Nel 2006 era ancora fresco degli anni alla Juve e del calcio di vertice, con protagonisti che conosceva. Nel 2010 era rimasto al 2006, anche come metodi, dinamiche, del calcio degli ultimi 4 anni non sapeva nulla. E si è visto. Il primo a soffrire di riconoscenza verso se stesso era stato proprio Lippi.
La tua convinzione sulla nazionale mi sembra molto "germanica".
La nazionale è perlopiù un momento di gloria, visto come premio più che continuazione del normale lavoro di calciatore. Questo è un valore aggiunto ma anche un limite. Un grande risultato viene spesso scambiato come promotore di un movimento, quando è più massimizzazione di quello a disposizione per pura passione ed emozionalità. Almeno io ho visto così i 2 trionfi azzurri che ho vissuto.
Ad ogni modo, tutti aspettano Locatelli alla Juve, io sono curioso anche in ottica azzurra di sapere che fine farà Nicolò Fagioli, le petit De Jong, ora che è tornato il suo estimatore Allegri

Sicuramente pedina di scambio

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VUOI PORTARLA A MANGIARLA? VA BENE FALLO.
LM10 Tu se' Lo mio Maestro 10 e 'l mio autore, tu se' solo colui da cu' io tolsi lo bello stile che m' ha fatto onore !. !. !.
Mi è capitato però di vedere gente pestare i fiori al monumento ai caduti a Bologna. Gli ho insultati e sono scappati.