Socrate ha scritto:
Il problema è che Low è identico a Guardiola, come lui è capace di creare un efficientissimo impianto di gioco (anzi a me il calcio di Low piace molto di più e fra le big la sua Germania è quella che mi è piaciuta di più per gioco espresso direi fra le Nazionali big che ho visto dal vivo), ma come Guardiola non è capace di compromettersi e rivedere i propri feticcie e dopo la vittoria del Mondiale si è montato la testa.
Che Low rimanesse era una scelta comprensibile perché le idee ed i principi di gioco della Germania paiono ancora esserci ed essere in qualche modo freschi ed efficaci. Il problema è che coi principi non si vince, si vince coi calciatori, Low aveva sia il materiale sia le idee per integrare bene le due cose ma ha prediletto i primi, ed anche il feticcio per un giocatore di sistema come Muller dimostra questo. Nella sua testa magari ci sarebbero stati seimila inserimenti in area e Muller avrebbe trovato lo sbocco giusto con o senza palla, nella pratica è meglio averci giocatori completi ed affidabili.
Ora viene un altro sistemico come Flick, col Bayern che continua incredibilmente a rifondare dopo i successi. Ma se Flick però crede di fare il fenomeno come al Bayern si sbaglia. Sarebbe bello rivedere una Germania un po' più pane e salame com'era stata sempre fino al 2008, ma anche gli uomini ormai sono pienamente trascinati dalla corrente del calcio contemporaneo, non per niente in una fucina di grandi bomber quali la Germania non esce più un'attaccante duro e puro con tutti i crismi, e Flick alla fine potrebbe varare un calcio utopista come quello di Low, ma perlomeno una punta fissa dovrebbe comunque schierarla.
Gnabry in questo Mondiale non s'è visto ma la colpa di questo è tutta di Low a mio parere, un giocatore proprio buttato via a fare spallate coi centrali.
Qua ti spiega perché non è possibile rivedere la Germania senza quei principi di gioco evidenti da più di 12 anni.
https://www.ultimouomo.com/guardiola-ov ... gue-modeo/In pratica i tre "ideologi" della rinascita del calcio tedesco, tra cui Rangnick, hanno attinto a piene mani dalla concezione di Sacchi e rigettato quel calcio pane e salame. E praticamente tutti i tecnici tedeschi di successo, da Klopp a Low, da Tuchel a Nagelsmann e Flick attingono da lì. Velocità/intensità, movimenti sincroni di squadra e gegen pressing sono i dogmi.
Si può dire che il calcio contemporaneo stesso ha l'impronta tedesca.
E comunque la Germania non è che nella sua storia ha mai abbondato di prime punte sensazionali. Sì Muller, Seeler, Rummenigge (che non era proprio una prima punta) e un po' dietro Voller e Klose.