Basilio ha scritto:
Comunque io ci vedo anche un po' di applicazione della legge del contrappasso per chi a dicembre era allegramente uscita dai gironi di Europa League per non dover giocare ogni tre giorni e potersi concentrare sul campionato e ora gli tocca giocare ogni tre giorni sotto il sole di luglio... Questa è una critica generale riguardante questo malcostume tutto italiano, sia chiaro.
Eh la madonna, addirittura coronavirus come punizione divina contro le squadre che snobbano l'Europa League
Battute a parte, ho capito teoricamente cosa intendi dire. Diciamo che quello che è successo a Febbraio/Marzo era imprevedibile. Ma poi (come spiegavo qualche post fa) non è solo una questione di rosa corta. Ci sono altre squadre con rose non lunghe ma che hanno ripreso alla grande. Così come ci sono giocatori e allenatori bravi e meno bravi evidentemente ci sono anche preparatori atletici bravi e meno bravi. Tant'è.
Comunque la Lazio storicamente ha sempre giocato con dignità in Europa League (non a caso è tra le prime squadre per partite giocate nella competizione). Si poteva fare di più e meglio rispetto ai quarti di finale (raggiunti 2 volte nella gestione Lotito), ma il nostro livello europeo bene o male quello è (l'anno dell'eliminazione con il Salisburgo fu indubbiamente una grande delusione non arrivare in semifinale, questo si).
Quest'anno la società e la squadra a quanto pare ha fatto una scelta, qualificazione in Champions come obiettivo prioritario. Giusto o sbagliato che sia, ci sta di poter fare scelte del genere.
arres82 ha scritto:
Certamente, non è che un rigore è un gol automatico (basta vedere quanti ne abbiamo sbagliati noi negli ultimi anni) e segnarne 12 vuol dire comunque essere capaci di buttarla dentro.
Comunque il mio intento era solo di ricordarti il mitico Beppe.
Diciamo che mi premunivo di fronte a battute scontate dei soliti noti
Poi ovviamente il ricordo di Beppe Gol è assolutamente gradito. Da piccolo ero affezionatissimo a lui. Ricordo quando stavano per venderlo ma gli ultras fecero cambiare idea a Cragnotti. Poi andò via comunque (per scelta di Eriksson) ma è sempre rimasto un idolo della tifoseria laziale.