wonderwall ha scritto:
Tocca mettersi l'anima in pace, col ritorno delle milanesi e l'indebolimento di Roma e Lazio le due capitoline torneranno ai livelli dei primi anni 90.
Occhio a squadre come Sassuolo e Parma che possono rubare ulteriori posti europei.
Più che Sassuolo e Parma (che vedo abbastanza "casuali" e provvisorie") direi di fare attenzione a realtà come Torino e Atalanta. Per vari motivi. Entrambe sono in crescita e possono dar fastidio in ottica 5' e 6' posto. Ripeto, il problema è più vostro che nostro. Voi in questi anni siete stati stabilmente in champions e il ritorno delle milanesi sicuramente andrà a restringere lo spazio vitale. Noi invece ci siamo sempre attestati su livelli di Europa League (a volte anche meno, non scordiamocelo). Male che vada ci accontenteremo della Europa League 2...
accursio ha scritto:
Socrate ha scritto:
Assurde le romane.
A me non sembra comunque ci fosse il rigore in ogni caso gol assurdo di Saponara che secondo me aveva fatto una #@*§ a cercare quel genere di conclusione.
Anche per me il rigore non c'era.
Comunque, fossi un laziale o un romanista, sarei incaxxato come una iena. Non si possono buttare punti in questo modo.
Il rigore è difficile da valutare. Ma nel replay che ho visto io si nota come Andersen muova il gomito in maniera innaturale impattando sul pallone (lo allarga aumentando il volume del corpo).
Difatti la Samp a fine partita (attraverso le parole di Giampaolo) non ha protestato per la valutazione dell'arbitro sul fallo di mano ma per un contatto aereo sospetto tra Milinkovic e Andersen (che in effetti poteva starci di sanzionare con la punizione in favore della Samp). Il rigore ci può stare, come ci può non stare.
Poi sul fatto che il tifoso debba essere arrabbiato è fuori discussione, perdere punti in quel modo è assolutamente ingiustificabile. Il clima in casa Lazio è sicuramente teso e i tifosi iniziano a spazientirsi (ieri la nord ha rifiutato il saluto della squadra a fine partita). Ma ripeto, bisogna chiedersi e capire qual'è l'obiettivo e il reale valore della squadra. Altrimenti si rischia di prendere fischi per fiaschi.