vabbè dai è una #@*§ incredibile sto volantino, non capisco quale sarebbe il messaggio comprensibile, anzi i toni sono pure pacati è il contenuto che fa ridere
è sbagliato su molti livelli
innanzitutto la curva non è la loro e questo già è un primo grosso problema di base e chi va allo stadio può fare quello che gli pare nel rispetto degli altri e pagando, io sarei molto più disturbato da questi esemplari o da chi sta in piedi tutta la partita e non si siede al posto che gli è stato assegnato che sono quelle vere violazioni di come ci si dovrebbe comportare, poi non c'è nessun motivo per cui una donna non possa andare allo stadio solo per guardare la partita

a me non fa piacere montare casi e non penso questo sia di grande rilevanza, penso inoltre che magari lo fanno pure in tanti altri stadi (cosi come fanno certamente molto di peggio) senza dare volantini, però è una #@*§ bisogna dirlo

Minghia, addirittura l'accanimento nei vostri confronti si espande anche all'estero?
Con la notizia della monetina di Frisk ci aprirono i telegiornali, stai tranquillo che quando è toccato anche a noi non si sono tirati indietro.

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Più le cose cambiano, più restano le stesse.

LIBERA LA ROMA!

Per "capibili" intedevo che, fondamentalmente, hanno detto "In prima fila ci dovrebbero stare gli organizzatori delle coreografie e i capi-ultrà almeno gestire il tutto è più semplice, inoltre quelle file non sono posto per donne e bambini visto che sono un macello e ad ogni gol si rischia di ammazzare qualcuno che non riesce a tenersi sui suoi piedi sotto la pressione di centinaia di persone".
Scritta come hanno fatto loro invece non ha alcun senso.

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"Un omaggio a Totò che faceva sorridere gli italiani senza neanche dire mai una bestemmia"

beh un senso ce l'ha: via le donne dalla curva e state a casa a fare l'uncinetto che lo stadio non è roba per voi, mi pare abbastanza semplice...

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"Dopo aver stretto la mano a un milanista corro a lavarmela. Dopo averla stretta ad uno juventino, mi conto le dita". Avv. Prisco

Più o meno, non credo che a loro stia a cuore l'incolumità di donne e bambini, che tra l'altro non si capisce perché dovrebbero stare lì in mezzo alla bolgia, in una parte di stadio - troppo in basso - da cui la partita si vede malissimo.
Comunque, non credo che il problema siano le donne, ma le coppie. Che vanno lì per tubare e non per tifare. Dunque sono abbastanza d'accordo con il concetto, non con la forma.

mai vista una coppia tubare allo stadio.
al massimo sbuffare o litigare

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VUOI PORTARLA A MANGIARLA? VA BENE FALLO.

LM10 Tu se' Lo mio Maestro 10 e 'l mio autore, tu se' solo colui da cu' io tolsi lo bello stile che m' ha fatto onore !. !. !.

Mi è capitato però di vedere gente pestare i fiori al monumento ai caduti a Bologna. Gli ho insultati e sono scappati.

Più che altro mai viste coppie random in mezzo agli ultrà, però si vede che nella curva della Lazio succede...

La FIGC apre un'inchiesta. Si prospettano provvedimenti disciplinari. Daje!!!

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Di Lazio ci si ammala inguaribilmente.

Giorgio Chinaglia

Allez les Verts!

Ottima risposta da parte di una tifosa che condivido in toto.

" Caro capo ultrà, o se preferisci, caro Diabolik o Pluto, mi rivolgo a chi è l’artefice del volantino sessista girato nella curva della Lazio, ieri sera, prima della partita contro il Napoli, quello che prescrive di non portare “donne, mogli, fidanzate” nelle prime dieci file dello stadio. A te, caro nostalgico del patriarcato, voglio fare un paio di domande.

Come potrai immaginare, da donna e tifosa, ho qualche problema ad accettare il tuo “codice non scritto”. Dunque ti chiedo: cosa mi rende inadeguata alla curva? Non sono forse in grado di intonare cori, sventolare bandiere, tenere in mano uno striscione? Oppure, in quanto uterina, potrei cambiare squadra da un momento all’altro e mettermi a inneggiare per l’avversario proprio sotto il tuo naso? Sarà forse un problema di buone maniere? Ecco, ho capito: le donne (tanto più se “mogli” e madri) non sanno dire le parolacce. Come si fa a stare in curva senza dire parolacce? Almeno contro l’arbitro, insomma l’abc.

Beh, caro eroe della domenica pomeriggio, voglio assicurarti che bandiere, striscioni e cori non mi spaventano. Tantomeno mi spaventano le parolacce, anche se evito di dirle allo stadio visto che – come m’insegni tu – si tratta di “un luogo sacro”. Sai, penso che sia colpa tua, e di quelli che ti ascoltano, se gli stadi sono diventati posti difficili, arene dove andare a picchiarsi o a ridicolizzare l’avversario: difendere dei colori non vuol dire usare violenza, verbale e fisica, né sentirsi legittimati a imporre regole che limitino la libertà di chi vuole tifare come te. O forse in maniera un po’ più dignitosa.

Diversamente dal tuo, il mio stadio non è una caserma ma il luogo in cui migliaia di persone condividono la stessa passione, soffrono e gioiscono per la loro squadra ben sapendo che fuori da lì esistono priorità ben più serie. Lo sport è competizione, certo, ma non conosce discriminazione: uomini e donne hanno lo stesso diritto di partecipare, come atleti e come spettatori. Da qualunque fila desiderino.

Se questo modo di tifare non ti appartiene cambia passatempo, magari “una spensierata e romantica giornata a Villa Borghese“. Io, dal canto mio, spero di non incontrarti sugli spalti. Se poi dovesse succedere, farò in modo di sedermi tra le prime file e darti le spalle."

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Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra e il mio seno, cui volta a volta ciascuno s'è scontrato, è fatto per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia.

Vabbè, chiaramente un fake o, appunto, una cosa scritta da una persona che non è mai andata allo stadio.
Si parla di violenza allo stadio quando la violenza negli stadi non c'è più.