ciurlizza ha scritto:
Beh, che siano subito scese tutte quelle che sono state promosse l'anno prima è una roba che proprio non ricordo, almeno in tempi recenti, di solito ne retrocedono una o due su tre. Facendo una media sempre a naso sarebbe intorno al 50%, ma anche fosse il 55 o il 60 ho una diversa concezione di "altissimo"
.
Questo il dato degli ultimi 5 anni: 2015/2016: 2/3; 2016/2017: 1/3; 2017/2018: 2/3; 2018/2019: 2/3; 2019/2020: 2/3.
Siamo sul 60% mi pare, altissimo no ma alto direi di si. Ci sta. Così come dire che le neo-promosse sono ogni anno le principali candidate alla retrocessione e che spesso e volentieri rispettano il pronostico non mi sembra (numeri alla mano) una bestemmia. Poi per carità, ci sono anche storie come quella dell'Hellas Verona ma mi sembrano abbastanza sporadiche (per tutti gli addetti ai lavori principale candidata alla retrocessione, poi rivelazione del campionato). Poi tra le neo-promosse "medie" ci sono le squadre che retrocedono subito (vedi Pescara e Frosinone) o altre che al massimo riescono a farsi due anni (vedi Crotone).
ciurlizza ha scritto:
È vero che il gap con la B si sta ampliando, ma la A per me si sta chiaramente riprendendo dopo essere stata in profondo calo per un pezzo (un po' di anni fa certi giocatori che stanno prendendo Juve e Inter sarebbero stati inimmaginabili, e pure le altre nella loro mediocrità ogni tanto piazzano qualche colpo inaspettato... che Mkhitaryan venisse alla Roma prima dei quaranta, per dire, non me lo aspettavo): stanno investendo nel calcio italiano un sacco di imprenditori stranieri che bene o male i soldi li hanno, questo vuol dire che è un qualcosa che fa gola e un fenomeno in crescita, una delle poche industrie che ancora tirano, Covid permettendo, in Italia.
Di sicuro dal punto di vista economico la B è sempre più povera. Gli introiti sono pochissimi, le società sono quasi tutte in perdita e sperano in qualche plusvalenza per sbarcare il lunario (ma essendosi appunto abbassato il livello è assai raro tirare fuori giocatori interessanti da vendere bene). Escluse le società che puntano stabilmente a risalire in A o le piazze blasonate occasionalmente capitate in cadetteria il vero modello sostenibile per la B è quello del Cittadella.
Per non parlare poi del fatto che se retrocedi in C e non hai una proprietà solida rischi seriamente di sparire.
Indubbiamente la Serie A come potenza economica di massima sta crescendo. Il fatto che anche una squadra come l'attuale Bologna abbia una proprietà danarosa e facoltosa è senz'altro emblematico. Però non basta, o quantomeno non per ridurre "tutto e subito" il gap con gli altri campionati. Magari girano più soldi e si spende più del recente passato ma finché globalmente spendi male non è che la situazione migliora granché. In ambito europeo (e i recenti risultati lo dimostrano, ahimé) siamo ancora in grande difficoltà (al netto di qualche bellissima sorpresa stile Atalanta).