La famigerata stagione 1997/1998 verrà ricordata per Iuliano - Ronaldo, ma in realtà c'è un'altra storia, semisconosciuta, che in un certo senso può aver fatto da apripista a Calciopoli. Una storia che ha a che fare ovviamente con gli arbitri. No, non per le parole di Franco Carraro, che nel 2015 ha definito, naturalmente senza prove, che quella stagione fu sicuramente l'unica falsata del pallone italiano (guarda caso quando lui non era ancora al vertice massimo del Palazzo, giusto per difendere quelle seguenti, 2005 e 2006, finite invece sotto inchiesta quando lui era il capo di tutto), tra l'altro personaggio del quale non ho assolutamente stima. No. Il contesto è quello di una lotta serratissima per lo scudetto tra Juventus e Inter, in particolare in una fase del campionato in cui i bianconeri stanno beneficiando di plateali errori arbitrali in serie: il gol fantasma di Bierhoff con l'Udinese con Ferrara che entra in porta insieme con il pallone, il rigore netto non dato a Gautieri contro la Roma, mani di Iuliano in area con la Lazio non punito con il rigore, l'altro gol fantasma di Bianconi a Empoli con Peruzzi che la scaraventa fuori dalla porta quando era già chiaramente entrata e ovviamente il mitico Iuliano - Ronaldo. Tutto questo fa salire la tensione tra le due contendenti al titolo, che già storicamente non si sono mai sopportate, e getta ombre di irregolarità sull'intero torneo. Chiaro, episodi a favore li hanno avuti tutti, anche l'Inter (esempio il rigore non dato a Inzaghi per fallo di West in Inter - Juventus all'andata) ma sappiamo che quelli pro Juventus fanno più scalpore. E comunque sono stati in numero francamente imbarazzante in un breve lasso di tempo.
Ma torniamo al sopra citato gol non visto di Bianconi a Empoli, che sarebbe stato l'1 - 1 al minuto 76': alla fine della gara Franco Corbelli, fondatore del Movimento Diritti Civili, presenta alla procura di Firenze (questa volta l'Inter non c'entra direttamente) un esposto contro l'arbitraggio di Pasquale Rodomonti, con l'accusa di aver falsato la partita danneggiando i giocatori del Totocalcio. L'esposto è piuttosto evanescente, non avendo in sé basi giuridiche solide, fondato semplicemente su uno sbaglio tecnico, come un centravanti che fallisce una rete a porta spalancata. Però è sufficiente a provocare un inatteso effetto domino: segue subito infatti una nuova serie di denunce da parte di altre associazioni di consumatori, che chiedono di indagare su ulteriori sei partite della Juventus, in pratica quelle menzionate prima, oltre a un altro paio di incontri.
Mentre il torneo va avanti tra sospetti e contro sospetti, e culminando nei noti fatti del 26 aprile 1998, che verranno anch'essi visionati dal GIP competente, la procura incaricata prende visione delle cassette della stagione in corso per verificare se vi siano degli appigli legali su cui intervenire per procedere con l'inchiesta. L'accusa ipotizzata è di frode. Roba lunga, intanto il campionato termina come ricordiamo, con gli stracci che volano tra Juventus e Inter, e si arriva così alla fine dell'anno successivo per avere la risposta, 20 mesi dopo. L'8 dicembre 1999 il giudice si pronuncia su Rodomonti: assolto da ogni ipotesi di reato, riconoscendogli così il diritto di aver sbagliato, come un giocatore qualsiasi. Vicenda chiusa? Tutt'altro. Il giudice Antonio Crivelli, che ha condotto l'indagine e scagionato Rodomonti, motiva così: “La sospetta coincidenza di errori arbitrali in più partite e ad opera di più direttori di gara a favore della Juventus può lasciar trasparire una sorta di sudditanza psicologica capace di influire su scelte, quali quelle arbitrali, di natura immediata e dipendenti da un’ottica che non corrisponde mai alla visuale della televisione.”
Quindi l'assolve sì per insufficienza di prove, non è dimostrabile la sua malafede, ma per la prima volta nel calcio italico si fa ufficiale ed espresso riferimento alla famosa sudditanza psicologica, locuzione che per decenni non si è potuta pronunciare anche se sapevano tutti della sua presenza, quasi come la parola mafia. Ora è nero su bianco, e costituisce i bacilli primordiali di Calciopoli, dato che la sudditanza sarà uno dei pilastri dell'accusa del 2006. Inoltre Rodomonti diverrà protagonista anche del secondo filone d'inchiesta di Calciopoli, nel 2010, quando verranno alla luce altre intercettazioni tra cui una che lo rende attore principale in un Inter - Juventus del 2004 e l'altra in Juventus - Udinese del 2005. Telefonate, quelle di Inter - Juventus, finora portate in tribunale solo in una causa civile tra Moggi e Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto. Per ora. Ma non solo: nelle indagini si è anche cercato di capire se eventuali sviste arbitrali a favore o contro la Juventus abbiano favorito o danneggiato la carriera di quegli arbitri, cioè praticamente se davvero "aiutare" i bianconeri equivalesse a un miglioramento della propria posizione nelle gerarchie dei fischietti e se invece "danneggiarla" significasse venire puniti con declassamenti in partite minori. E anche questo sappiamo che è stato uno degli assi portanti del 2006. In entrambi i casi non si approda a nulla, ma è un'altra anticipazione di quello che poi avverrà otto anni dopo. Come pure non è da trascurare che è in questo 1998 che monta nuovamente in Italia un feroce anti-juventinismo, dopo un decennio tutto sommato tranquillo, con una Juventus oscurata da altre squadre più forti tra anni '80 e prima metà dei '90 e che quindi suscitava meno antipatia. Ora tutto cambia e questo sentimento popolare porterà i torinesi ad essere sempre più detestati anche negli anni futuri. E, guarda caso, una delle tante sentenze del 2006 calciopolaro, in un paragrafo della CAF, recita che “Nella valutazione del materiale probatorio la Commissione si limiterà ad indicare quegli elementi di sicura valenza, che non si prestano ad interpretazioni equivoche, perché già solo dall'analisi di taluni fatti incontrovertibili emerge a chiare lettere ciò che era nella opinione di tutti coloro che gravitavano nel mondo del calcio, e cioè il condizionamento del settore arbitrale da parte della dirigenza della Juventus.” Tradotto terra terra, significa che in parte l'esito processuale del 2006 è stato influenzato dall'orda mediatica, cioè da quello che pensava la gente, e gli strascichi del 1998 hanno grande peso. Di questo è convinto anche, ad esempio, Mario Serio, membro della Corte federale durante il dibattimento su Calciopoli, secondo cui il vento dell'opinione pubblica ha influenzato i verdetti, sia di colpevolezza sia di innocenza, in base alle squadre coinvolte. Ecco perché l'inchiesta del 1998 sembra sempre più simile a una sorta di prova generale per qualcosa di più grosso da attuare in seguito. Magari è solo casualità, però le similitudini senz'altro non mancano.
Comunque, tornando al dicembre 1999, le reazioni sono furibonde: la Juventus parla della sentenza del giudice come quella di un tifoso da osteria, il Presidente Figc Luciano Nizzola stigmatizza pesantemente Crivelli e difende l'onorabilità del campionato, chiedendo anche l'intervento del Ministro della Giustizia Diliberto affinché prenda provvedimenti contro Crivelli. L'Inter commenta in modo sarcastico, dato che è una vita che dice quelle cose senza essere mai creduta. Incredibile come la semplice visione di una videocassetta, perché di questo si tratta, sia riuscita a smuovere procure e Ministero della Giustizia. Come detto prima, le prove generali per il 2006. Tra l'altro la sentenza sulla sudditanza psicologica esce a quattro giorni di distanza da uno Juventus - Inter già rovente perché è la prima gara di Lippi e altri ex bianconeri, passati all'Inter, perciò da nemici e traditori al Delle Alpi e accolti, soprattutto l'allenatore, da cori e striscioni pesantissimi. Per la cronaca, vincono 1 - 0 i padroni di casa ma anche qui i veleni non mancano: a far discutere è l'arbitraggio di Daniele Tombolini, che non espelle il portiere juventino Edwin van der Sar nel primo tempo per fallo da ultimo uomo su Zamorano ammonendolo soltanto, per poi affibbiargli un secondo giallo, questa volta eccessivo, a mo' di compensazione, nel secondo tempo espellendolo così tardivamente. Sempre per la cronaca, è il campionato conquistato poi dalla Lazio in rimonta sulla Juventus, torneo che (tanto per dirlo senza fronzoli seguendo la normale terminologia dei tifosi) annoverò vari frangenti arbitrali dubbi, questa volta palesemente contro la Signora e a favore della società di Cragnotti (e in più rammentiamo anche che il noto gol annullato a Cannavaro in Juventus - Parma da Massimo De Santis nasce da un angolo inesistente assegnato erroneamente ai ducali) per finire poi nella piscina di Perugia, dove la squadra di Ancelotti perse uno scudetto per la gioia del resto d'Italia (ovviamente non quella romanista), che vide in tutto ciò una sorta di giustizia sommaria del 1998. Ovviamente sempre attendendo Calciopoli.
_________________ No, non tifo né Inter né Juventus, e nemmeno altre squadre.
Ultima modifica di Riccardo1 il lun 20 apr 2020, 14:30, modificato 3 volte in totale.
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