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Salernitano1987 ha scritto:
Da un punto di vista meramente filosofico, nulla è più affine al giuoco del calcio che il contropiede.

Nel difendersi e contraccare c'è profonda umanità, ammissione delle proprie debolezze;

Bearzot non a caso è considerato maestro e padre da tutti gli Italiani.


Chi invece vuole schiacciare l'avversario generalmente nasconde un ego ipertrofico;

Sacchi è l'esempio più lampante di tale assunto.

Lui solo conosce Il calcio, lui l'ha innovato, lui faceva divertire (un #@*§: le partite del Milan erano tonnare)

Il contropiede è anche la cosa più spettacolare che si possa vedere su un campo di calcio.
E' il corrispettivo del colpo di scena nel cinema e in teatro.

Giocare in contropiede viene assurdamente considerato "anti-calcio", mentre si esalta in modo acritico il gioco basato sul possesso palla.
(Che facilmente diventa stucchevole e noioso se non si trovano sbocchi offensivi.
E inoltre intasa gli spazi nella tre quarti dell'avversario, il che rende più difficile sorprenderlo.)

Ma poi il tanto celebrato Liverpool vince le finali in contragolpe, all'italiana.
E la Francia ha vinto un Mondiale nello stesso modo, avendo la più bassa percentuale di possesso palla di tutte le partecipanti al torneo!

Questo dimostra quanto valga - nulla - avere un'alta percentuale di possesso palla...


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MessaggioInviato: gio 26 dic 2019, 13:44 
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Oldboy ha scritto:
Ma poi il tanto celebrato Liverpool vince le finali in contragolpe, all'italiana.
E la Francia ha vinto un Mondiale nello stesso modo, avendo la più bassa percentuale di possesso palla di tutte le partecipanti al torneo!

Non concordo sulla conclusione finale a cui sei giunto dopo, ma quando ho fatto notare io queste due cose in molti o hanno storto il naso o hanno fatto gli struzzi. O mi hanno dato ragione, dicendo "avanti 1-0 giocare all'italiana era il modo più efficace per vincere" :asd

La realtà del calcio è complessa, ognuno ha tradizioni e visioni, nessuna è superiore alle altre concettualmente (come le religioni nel mondo), tutte sono espressive di concetti ed istinti profondi. L'unica realtà è avere giocatori bravi, complementari, preparati fisicamente e calcisticamente a 360° (tattica, pre-match, tecnica, fisico, mente), uniti, tenendo sempre conte dell'avversario in una certa misura perché "ogni partita fa storia a sé". Questo è un qualcosa di vero per tutti, chi volete voi, sacchisti, catenacciari, inglesi, crucchi. In più, in questo gioco bellissimo, c'è il fattore primitivo e incontrollabile della casualità e dell'entropia loganiana. E voi pensate che la componente di maggior peso possa essere il guardiolismo, il tiki-taka o il contropiede? :asd
Sono solo dei sentieri in mezzo al mondo. Ma il mondo resta troppo più grande imho, sebbene a volte scegliere il sentiero giusto può agevolare il viaggio

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VUOI PORTARLA A MANGIARLA? VA BENE FALLO.

LM10 Tu se' Lo mio Maestro 10 e 'l mio autore, tu se' solo colui da cu' io tolsi lo bello stile che m' ha fatto onore !. !. !.

Mi è capitato però di vedere gente pestare i fiori al monumento ai caduti a Bologna. Gli ho insultati e sono scappati.


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MessaggioInviato: gio 26 dic 2019, 13:52 
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Salernitano1987 ha scritto:
Da un punto di vista meramente filosofico, nulla è più affine al giuoco del calcio che il contropiede.

Nel difendersi e contraccare c'è profonda umanità, ammissione delle proprie debolezze;

Bearzot non a caso è considerato maestro e padre da tutti gli Italiani.



Musica per le mie orecchie. Ti stimo, davvero.
Hai espresso in maniera bellissima (ma altrettanto semplice, diciamo così) un concetto a cui personalmente tengo tantissimo.
Poi per carità, ognuno ha la sua visione delle cose e del calcio (in generale). Banalmente direi che è bello anche che vi sia una varietà di approcci e visioni, poi ovviamente "a ciascuno il suo"...

_________________
Di Lazio ci si ammala inguaribilmente.

Giorgio Chinaglia

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MessaggioInviato: gio 26 dic 2019, 14:21 
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DROL ha scritto:
Oldboy ha scritto:
Ma poi il tanto celebrato Liverpool vince le finali in contragolpe, all'italiana.
E la Francia ha vinto un Mondiale nello stesso modo, avendo la più bassa percentuale di possesso palla di tutte le partecipanti al torneo!

Non concordo sulla conclusione finale a cui sei giunto dopo, ma quando ho fatto notare io queste due cose in molti o hanno storto il naso o hanno fatto gli struzzi. O mi hanno dato ragione, dicendo "avanti 1-0 giocare all'italiana era il modo più efficace per vincere" :asd

La realtà del calcio è complessa, ognuno ha tradizioni e visioni, nessuna è superiore alle altre concettualmente (come le religioni nel mondo), tutte sono espressive di concetti ed istinti profondi. L'unica realtà è avere giocatori bravi, complementari, preparati fisicamente e calcisticamente a 360° (tattica, pre-match, tecnica, fisico, mente), uniti, tenendo sempre conte dell'avversario in una certa misura perché "ogni partita fa storia a sé". Questo è un qualcosa di vero per tutti, chi volete voi, sacchisti, catenacciari, inglesi, crucchi. In più, in questo gioco bellissimo, c'è il fattore primitivo e incontrollabile della casualità e dell'entropia loganiana. E voi pensate che la componente di maggior peso possa essere il guardiolismo, il tiki-taka o il contropiede? :asd
Sono solo dei sentieri in mezzo al mondo. Ma il mondo resta troppo più grande imho, sebbene a volte scegliere il sentiero giusto può agevolare il viaggio
Quoto praticamente tutto.
Ogni tattica va pesata in base ai propri giocatori. Il caos/entropia inteso come variabili non controllabili nel calcio é un fattore che a moltissimi piace dimenticare. Un Guardiola prova a modellizzare la realtà in base al suo credo, un Allegri invece adatta se stesso alla realtà.
Avere giocatori forti e adatti ad amalgamarsi é la base, il resto anche per me viene molto dopo.

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Romario era più forte di testa (di Cristiano Ronaldo) anche se era un nano.....
AHAHAHHAHAHAHAHA


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MessaggioInviato: gio 26 dic 2019, 14:39 
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DROL ha scritto:
Oldboy ha scritto:
Ma poi il tanto celebrato Liverpool vince le finali in contragolpe, all'italiana.
E la Francia ha vinto un Mondiale nello stesso modo, avendo la più bassa percentuale di possesso palla di tutte le partecipanti al torneo!

La realtà del calcio è complessa, ognuno ha tradizioni e visioni, nessuna è superiore alle altre concettualmente (come le religioni nel mondo), tutte sono espressive di concetti ed istinti profondi.

Appunto per questo trovo insopportabile la dittatura ideologica del guardiolismo e del sacchismo.

Nessun allenatore oggi vuole essere bollato come contropiedista e italianista; tutti dicono di ispirarsi al calcio olandese e alla sua evoluzione sacchiana, oppure a Guardiola.
I media danno per scontato che "giocare bene" voglia dire avere un'alta percentuale di possesso palla e attaccare più dell'avversario (una fesseria colossale, per i miei gusti).

La grande tradizione del calcio all'italiana è stata in buona parte distrutta dalla dittatura ideologica del sacchismo, a partire dalla fine degli anni '80.
E i risultati, disastrosi, sono fin troppo evidenti.

Il calcio all'italiana invece era spettacolare, vincente e adatto alla nostra cultura nazionale.
Inoltre era un perfetto compromesso fra fisicità, fantasia e tattica.
Il sacchismo invece ha messo l'accento solo sull'atletismo e sulla tattica (che a mio avviso sono gli aspetti meno affascinanti di questo sport).

Nella pratica, comunque, il contropiede continua a essere l'arma più vincente, anche se a parole viene scioccamente disprezzato.


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termopiliano ha scritto:
Salernitano1987 ha scritto:
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Musica per le mie orecchie. Ti stimo, davvero.
Hai espresso in maniera bellissima (ma altrettanto semplice, diciamo così) un concetto a cui personalmente tengo tantissimo.
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Ricambio con affetto :D :D :D

Io non sopporto i personaggi tipo Daniele Adani, che al calcio niente hanno dato e del calcio tutto vorrebbero insegnare.

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Il lutto in me per il suo precoce ritiro non si estingue ancora e mai si estinguerà - C.B.


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Salernitano1987 ha scritto:
Da un punto di vista meramente filosofico, nulla è più affine al giuoco del calcio che il contropiede.

Nel difendersi e contraccare c'è profonda umanità, ammissione delle proprie debolezze;

Bearzot non a caso è considerato maestro e padre da tutti gli Italiani.


Chi invece vuole schiacciare l'avversario generalmente nasconde un ego ipertrofico;

Sacchi è l'esempio più lampante di tale assunto.

Lui solo conosce Il calcio, lui l'ha innovato, lui faceva divertire (un #@*§: le partite del Milan erano tonnare)

Il contropiede è anche la cosa più spettacolare che si possa vedere su un campo di calcio.
E' il corrispettivo del colpo di scena nel cinema e in teatro.

Giocare in contropiede viene assurdamente considerato "anti-calcio", mentre si esalta in modo acritico il gioco basato sul possesso palla.
(Che facilmente diventa stucchevole e noioso se non si trovano sbocchi offensivi.
E inoltre intasa gli spazi nella tre quarti dell'avversario, il che rende più difficile sorprenderlo.)

Ma poi il tanto celebrato Liverpool vince le finali in contragolpe, all'italiana.
E la Francia ha vinto un Mondiale nello stesso modo, avendo la più bassa percentuale di possesso palla di tutte le partecipanti al torneo!

Questo dimostra quanto valga - nulla - avere un'alta percentuale di possesso palla...


Terra Terra:

Se tieni a lungo il pallone, vuol dire che non sai cosa farne.
Se invece hai soluzioni di passaggio, avanzi verso la porta.

Per dire, il Barcellona più bello è a mio avviso quello di Rijkaard (che vinse la Champion's con Guardiola nel 2009)

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Il lutto in me per il suo precoce ritiro non si estingue ancora e mai si estinguerà - C.B.


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Adani: "Allegri? Parli poco e alleni tanto. Intanto gli preferiscono Setien"


https://www.tuttomercatoweb.com/serie-a/adani-allegri-parli-poco-e-alleni-tanto-intanto-gli-preferiscono-setien-1343771

Adani la tocca piano...

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termopiliano ha scritto:
Adani: "Allegri? Parli poco e alleni tanto. Intanto gli preferiscono Setien"


https://www.tuttomercatoweb.com/serie-a/adani-allegri-parli-poco-e-alleni-tanto-intanto-gli-preferiscono-setien-1343771

Adani la tocca piano...
A Barcellona x filosofia tecnici come Allegri sono proprio all'ultimo posto della lista e lo sarebbe stato anche se avesse vinto 3 Champions di fila.

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Più le cose cambiano, più restano le stesse.

LIBERA LA ROMA!


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Gli preferiscono Setien perché tanto la formazione la fa Messi.

Come se Allegri avesse sempre fatto giocare male le sue squadre. Nei primi anni in panchina era considerato un 'giochista'...

E poi quale filosofia? Al Barcellona c'è sempre stato tanto storytelling. Maglia senza sponsor, poi lo hanno messo. Masia, ma nel frattempo vorrei sapere quanti soldi hanno speso (giustamente magari) e da Busquets quanti titolari hanno messo in prima squadra. Poi oh, se è meglio avere in panchina Luis Enrique, Valverde, Vilanova (morto, sorry) che Allegri, mi arrendo.


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