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 Oggetto del messaggio: Re: Totti e la Roma
MessaggioInviato: ven 10 feb 2017, 18:12 
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Reg. il: mar 20 mag 2014
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Per me centrano molto di più invece, la morale della favola è sempre quella: puoi avere tutti i milioni di abitanti che vuoi ma senza soldi ed investimenti non vai da nessuna parte.
In 20 e passa anni di calcio MAI ho visto la Roma perdere scudetti per l'ambiente e MAI ho visto la Roma favorita per alcunché, ed a posteriori per spiegare la carenza di successi in relazione alla grandezza della città (ma non in relazione alla carenza di investimenti) si spara la #@*§ dell'ambiente.

L'ambiente aggrava la situazione al limite quando questa è critica per ragioni tecniche, ma è sempre un effetto e di importanza secondaria.
Ma di che stiamo a parlare lo scorso anno con Garcia che faceva schifo e mandava in campo una squadra amorfa senza né arte né parte qui si stava a parlare dell'ambiente roma, ma parlate di calcio invece che spippettarvi...

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 Oggetto del messaggio: Re: Totti e la Roma
MessaggioInviato: ven 10 feb 2017, 19:00 
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Reg. il: dom 5 ott 2014,
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aladestra ha scritto:
Per me non si può far finta che "l'ambiente romano" non influenzi a volte negativamente l'atmosfera societaria ed i risultati sportivi. E parlo proprio perchè conosco vari ambienti affini a quello giallorosso: in primis quello napoletano, emblematico della squadra per cui tifo. Napoli e Roma sono due metropoli, essendo città di gran lunga superiori al milione di abitanti, eppure nonostante ciò quasi mai hanno avuto compagini sportive forti di gestioni industriali al livello della Fiat, di Fininvest o della Saras. Raramente sono state squadre che hanno potuto spendere e investire tantissimo, e quando l'hanno fatto, ciò è costato molti sacrifici alle dirigenze (vedi Sensi e Ferlaino).

Questo per motivi storici e sociologici: sono squadre espressione di grandi città, ma non hanno mai avuto il bacino d'utenza delle strisciate. I tifosi paiono non voler accettare questo stato di cose, tante volte si è creata una discrasia aspettativa/realtà: due squadre emblema di grandi città appassionatissime al pallone si trovavano con squadrette dai risultati sportivi modesti: basti pensare alla celebre Rometta di inizio 90 o al Napoli che retrocedeva in B.

Milan, Juve e Inter sono squadre che hanno moltissimi tifosi sparsi per tutta la penisola, Roma e Napoli sono molto più radicate territorialmente. Il tifoso milanista-milanese o juventino-torinese (in minoranza in città rispetto ai torinisti) è paradossalmente meno legato alla squadra del collega di tifo meridionale. Durante la settimana pensa alle cose sue (famiglia, lavoro) per poi vestire i panni del fan la domenica o il mercoledì di coppa. Non mette più pressione di tanto alla squadra, perchè non è sanguigno, e perchè sa che la storia del proprio club è fatta di cicli e prima o poi si tornerà a vincere.

Invece la maggior parte dei tifosi giallorossi o partenopei quasi sempre è radicato sul territorio, in provincia o in regione; per motivi culturali segue molto più assiduamente il calcio ed è molto più sanguigno e attaccato alla squadra, da un punto di vista materiale. E vive con maggior frustrazione il fatto che il team vada male e soccomba rispetto agli squadroni del nord, ed il fatto che le vittorie importanti per motivi di mancata competitività sono una piccola parentesi nella storia di club. A tutto ciò aggiungiamoci il fatto che ci sono testate televisive, radiofoniche, internet e di stampa che forti di questo sentimento parlano della squadra h24 7 giorni su 7.... questo non potrà che creare un clima di aspettativa massima e impazienza, che non fa generare un circuito vizioso pressione -mancata vittoria- altra pressione.

Socrate, Parigi e Berlino non c'entrano un #@*§. Chi è meridionale o conosce alcune realtà probabilmente sa cosa intendo. Al sud ci sono squadre come il Bari, il Foggia, l'Avellino, il Taranto che la Domenica ti riempiono stadi da 20-30.000 posti senza colpo ferire, seguite da tifoserie appassionate ed esigenti (rispetto a quelle che sono le possibilità societarie concrete spesso). Parla con un barese: ti dirà (giustamente) che è ingiusto che una squadra di una città da mezzo milione di abitanti debba farsi la B; o parla con un tarantino: ti dirà che la tifoseria rossoblu, espressione di un capoluogo da 200000 abitanti per passione meriterebbe di vedere giocare la squadra minimo minimo fissa in B; idem il tifoso messinese, o il reggino..... al sud si vive più di calcio, letteralmente.


Si, ma da qui a dire che l'ambiente è uno dei maggiori motivi per cui la squadra non può fare il salto di qualità ce ne vuole, pare che bisogna essere tutti nobili da "ser, il the delle cinque è pronto" per fari sì che la squadra vinca qualcosa, tutto il resto è di contorno :asd
Di momento critici ce ne sono stati, ma ricordiamo che la contestazione del 2000 mise il pepe al #@*§ alla squadra (e alla società) e si vinse lo scudetto, oppure la contestazione post "Roma-Fiorentina 0-3", che sancì la fine di un Garcia ormai allo sbando. Quest'ultima fu proprio emblematica, con tutti a dire "mamma mia che scandalo di tifo a Roma, incredibile, non capiscono che così fanno il male della loro squadra?!". I peggio "mentalmente deboli" sotto i video di un tifoso furente allo stadio che parlava con Nainggolan:"Ah, Radja, ma che #@*§ state a fa? Ma non ve vergognate?" "è un momento difficile, dovreste starci vicino" "Ma momento difficile de che, ma non lo vedete che nun correte?!". Mesi dopo uscirà fuori che, con Garcia del secondo anno, la squadra non si allenava veramente "Al 60' non riuscivamo più a muoverci", per ammissione di Dzeko, Totti, De Rossi, Salah o Manolas.
I motivi sono ben altri, non di certo i tifosi. Se sono così decisivo sull'andamento della squadra pretendo di essere pagato al pari di un allenatore o un giocatore :asd

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"Un omaggio a Totò che faceva sorridere gli italiani senza neanche dire mai una bestemmia"


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 Oggetto del messaggio: Re: Totti e la Roma
MessaggioInviato: ven 10 feb 2017, 19:28 
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Reg. il: ven 2 mag 2014,
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E niente, non avete capito una cippa del mio discorso. :asd

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 Oggetto del messaggio: Re: Totti e la Roma
MessaggioInviato: ven 10 feb 2017, 22:58 
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Reg. il: mar 12 set 2006
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È una cosa radicata dall'alba dei tempi e se mancate vittorie generano pressione ed aspettative che a loro volta creerebbero mancate vittorie non se ne uscirà mai.. quale sarebbe la soluzione allora secondo voi?

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Più le cose cambiano, più restano le stesse.

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 Oggetto del messaggio: Re: Totti e la Roma
MessaggioInviato: sab 11 feb 2017, 14:07 
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Reg. il: gio 6 set 2012,
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a noi nel 2011 la soluzione fu il miglior allenatore del mondo

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 Oggetto del messaggio: Re: Totti e la Roma
MessaggioInviato: sab 11 feb 2017, 15:17 
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Reg. il: ven 9 dic 2016,
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Devo dire che sono abbastanza d' accordo con quello che dice Ala. Le pressioni dell' ambiente romano o napoletano non sono tipiche di realta' abituate alla vittoria.Mi si potra' rispondere che a Madrid o a Milano ci sono ugualmente grandi pressioni da parte della stampa ad esempio o dei tifosi, ma li ci sono societa' con una " cultura e un dna" vincente abituate a gestirle al meglio. E poi i tifosi romanisti e napoletani sono per natura appassionati e sanguigni ma anche inclini allo scoramento e alla rabbia quando i risultati non arrivano, come dice appunto Ala. Fa specie che nella sua storia la Roma abbia vinto ad esempio solo tre scudetti dovendo per almeno due di questi mettere in campo le due migliori compagini che abbiano mai avuto nella loro storia e con investimenti davvero massicci in riferimento alla Roma capelliana. Stessa cosa per il Napoli dove c' e' voluto il Dio del calcio in persona per portare dei successi ad una bacheca altrimenti languida...


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 Oggetto del messaggio: Re: Totti e la Roma
MessaggioInviato: sab 11 feb 2017, 15:57 
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Reg. il: sab 6 dic 2008,
Alle ore: 15:51
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Non c'è niente di strano. Totti detiene ogni record nella Roma... e largamente.
Poi ora c'è più tv, ci sono i social... viene percepita di più l'idolatria nei suoi confronti. Conti non aveva i tifosi della Roma che negli Anni '80 ne postavano video, foto, etc...


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 Oggetto del messaggio: Re: Totti e la Roma
MessaggioInviato: sab 11 feb 2017, 18:11 
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Reg. il: gio 6 set 2012,
Alle ore: 0:44
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vincent77 ha scritto:
Devo dire che sono abbastanza d' accordo con quello che dice Ala. Le pressioni dell' ambiente romano o napoletano non sono tipiche di realta' abituate alla vittoria.Mi si potra' rispondere che a Madrid o a Milano ci sono ugualmente grandi pressioni da parte della stampa ad esempio o dei tifosi, ma li ci sono societa' con una " cultura e un dna" vincente abituate a gestirle al meglio. E poi i tifosi romanisti e napoletani sono per natura appassionati e sanguigni ma anche inclini allo scoramento e alla rabbia quando i risultati non arrivano, come dice appunto Ala. Fa specie che nella sua storia la Roma abbia vinto ad esempio solo tre scudetti dovendo per almeno due di questi mettere in campo le due migliori compagini che abbiano mai avuto nella loro storia e con investimenti davvero massicci in riferimento alla Roma capelliana. Stessa cosa per il Napoli dove c' e' voluto il Dio del calcio in persona per portare dei successi ad una bacheca altrimenti languida...

è vero. ma ultimamente la piazza napoletana si è imborghesita parecchio rispetto a 10 anni fa.
adesso le partite con le piccole in serie a o i primi match di coppa italia hanno affluenze minime, a volte neppure 10k spettatori.

il che confrontato ai 60k della serie c (ma con il furore di aver subito un'ingiustizia ed una proprietà con la liquidità per portarla dove è oggi) è un bel down-grade, e che mi fa sorridere se ripenso ai discorsi sulla tifoseria che diversi miei compatrioti facevano. la realtà è che si è, più o meno, tutti uguali.

perfino la juve i primi due-tre anni di campionato dall'apertura del nuovo stadio ha fatto tutti sold-out, ogni partita, da che negli anni immediatamente precedenti aveva affluenze minime. e la squadra era sempre scarsa.

è vero che romani e napoletani sono più passionali. e c'è pure una discreta incidenza sulla realtà di campo, ma questa è minima. la realtà è che la roma come il napoli in questi anni non hanno vinto perché c'era una squadra senza troppi dubbi migliore eh

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 Oggetto del messaggio: Re: Totti e la Roma
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aladestra ha scritto:

Milan, Juve e Inter sono squadre che hanno moltissimi tifosi sparsi per tutta la penisola, Roma e Napoli sono molto più radicate territorialmente. Il tifoso milanista-milanese o juventino-torinese (in minoranza in città rispetto ai torinisti) è paradossalmente meno legato alla squadra del collega di tifo meridionale. Durante la settimana pensa alle cose sue (famiglia, lavoro) per poi vestire i panni del fan la domenica o il mercoledì di coppa. Non mette più pressione di tanto alla squadra, perchè non è sanguigno, e perchè sa che la storia del proprio club è fatta di cicli e prima o poi si tornerà a vincere.



Sei un tifoso del Milan di Milano? Per caso eh...

Sempre i soliti discorsi. Come quello delle pressioni... se giocare nella Roma dà pressione, farlo nella Juve dove sei 'obbligato' a vincere cosa dà?
La Roma ha vinto poco perché generalmente ha avuto squadre più scarse di Juve, Inter e Milan. Quando è stata davvero forte, ha avuto di fronte la Juve di Platini, quando aveva Capello in panchina era il periodo delle sette sorelle... Quasi mai è stata la squadra più forte. E se ha perso dei campionati all'ultimo, beh, è successo a tutti.


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 Oggetto del messaggio: Re: Totti e la Roma
MessaggioInviato: sab 11 feb 2017, 20:54 
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vincent77 ha scritto:
Devo dire che sono abbastanza d' accordo con quello che dice Ala. Le pressioni dell' ambiente romano o napoletano non sono tipiche di realta' abituate alla vittoria.Mi si potra' rispondere che a Madrid o a Milano ci sono ugualmente grandi pressioni da parte della stampa ad esempio o dei tifosi, ma li ci sono societa' con una " cultura e un dna" vincente abituate a gestirle al meglio. E poi i tifosi romanisti e napoletani sono per natura appassionati e sanguigni ma anche inclini allo scoramento e alla rabbia quando i risultati non arrivano, come dice appunto Ala. Fa specie che nella sua storia la Roma abbia vinto ad esempio solo tre scudetti dovendo per almeno due di questi mettere in campo le due migliori compagini che abbiano mai avuto nella loro storia e con investimenti davvero massicci in riferimento alla Roma capelliana. Stessa cosa per il Napoli dove c' e' voluto il Dio del calcio in persona per portare dei successi ad una bacheca altrimenti languida...

Si sottovaluta un piccolo particolare: è molto più facile accettare di non vincere niente per qualche anno se si vince più o meno ci continuità. Capirai che se un romanista perde uno scudetto in casa con la Samp, gli girino un pochino di piú in quanto ne ha vinto 3 non trentatre.
Noi, da 30 anni non arriviamo cosí vicini come la Roma a vincere, ma se dovesse capitare, altro che delusione, ci sarebbero suicidi di massa :asd
Per fortuna, come ripeto, io sto a posto così, mi sono visto due scudetti e una uefa, una Coppa Italia e una supercoppa, tutto allo stadio, e con in campo il più grande di sempre. sono #@*§ dei ventenni che ancora non hanno visto vincere una ceppa :asd


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