aladestra ha scritto:
Per me non si può far finta che "l'ambiente romano" non influenzi a volte negativamente l'atmosfera societaria ed i risultati sportivi. E parlo proprio perchè conosco vari ambienti affini a quello giallorosso: in primis quello napoletano, emblematico della squadra per cui tifo. Napoli e Roma sono due metropoli, essendo città di gran lunga superiori al milione di abitanti, eppure nonostante ciò quasi mai hanno avuto compagini sportive forti di gestioni industriali al livello della Fiat, di Fininvest o della Saras. Raramente sono state squadre che hanno potuto spendere e investire tantissimo, e quando l'hanno fatto, ciò è costato molti sacrifici alle dirigenze (vedi Sensi e Ferlaino).
Questo per motivi storici e sociologici: sono squadre espressione di grandi città, ma non hanno mai avuto il bacino d'utenza delle strisciate. I tifosi paiono non voler accettare questo stato di cose, tante volte si è creata una discrasia aspettativa/realtà: due squadre emblema di grandi città appassionatissime al pallone si trovavano con squadrette dai risultati sportivi modesti: basti pensare alla celebre Rometta di inizio 90 o al Napoli che retrocedeva in B.
Milan, Juve e Inter sono squadre che hanno moltissimi tifosi sparsi per tutta la penisola, Roma e Napoli sono molto più radicate territorialmente. Il tifoso milanista-milanese o juventino-torinese (in minoranza in città rispetto ai torinisti) è paradossalmente meno legato alla squadra del collega di tifo meridionale. Durante la settimana pensa alle cose sue (famiglia, lavoro) per poi vestire i panni del fan la domenica o il mercoledì di coppa. Non mette più pressione di tanto alla squadra, perchè non è sanguigno, e perchè sa che la storia del proprio club è fatta di cicli e prima o poi si tornerà a vincere.
Invece la maggior parte dei tifosi giallorossi o partenopei quasi sempre è radicato sul territorio, in provincia o in regione; per motivi culturali segue molto più assiduamente il calcio ed è molto più sanguigno e attaccato alla squadra, da un punto di vista materiale. E vive con maggior frustrazione il fatto che il team vada male e soccomba rispetto agli squadroni del nord, ed il fatto che le vittorie importanti per motivi di mancata competitività sono una piccola parentesi nella storia di club. A tutto ciò aggiungiamoci il fatto che ci sono testate televisive, radiofoniche, internet e di stampa che forti di questo sentimento parlano della squadra h24 7 giorni su 7.... questo non potrà che creare un clima di aspettativa massima e impazienza, che non fa generare un circuito vizioso pressione -mancata vittoria- altra pressione.
Socrate, Parigi e Berlino non c'entrano un #@*§. Chi è meridionale o conosce alcune realtà probabilmente sa cosa intendo. Al sud ci sono squadre come il Bari, il Foggia, l'Avellino, il Taranto che la Domenica ti riempiono stadi da 20-30.000 posti senza colpo ferire, seguite da tifoserie appassionate ed esigenti (rispetto a quelle che sono le possibilità societarie concrete spesso). Parla con un barese: ti dirà (giustamente) che è ingiusto che una squadra di una città da mezzo milione di abitanti debba farsi la B; o parla con un tarantino: ti dirà che la tifoseria rossoblu, espressione di un capoluogo da 200000 abitanti per passione meriterebbe di vedere giocare la squadra minimo minimo fissa in B; idem il tifoso messinese, o il reggino..... al sud si vive più di calcio, letteralmente.
Si, ma da qui a dire che l'ambiente è uno dei maggiori motivi per cui la squadra non può fare il salto di qualità ce ne vuole, pare che bisogna essere tutti nobili da "ser, il the delle cinque è pronto" per fari sì che la squadra vinca qualcosa, tutto il resto è di contorno
Di momento critici ce ne sono stati, ma ricordiamo che la contestazione del 2000 mise il pepe al #@*§ alla squadra (e alla società) e si vinse lo scudetto, oppure la contestazione post "Roma-Fiorentina 0-3", che sancì la fine di un Garcia ormai allo sbando. Quest'ultima fu proprio emblematica, con tutti a dire "mamma mia che scandalo di tifo a Roma, incredibile, non capiscono che così fanno il male della loro squadra?!". I peggio "mentalmente deboli" sotto i video di un tifoso furente allo stadio che parlava con Nainggolan:"Ah, Radja, ma che #@*§ state a fa? Ma non ve vergognate?" "è un momento difficile, dovreste starci vicino" "Ma momento difficile de che, ma non lo vedete che nun correte?!". Mesi dopo uscirà fuori che, con Garcia del secondo anno, la squadra non si allenava veramente "Al 60' non riuscivamo più a muoverci", per ammissione di Dzeko, Totti, De Rossi, Salah o Manolas.
I motivi sono ben altri, non di certo i tifosi. Se sono così decisivo sull'andamento della squadra pretendo di essere pagato al pari di un allenatore o un giocatore