Vorrei stimolare una riflessione, forse già fatta in passato sul forum anche se non in un topic ad essa dedicata, relativa a Totti e la Roma, o se vogliamo, pure al rapporto tra lui e la città stessa: da almeno 15 anni, almeno dopo lo scudetto del 2001, Totti è osannato come una divinità a Roma, verso di lui i romanisti o forse addirittura i romani in generale denotano una sorta di amore incondizionato, che non mi pare sia paragonabile a quello percepito verso altri storici giocatori/capitani che nel passato hanno militato nel club, penso ad esempio a Bruno Conti, Di Bartolomei, il Principe Giannini, tutti inoltre abbastanza longevi visto che vantano una media di circa 10 stagioni con la maglia giallorossa; secondo voi quale è il motivo di tale differenza?
Forse perchè viene riconosciuto come il talento di maggior spicco della storia del club? (Bruno Conti pur ricoprendo un ruolo diverso penso che avesse poco da invidiare anche al Pupone).
Perchè è il più longevo rispetto a quelli nominati? Per me non è questione di longevità, questa sorte di idolatria si percepiva almeno dal post-scudetto 2001 a mio avviso.
Oppure forse perchè caratterialmente incarna la romanità più di tutti i calciatori elencati?

A voi

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samumonta

Per me sbagli perché questa idolatria, come la definisci, era chiaramente percepibile ben prima dello scudetto del 2001, io direi dagli anni di Zeman da quando Totti esplose come campione a tutti gli effetti, e il motivo, almeno x quanto mi riguarda, è che da tempo nella Roma non si aveva un giocatore di quella portata, il fatto che poi sia cresciuto nella Roma e che fosse romano e romanista ha fatto la differenza, ha rispecchiato un pò il sogno di ogni tifoso, no? Cioè quello di poter far vincere la propria squadra indossando la propria maglia del cuore.

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LIBERA LA ROMA!

Può darsi, Wonderwall, che questo amore incondizionato verso Totti fosse presente ancora prima del 2001, e questo avvalora ancor più il fatto che non dipende dalla longevità, ma evidentemente dal talento che possiede, però ecco, da quanto ho letto, pur non avendolo vissuto in diretta, anche Bruno Conti come talento per il peso avuto nella Roma e nella Nazionale credo sia paragonabile a lui, ma non mi pare che in carriera fosse amato quanto lui...che ne pensate?

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samumonta

Secondo me pesa anche il fatto che Conti è cresciuto insieme ai vari Falcao, Di Bartolomei, Pruzzo, etc. insomma, difficile amarne solo uno, mentre Totti è spiccato in una Roma modesta e x alcuni anni ha predicato nel deserto.. cmq firmerei ora che Totti abbia un tributo di addio al calcio come quello che fu riservato a Bruno Conti, chi non ha mai visto il filmato lo cerchi su Youtube.

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Alto, fisicamente statuario, biondo, profilo se vogliamo classico (mento quadrato etc.), una specie di re bambino; il campione infante: è l'uomo prescelto, l'umo della provvidenza e - così come percezione - è mezzo scemo. Cioè è il classico archetipo del uomo ritardato baciato dalla fortuna, flegmatico ... Cioè il talento unilaterale. Non so se mi spiego; persino i nome può avere assonanze con qualche imperatore romano e con la prima parola di un infante (a 6 anni perché è mezzo scemo)... in sintesi: Totti soddisfa un mito del immaginario collettivo. Poi ovviamente meriti sportivi, lealtà etc...

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10dovicovonFicker: Primo e secondo posto del G P S 2012.
Tractatus germanico-italicus
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A Lud, certo che c'hai certe uscite..

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Wondy, non è inteso come critica eh.
È un analisi ludo-mitologica

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Sì, ma mi fai morire coi termini che usi a volte decisamente estremizzati.

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Secondo me al di là dell'indubbio talento pesa molto anche il fatto che è un po' coatto, e per quanto questo termine sia affibiato in maniera abbastanza stereotipata ai romani, li aiuta a rispecchiarsi comunque in lui.
Ad esempio con Insigne, avesse la stessa applicazione e talento di Totti, probabilmente succederebbe la stessa cosa in quanto eterno scugnizzo. Avere un idolo con cui potersi confrontare penso crei un legame più profondo, per lo meno con il substrato più "popolare" della città in grado di rispecchiarsi in quella figura, e poi per immaginario collettivo al resto della tifoseria.

Concordo sostanzialmente con quello che dice Ryuk, Totti rappresenta un pò il romano e il romanista medio, almeno quelli che ho conosciuto: bonaccione, un pò ingenuo e di basso livello culturale ma autoironico sulle sue mancanze (vedi i video delle barzellette), ma che se stuzzicato "je parte la capoccia" , da qui anche i diversi episodi che ormai conoscono tutti.

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