La competitività della Serie A va a calare anno dopo anno clamorosamente. È dall'ormai lontano 2012 che non si decide uno scudetto al fotofinish ed anche le lotte per non retrocedere sono sempre più noiose.
SERIE A MORTA: DOV'È L'INTERESSE? - Siamo giunti al giro di boa dell'attuale campionato e troviamo la Juventus con un vantaggio di 7 punti potenziali (deve recuperare il match contro il Crotone, saltato per via della Supercoppa Italiana) sulla Roma, seconda forza del torneo. Il Palermo, terzultimo, ha un ritardo di 7 punti rispetto all'Empoli, quartultima forza della Serie A.
Queste distanze, alla 19^ giornata, sono a dir poco siderali!
Ebbene, abbiamo formazioni quali Atalanta, Bologna, Cagliari, Chievo, Genoa, Sampdoria, Sassuolo, Torino e Udinese che hanno ben poco da dire al campionato in questione! Sono squadre che già praticamente salve, con poche aspirazioni europee. Dunque prepariamoci ad andare incontro a partite dall'esito scontato e particolarmente banali e noiose.
ALCUNI DATI ELOQUENTI - Analizzando i dati relativi ai campionati a 20 squadre, ormai in atto dalla stagione 2004-2005, viene fuori che soltanto 3 volte (tre!!!) su 12, lo scudetto è stato assegnato all'ultima giornata. Per la precisione da Juventus 2005-2006, Inter 2007-2008 e Inter 2009-2010.
Addirittura in 8 occasioni tutte le tre retrocessioni sono state decretate prima dell'ultima giornata!!! (Treviso, Lecce e Messina 2005-2006; Lecce, Reggina e Torino 2008-2009; Livorno, Siena e Atalanta 2009-2010; Bari, Brescia e Sampdoria 2010-2011; Cesena, Novara e Lecce 2011-2012; Pescara, Siena e Palermo 2012-2013; Livorno, Bologna e Catania 2013-2014; Parma, Cesena e Cagliari 2014-2015). Un vero e proprio scempio!
LA SOLUZIONE - Qual è la soluzione a tutto questo? Molto semplice. Un ritorno alla vecchia Serie A a 18 squadre, con 4 retrocessioni in Serie B. Quello sì che era un campionato vero! Meno partite e dunque molte più possibilità di avere tutto aperto fino alla fine. Benefici per lo spettacolo e sicuro aumento di spettatori. 4 retrocessioni. Più squadre sono a rischio, più c'è possibilità di non avere certezze all'ultima giornata.
LA PROVA - Basterebbe considerare il quinquennio 1998-1999 - 2002-2003 per capire quanto sarebbe bello, in questo senso, un ritorno al passato. Di quei 5 campionati, ben 4 sono stati decisi all'ultima giornata. In 2 di questi 4 addirittura la seconda ha sorpassato la prima all'ultima giornata (Lazio su Juventus nel 1999-2000 e Juventus su Inter nel 2001-2002) ed in uno di questi nella giornata conclusiva del torneo ben 3 squadre avevano ancora l'opportunità di vincere lo scudetto (Inter, Juventus e Roma 2001-2002). Nemmeno una volta, in queste 5 stagioni, tutte le retrocessioni sono state decretate prima dell'ultima giornata ed addirittura in due occasioni è stato necessario uno spareggio per decidere l'ultima retrocessione in cadetteria (Verona-Reggina 2000-2001 e Atalanta-Reggina 2002-2003).
COMANDANO I SOLDI. BUONA MEDIOCRITA' A TUTTI - Tuttavia la mia ipotesi è stata seccamente esclusa dal presidente della FIGC Carlo Tavecchio, intervenuto ai microfoni di 'Radio 1': "Diminuire il numero di squadre da 20 a 18 è pura utopia. Possiamo trovare un accordo sulla riduzione solo nelle serie minori".
Qual è l'ostacolo? Money. Le Tv non vogliono perdere queste 4 giornate che significano 40 partite in più trasmesse! Nessuna squadra di calcio può opporsi al volere delle Tv, che portano bei soldini nelle tasche dei nostri presidenti. Imbottiamoci di partite e godiamoci il nostro mediocre campionato.
Ultima modifica di Ultimo il lun 9 gen 2017, 21:13, modificato 2 volte in totale.
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