Leggevo qua e lá, quando mi sono imbattuto in una discussione che riguarda le varie rivalità sportive, con particolare attenzione ai derby, non in senso lato, ma nell'accezione di rivalità stracittadina.
Ebbene, sappiamo tutti che i derby di Roma e Genova sono forse tra i più sentiti, in quanto in entrambi i casi la stragrande maggioranza dei tifosi è anche residente nelle rispettive cittá o comunque nell'area metropolitana a loro ridosso.
Se però prendiamo i derby di Torino e Milano, pur con delle differenze, non si può dire che non siano sentiti in maniera similare.
Vengo al punto. La differenza sostanziale è che le tre big hanno una portata di tifo che supera ampiamente i confini cittadini, e, anzi, nel caso della Juve, il legame tifo/cittá, non dico sia inesistente, ma quasi.
Ordunque, rivolgendomi in tal senso ai tifosi non autoctoni, come spiegate, non essendo territorialmente legati al luogo che rappresenta la vostra squadra, la rivalità con l'altra "metà" della tifoseria?

Passi per i tifosi di Inter e Milan che condividono bene o male un andamento sportivi parallelo negli anni e per i quali quindi la rivalità va oltre l'appartenenza territoriale, ma come spiegate invece la rivalità Juve Torino?

Perché, ad esempio, un salernitano (scelta non casuale, visto che ne parlavo con un Amico di Salerno) sente il "derby" col Torino, che all'attualità e, anzi, da anni e anni non è una rivale della Juve per gli obiettivi stagionali?
Evitate di dire che la rivalità la sentono solo i tifosi del Torino, perché non è così.
Vorrei una spiegazione seria, non imperniata sui travasi di bile, grazie.

Hai ragione.

Ha torto... almeno su una cosa



Questa cosa è vera solo perché ripetuta, ripetuta e ripetuta.
Mai visto un dato che lo dimostri.

Per quanto mi riguarda sento poco la rivalità col Toro durante l'anno, anzi i granata mi stanno pure simpatici. Poi quando si avvicina il derby ci pensano loro a caricarmi con il loro "cuore toro" (come no, ce l'hanno solo loro il cuore. Noi abbiamo il portafogli ), le cacate tipo la conferenza stampa col magazziniere, le partite che diventano corride e SOPRATUTTO la retorica del loro poveri, buoni, onesti, faticatori, etc. etc.
Noi? meglio soprassedere.

Ha ragione sul fatto della rivalità che dovrebbe essere poco sentita per chi non è "residente". Io non son di Milano e dell' Inter me ne frega il giusto, se vinco bene altrimenti pace. Mio padre è milanese e se perde con l' Inter pare caschi il mondo...

Chiaro che poi va da persona a persona...a dir la verità a me ormai frega poco di tutti. Starò mica invecchiando?

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North Face®

Maturando, si dice maturando.

Le rivalità "provinciali" dipendono molto appunto dall'essere nati in un determinato luogo, io sfotto i bergamaschi proprio per questo, ma ecco trattasi di rivalità molto burlesca, fra cugini che si stanno un po' antipatici perché sono craponi

Il tifo per me prescinde da questioni simili e dipende dall'apprezzamento per la squadra e la sua filosofia, il Brescia è l'unica eccezione territoriale, per il resto io ho sempre tifato qualcosa in cui potevo rispecchiarmi e che amavo sportivamente per approccio.

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Il buon gusto è la morte dell'arte.

Capisco il discorso ma, se si parla di tifo vero e proprio non lo comprendo a fondo... Non per quanto riguarda il calcio... Non nego di aver sempre tenuto per Federer, oppure in passato per Agassi, o Sampras o Lendl , ma raramente mi sono trovato ad avere ansie per una partita... Limite mio, ma non capisco chi addirittura tifa per una squadra estera... Posso aver simpatie ma non Riuscirei mai a farmi il sangue amaro per una sconfitta... Probabilmente anche perché non ho possibilità di confronto diretto con tifosi avversari... Forse è proprio quella la causa scatenante del tifo inteso quale partecipazione emotiva

sono in linea di massima d'accordo , infatti io non conoscendo tanti tifosi romanisti la rivalità non è che la senta più di tanto
però ovviamente è altrettanto automatico che visto che i contrasti la lazio ce li ha spesso con la roma a me da tifoso laziali vengano dati buoni motivi per odiarli sportivamente nonostante non facciano parte del mio quotidiano
quindi la rivalità la sento meno , ma so che esiste e seppur marginalmente la vivo

non sono però d'accordo con l'ultimo messaggio , se una rivalità ha bisogno di episodi per essere foraggiata e io che sto lontano li vivo meno questo però non può estendersi alle vicissitudini della mia squadra in generale , perchè per vivere quelle basto io e la squadra

Sposo l'idea principale che c'è bisogno di un identificazione reale etc.
Ma non credo assolutamente che questo sia legato al posto dove si vive. Al contrario in alcuni casi è proprio la distanza ad aumentare la tensione. Nel caso delle nazionali spesso è così. C'è chi scopre di tifare per la propria nazionale solo all'estero.
È più determinante essere esposti all'altro, al nemico etc quello che sia..

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Tractatus germanico-italicus
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Tutto questo riposa ovviamente su un identificazione che è avvenuta prima. Ma tuttavia non credo ci sia bisogno di vivere nel posto della squadra di cui si tifa.

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