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Un fulmine all'improvviso. Arrigo Sacchi rompe il silenzio e nel mirino ha un target preciso: "L'Italia è ormai senza dignità né orgoglio perché fa giocare troppi stranieri anche nelle Primavere: nei nostri settori giovanili ci sono troppi giocatori di colore". Questo il giudizio, certo non tenero, e forse anche di cattivo gusto, espresso dall'ex coordinatore delle nazionali giovanili azzurre.
Da Montecatini — "Non sono certo razzista e la mia storia di allenatore lo dimostra, a partire da Rijkaard, ma a guardare il torneo di Viareggio mi viene da dire che ci sono troppi giocatori di colore, anche nelle squadre Primavera. Il business ormai ha la meglio su tutto". L'ex c.t. della Nazionale è intervenuto, in serata, a Montecatini Terme (Pistoia) per la consegna dei premi Maestrelli. "L'Italia non ha dignità, non ha orgoglio: non è possibile vedere squadre con 15 stranieri" ha concluso.
LA PRECISAZIONE — L'ex c.t., raggiunto nella tarda serata dalla Gazzetta, ha ulteriormente precisato il senso del suo intervento: "Sono stato travisato, figuratevi se io sono razzista. Ho solo detto che ho visto una partita con una squadra che schierava 4 ragazzi di colore. La mia storia parla chiaro, ho sempre allenato squadre con diversi campioni di colore e ne ho fatti acquistare molti, sia a Milano che a Madrid. Volevo solo sottolineare che stiamo perdendo l’orgoglio e l'identità nazionale".
Le reazioni — Non tardano ad arrivare le reazioni alla dichiarazione dell'ex c.t. Uno dei primi a esporsi contro l'uscita di Sacchi è Mino Raiola, procuratore, tra gli altri, di Mario Balotelli. "Nel calcio italiano ci sono troppe persone ignoranti al potere, per questo siamo nella m... Mi sono vergognato di essere italiano quando ho sentito le dichiarazioni di Sacchi" ha detto Raiola. Anche Gary Lineker, via social network, condanna le parole di Sacchi: "Ci sono troppi razzisti nel calcio italiano" ha twittato l'ex attaccante dell'Inghilterra.
GazzettaAllego dei dati trovati su Eurosport
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Considerando le rose e i giocatori con presenze nella Primavere delle 20 squadre di Serie A, scopriamo che su 503 giocatori totali (una media di 25 giocatori a rosa), ci sono ben 102 stranieri, così suddivisi: 59 europei, 33 africani, 6 sudamericani, 2 statunitensi, 1 indonesiano, 1 australiano. Il 20,3% del totale quindi, uno su cinque.
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L’unica società, tra le 20 del massimo campionato, a non annoverare nella rosa della Primavera giocatori stranieri è il Cagliari. Il Cesena ne ha uno, come il Palermo, mentre Genoa e Napoli ne hanno soltanto due. A pescare giovani talenti dall’estero e a crescerli nei propri vivai, sono soprattutto alcune big del nostro torneo. Oltre all’Inter, infatti, la Juventus ne conta 10, la Lazio 9, la Fiorentina 6. Sono poi Sampdoria (7), Hellas Verona (8) e Udinese (9) a completare il quadro delle squadre con meno giovani italiani. Tra tutte, la politica dei friulani, è ormai comune da anni. I Sanchez e i Cuadrado sono stati acquistati giovanissimi, proprio con l’obiettivi di educarli e poi lanciarli, per rivenderli a cifre molto alte. Normale che, se gli stranieri aumentano anche nei settori giovanili, lo spazio per gli italiani si riduce ulteriormente. Sacchi, magari in modo errato ed esagerato, ha rilanciato l’allarme, ma il trend intrapreso dai club italici non può certo entusiasmare il nostro movimento calcistico.
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Detto che la maggior parte dei non italiani presenti nelle squadre giovanili proviene dall’Est Europa (34 su 102), la nazionalità più diffusa è quella croata (8 giocatori), che precede quella senegalese (7).
Sacchi dovrebbe sapere che la maggior parte di questi ragazzi sono dell'est-europa,e non africani....ricordiamo che fu il Coordinatore di Tutti i settori giovanili
Tralasciando il discorso sui giovani calciatori di origine africana (evidente scivolone di Sacchi,ormai sempre più rimbambito

),che ne pensate della questione stranieri nelle Primavere?
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IO NON VIVO NEL PASSATO MA TRAGGO FORZA DALL'ANCESTRALITA' DEGLI ANNI 80 PER VIVERE IL PRESENTE ED AFFRONTARE IL FUTURO. (epico)