Beh scusate ma anche Ronaldo (con le debite proporzioni) ha avuto lo stesso declino dovuto al fisico o no?
Cioè, Owen ne ha fatti eh, di gol, solo che ha iniziato a farli da 18enne.

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Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta

Beh Ronaldo però nonostante I problemi fisici ha vinto "qualcosina" in piu di owen...

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"Dopo aver stretto la mano a un milanista corro a lavarmela. Dopo averla stretta ad uno juventino, mi conto le dita". Avv. Prisco

Beh mica è colpa di Owen se era in squadre sfigate.
Vabbè, oddio, se togli la nazionale siamo lì eh

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Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta

Beh, mica mi vorrai paragonare il Barcellona al Liverpool??

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Più le cose cambiano, più restano le stesse.

LIBERA LA ROMA!

Sopravvalutato, tanto per cambiare era inglese

Non mi ha mai impressionato. Grande rispetto per lui. Ma è un giocatore che sicuramente verrà poco ricordato...

Lo confesso, da bambino era il mio giocatore preferito. Lo è stato fino al Mondiale del 2002, quando trovai in un allora 19enne Kerzhakov un nuovo idolo, un nuovo Owen (così nacque la mia passione per il calcio russo ). Anche in seguito l'ho comunque seguito con simpatia e quando ho letto la notizia del suo ritiro mi sono sinceramente commosso. Una parte di me, legata all'età della fanciullezza, se ne era andata per sempre. Ero ancora piccolo, ma già un fanatico, vidi praticamente tutte le gare del Mondiale del '98 e ovviamente mi innamorai di Owen, ancor prima del famoso gol all'Argentina: la scintilla scoccò quando segnò alla Romania. Era il nuovo che avanzava, il simbolo di un calcio giovanile, il Wonder Boy per antonomasia, io stesso lo vedevo come un eterno Peter Pan. Con il senno di poi si può dire che non sia mai cresciuto.

E' durato relativamente poco ad alti livelli (molto meno di quanto ci si aspettasse), distrutto dagli infortuni, non ha del tutto mantenuto le promesse iniziali... Credo che qualunque appassionato di calcio debba rimpiangere il fatto di non esserselo goduto a sufficienza.

La carriera di Owen è svoltata negativamente, per la prima volta, nella stagione 2004-05, quando decise di trasferirsi al Real Madrid, dove giocò poco (pur segnando tanto), chiuso da Raúl e Ronaldo. Con il senno di poi avrebbe fatto meglio a rimanere a Liverpool (beffa del destino: al primo anno senza il Golden Boy i Reds vincono la Champions, nel modo esaltante che tutti ben conosciamo). Seconda mazzata: nell'estate del 2005 Benitez si oppone al suo ritorno, il Newcastle presenta l'offerta più convincente al Real e Michael si trasferisce un po' controvoglia nel club reso grande di Shearer. Ma è nei Mondiali del 2006, nella terza gara del girone (quella fra Inghilterra e Svezia), che capisci che qualcosa è destinato ad andare storto nella carriera di Owen: ennesimo infortunio al ginocchio, ma questo è veramente grave. Resterà fuori un anno, non recuperando mai più.

Il resto è storia recente: l'illusoria doppietta alla Russia nel 2007, il declino col Newcastle e il trasferimento al Manchester United (con conseguente tradimento nei confronti dei tifosi del Liverpool), con cui si toglie appena due misere soddisfazioni personali: la rete all'ultimo secondo che vale la vittoria per 4-3 nel derby col City e la tripletta al Wolsfburg in Champions League (che consentirà, per la cronaca, al CSKA di approdare agli Ottavi).

Dispiace enormemente per quello che poteva essere ma non è stato.

Ci mancherai, Michael. E' un peccato che tu sia stato così sfortunato.

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Il mio tifo per Owen deriva dal fatto che il suo talento fosse apparso sfolgorante durante quel meraviglioso mondiale di Francia '98 e avesse dato quindi il suo contributo nel dare a quel torneo un valore che lo ha incastonato nella storia leggendaria del calcio. Il piccoletto diciottenne velocissimo, imprendibile, capace di emergere in quella nazionale così glamour più del CR7 dell'epoca Beckham e del monumento Shearer. Il suo straordinario 2001 è stato poi notevolissimo: battere in una finale europea una squadra spagnola sarebbe rimasta una impresa irripetibile, così come quella di vincere tutte le coppe con la ciliegina della Supercoppa europea: pallone d'oro meritatissimo.