Ray Bowie ha scritto:
Ludwig, un Baggio (idem Totti, Maldini, etc) non si crea ma nasce. Puoi far crescere i Bonaventura, i Florenzi, gli Andreolli ma non diventeranno mai Baggio, Nesta e Maldini.
Il movimento deve essere rifondato dalla base, qui siamo d'accordo, ma questi limitazioni - che in realtà non sono limitazioni perché io società posso ancora prendere 17 francesi + 4 del vivaio + 4 vivaio nazionale ( 8 del vivaio che in realtà possono essere anche stranieri) - da sole non riusciranno a rivitalizzare il nostro calcio.
Ray, sono d'accordo con te quando implichi che questa misura non può essere l'unica o quella definitiva. Sono d'accordissimo che non basta.
Non sono d'accordo sul primo punto. Io non parto neanche dalla discussione di nature vs nurture (cioè nei termini del forum: talento vs costruzione). Il talento anche se esistesse e fosse rilevante come la maggior parte degli italiani credono, da un punto di vista pragmatico non è rilevante in questo mio pensiero:
il talento va sfruttato; se non hai gli impianti, i programmi di educazione etc. per poterlo sfuttare il talento può essere quello di Maradona più Pelé non uscirà. Quindi ponendo ( o anche non ) che il talento esiste, la cosa che fa la differenza, che potenzia il talento, che fa si che questo si sviluppi etc è sempre il lavoro. Siccome il talento è una qualità imponderabile - che in questo senso sfiora l'essere un concetto vuoto - è una domanda del tutto aperta in quanti dei più piccoli che giocano a calcio o anche prima avrebbero il cosiddetto talento; potrebbero essere in pochi, molti, moltissimi o anche tutti. Posto questo ragionamento la conseguenza è una sola: ottimizzare i parametri di selezione, ottimizzare la formazione, ottimizzare tutto il #@*§ di sistema formativo etc. e poi semmai verificare quanto talento c'era. Il talento lo si verifica effettivamente dal risultato, dal giocatore finito - quindi bisogna creare un sistema formativo, un filtro che si può definire "talent friendly" che fa emergere il talento che c'è.
Questo è un discorso se vogliamo biologico-pedagogico. Le mille implicazioni virtuose (socioculturali) che un sistema utile, funzionante ma anche divertente può avere su un ragazzo, una famiglia, un luogo etc. non sono neanche toccati.
Si capisce in un batter d'occho perché "se un ragazzo è forte, esce comunque" o "se un giovane e forte gioca anche in italia" sono il cancro totale.