il Mister ha scritto:
Lord_Thara ha scritto:
ma infatti questa è una manovra che non serve a rafforzare il nostro calcio, ne la nazionale....ancora non si è capito, che non ci sono nuovi campioni, non solo per la questione semplice e pulita che non sono nati, punto, ma anche per il fatto che le nuove generazioni sono poco inclini al sacrificio...vedi Balotelli, che il talento ce l'avrebbe pure...
succo del discorso se ci fosse un nuovo Totti, un nuovo Pirlo, un nuovo Nesta uscirebbero...quindi non ci sono e basta, gli stranieri c'entrano niente...ma non ci sono neanche i nuovi Gattuso, i nuovi Tommasi, gente che sputava sangue e sopperiva alle carenze tecniche con la grinta...
questa è una legge al massimo, che evita che vengano presi stranieri così per lucro e ci può stare, per favorire un po' il nostrano, ma non muove niente a livello di qualità del nostro calcio...
A me fa piacere che nella mia squadra ci siano italiani. Perché poi vestono la maglia della nazionale, perché sono orgoglioso di essere italiano e perchè la Juve è una squadra italiana. Ora, noi abbiamo dodici stranieri in rosa, tutti decenti, ci stanno tutti. Però, per dire: che senso ha avere un Rubinho come terzo portiere? Non ce n'erano in Serie B di portieri italiani forti come lui?
Voi avete, per dire, Lobont, Skorupski, Emanuelson... ce n'era davvero bisogno?
Ma il problema è avere giovani italiani che poi diventeranno titolari per meriti sul campo (non per nazionalità),mica avere delle riserve,3° portieri italiane.
Ci mancherebbe pure che un Leali fosse venuto a fare il 2°/3° portiere,per poi bloccarne la crescita
Se uno è un giovane talento deve giocare,mica marcire in una panchina italiana.....Verratti alla Juve sarebbe rimasto in panca.
È un problema culturale,non di regole ecc:le piccole/medie squadre non rischiano più i giovani,preferiscono l'usato sicuro.
In Spagna/Germania è l'opposto.
Ma anche in Francia stanno cambiando le cose.
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IO NON VIVO NEL PASSATO MA TRAGGO FORZA DALL'ANCESTRALITA' DEGLI ANNI 80 PER VIVERE IL PRESENTE ED AFFRONTARE IL FUTURO. (epico)