pochi sanno che all'epoca in cui era suo allenatore all'inter Gigi Simoni prese un cane nero e indovinate come lo chiamo' ? Taribo.
Scontro tra West e Lucescu dopo la sconfitta con la Lazio, Simeone li divide.
Zuffa nello spogliatoio dell' Inter Scontro tra West e Lucescu dopo la sconfitta con la Lazio, Simeone li divide MILANO - Rissa negli spogliatoi dell' Inter. E' successo domenica sera all' Olimpico, dopo la sconfitta contro la Lazio. Protagonisti: Taribo West, Nicola Ventola e l' allenatore Mircea Lucescu. Ma quella negli spogliatoi e' stata solo la coda di quanto era successo fino a poco tempo prima in panchina. Ecco come sarebbero andate le cose. Nel secondo tempo Lucescu ordina a West di cominciare il riscaldamento per entrare in campo. Il difensore nigeriano si rifiuta di farlo. Dice che non ha alcuna intenzione di giocare e che e' stufo di fare la riserva. Lucescu allora ordina di scaldarsi a Ventola. Anche l' attaccante non gradisce. Lo fa capire esplicitamente al tecnico, ma alla fine si alza per dare il cambio al compagno. E' il 38' , esce Djorkaeff. Tensione e musi lunghi, aggravati dalla sconfitta, traslocano negli spogliatoi a fine gara. E qui scoppia il parapiglia. West (rientrato, furibondo, cinque minuti prima degli altri) e Lucescu litigano. Poi il nigeriano dalle parole passa ai fatti e aggredisce l' allenatore. Anche Ventola urla le sue ragioni. La porta e' chiusa (e restera' chiusa per oltre un' ora) ma da fuori si sentono le grida. E' rissa. I giocatori sono sconcertati. Si muove Simeone che come un arbitro del pugilato separa West e Lucescu. Piu' tardi i giocatori escono. Nessuno commenta. Capitan Bergomi (unico delegato dalla squadra a parlare) smentisce in televisione che vi siano state tensioni particolari. Ma il giorno dopo, il presidente Massimo Moratti e' sconcertato. Sa che nella squadra c' e' troppa tensione e lancia un appello: "Chiedo rispetto. La squadra ha il dovere di proseguire in campionato e in Champions League impegnandosi al massimo. Bisogna avere rispetto per i tifosi, per i tanti abbonati di San Siro, per l' allenatore e anche per il presidente. Simoni? Non voglio piu' sentir parlare del passato. Lucescu avra' fatto gli stessi punti di Simoni ma adesso la squadra ha un gioco. Simoni non e' piu' il tecnico dell' Inter da tempo. E' sospeso, ma non tornera". Poi prova a riportare un po' di pace: "Dall' esterno puo' sembrare che ci siano problemi ma vi assicuro che la situazione e' sempre uguale. Quando si perde non e' facile. Ma la serenita' non manca. Ai giocatori spiace non avere a disposizione Ronaldo. Ma il nostro campione e' nelle mani di medici e fisioterapisti esperti. Speriamo rientri presto". Ronaldo ieri e' sceso in campo, si sta cercando di accelerare i tempi di recupero. L' obiettivo e' poterlo vedere in campo almeno mezz' ora sabato sera contro la Juventus. Giancarla Ghisi ----------------------------------------------------------------- IL PERSONAGGIO Il nigeriano con la Bibbia che non porge l' altra guancia Viaggia con la Bibbia sottobraccio ma non gli piace porgere l' altra guancia. Come peraltro aveva gia' avuto modo di chiarire a Vicenza, il 6 dicembre scorso, quando a Lucescu, che aveva deciso di richiamarlo in panchina, fece recapitare la maglia sociale in maniera non esattamente oxfordiana. Un gesto di stizza accompagnato da pericolosi brontolii. A quell' ammutinamento seguirono scuse piu' o meno ufficiali ma lui, Taribo West da Port Harcourt (Nigeria), 1,86 di altezza per 80 chili di peso, quel giramondo rumeno planato sulla panchina dell' Inter al posto dell' "amico Gigi", dove Gigi sta ovviamente per Simoni, non l' ha mai digerito. E domenica all' Olimpico, di fronte all' ennesima "provocazione", non gli e' parso vero di ribadirlo. Sbagliando, ancora una volta. Tra West e Lucescu, questo e' evidente, la sintonia non e' mai esistita. Ma Taribone, un istintivo, non e' personaggio da mezze misure. Lui detesta oppure adora. Taribo adorava Gigi Simoni, nonostante piu' di una volta "l' amico Gigi" l' avesse confinato in panchina. Esattamente come quell' antipatico di Lucescu.
Del resto che il rapporto tra Taribo e Gigi fosse qualcosa di speciale lo dimostra... il cane, il labrador nero che l' ex tecnico interista aveva ricevuto in regalo da Sartor e a cui e' stato imposto proprio il nome di Taribo. Incontrandolo alla "Pinetina", West non ha mai disdegnato l' abbraccio al quadrupede: "fratello, fratello". E' evidente che ora al gigante nigeriano sia venuto a mancare non soltanto l' affetto di Simoni ma pure quello del labrador. Taribone, il turbolento, il bambino scappato da casa a nove anni, il ragazzino che per sopravvivere si arrangiava "rapinando nelle case dei ricchi", ha sempre inteso in modo originale il suo impegno di professionista. Per colpa del mal d' Africa, ad esempio, ha regolarmente opposto una certa resistenza al tempestivo rientro in Italia. Nell' agosto del ' 97 spari' per un paio di settimane. Giustificazione: le nozze tribali con la sua compagna. Stesso ritornello l' estate scorsa. Ma, non potendosi aggrappare a un matrimonio l' anno, addusse una non meglio precisata malattia. L' Inter lo ha sempre perdonato. Lui, evidentemente, non e' riuscito a perdonare l' Inter per avergli licenziato l' "amico Gigi". Alberto Costa
http://archiviostorico.corriere.it/1999 ... 2325.shtml