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ma se fai finta di crederci respiri per un pò di tempo
IL MESSAGGERO: TRATTATIVA ROMA, C´È UNA NUOVA PISTA: SPUNTA TAMRAZ
pubblicata mercoledì 29 aprile 2009
Il Messaggero: Trattativa Roma, c'è una nuova pista: spunta il magnate Tamraz
Questione di prezzo e di serietà. E di bandiera. Se i tifosi giallorossi, sull’onda della trattativa annunciata dalla stessa Roma una settimana fa, sventolano a Trigoria quella tedesca, la banca che vanta un bel credito nei confronti della Italpetroli tira di nuovo fuori quella egiziana. Mettiamola così per riassumere quanto sta accadendo attorno alla famiglia Sensi.
Da una parte il lavoro dell’avvocato De Giovanni che vuole garanzie dalla cordata svizzero-tedesca, con sponda romana, per mettersi al tavolo della negoziazione in modo concreto; dall’altra la voglia di Unicredit di risolvere la grana Roma, puntando su un gruppo che sia affidabile e che possa anche intervenire a trecentosessanta gradi, cioè non limitandosi a investire solo sull’asset principale, la società di calcio, ma anche sugli altri, per primi i depositi di Civitavecchia.
Ecco due nomi per indicare i soggetti di questa storia che appassiona e al tempo stesso agita la tifoseria giallorossa: Volker Flick e Roger Tamraz. Più conosciuto il secondo, come magnate del petrolio e fondatore della Tamoil (attualmente non è più azionista di maggioranza e ha diversificato i suoi interessi).
Il finanziere egiziano (genitori libanesi, cittadinanza Usa e residenza francese) intende rilevare la Italpetroli, la holding di casa Sensi che controlla anche l’As Roma. Il pressing di UniCredit è soft, anche perché a decidere saranno sempre e comunque Rosella, Cristina e Silvia Sensi, ma se dalla banca deve partire un suggerimento, un consiglio o un’indicazione, di sicuro il nome sarebbe quello di Tamraz. Che ai primi di ottobre ha già visto personalmente le tre sorelle (due incontri) e che, come dicevamo, sta benissimo alla banca. L’egiziano, 68 anni, non è appassionato di calcio e proprio per questo la famiglia Sensi sarebbe stata freddina con lui.
Il ruolo di Unicredit nella vicenda, però, resta fondamentale: ieri il cda a Milano (potrebbe essere stata sfiorata la questione giallorossa), oggi l’assemblea a Roma (qualche azionista potrebbe chiedere aggiornamenti sulla negoziazione). A quanto pare la banca avrebbe chiesto, nei giorni scorsi, a Rosella Sensi e all’avvocato De Giovanni, quello più convinto dal gruppo Fioranelli, chiarezza sui possibili acquirenti della cordata svizzero tedesca. A UniCredit non sarebbero bastate le vaghe informazioni fornite dal legale della famiglia Sensi.
Ieri ennesimo comunicato della Compagnia Italpetroli per smentire parte dell’articolo de Il Messaggero di ieri (titolo: Cara Roma, troppo) sul prezzo informale che sarebbe stato fissato dalla famiglia Sensi per un’eventuale cessione della Roma: «...nessuna richiesta economica, né formalmente, né informalmente, è stata sottoposta ai soggetti che gli organi di stampa qualificano come attualmente interessati ad un investimento in A.S. Roma».
Ma non convince la seconda parte del comunicato in cui si precisa che «nessuna documentazione o informazione è stata messa a disposizione di alcun terzo e che non è in corso, né tantomeno è prevista alcuna attività di due diligence sulla società». E le verifiche e i contatti, come ammesso nei comunicati della scorsa settimana? Improvvisamente è come se non ci fossero più. Strano. Soprattutto per chi osserva da fuori. Tant’è vero che la Consob, già intervenuta in passato sollecitando chiarezza all’attuale proprietà e al suo legale, starebbe vagliando con la massima attenzione le mosse della società giallorossa. Visto che, al di là delle smentite di rito, la negoziazione comunque va avanti. Con gli up&down previsti e largamente annunciati.
romanews

tra poco torna il foglio A4 con l'offeta araba
che tu sia maledetta!!!!!!!!!!