È morto stamattina Diogo Jota all’età di 28 anni a causa di un incidente stradale in cui ha perso la vita anche il fratello.
Lascia una moglie (sposati solo 10 giorni fa) e 3 figli.

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"Un omaggio a Totò che faceva sorridere gli italiani senza neanche dire mai una bestemmia"

Guarda mamma come Scirea

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I never drink water
Fish fuck in it
Pro Sesto IV.27

Brutta notizia. Rip.

Se non erro qualche anno fa anche un giocatore spagnolo morì di incidente stradale.

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Di Lazio ci si ammala inguaribilmente.

Giorgio Chinaglia

Allez les Verts!

03/07/25 – “Io non lo provo questo dolore per Diogo Jota” dice proprio così Umberto Chiariello a Radio CRC.

E poi riprende il suo collaboratore Marco Giordano aggiungendo: “Ma a te, in fondo, non te ne fotte un #@*§ di Diogo Jota, non sai neanche chi è. Non te ne frega niente. Se non fosse un giocatore del Liverpool, se questo giocasse nella Solbiatese, tu non sapresti neanche che è morto”.

Incredibilmente fuori luogo. Insensato, inopportuno, gratuito.

Mentre la SSC Napoli è stata tra le prime a esprimere pubblicamente cordoglio alla famiglia di Diogo Jota e al Liverpool, dai canali della radio partner del club arrivano parole che stridono e fanno male.

È triste, Umberto.
Triste davvero. Perché qui non si tratta di un calciatore, e nemmeno importa se giocasse nel Liverpool o nella Solbiatese.

Qui sono morti due fratelli, André e Diogo, di 26 e 28 anni. Due ragazzi nel pieno della vita. Due figli che non torneranno più a casa.
Dei genitori li hanno persi entrambi, in un colpo solo. Una tragedia che spezzerebbe chiunque, al di là di ogni maglia, mestiere o notorietà.

Sarebbe stato devastante comunque.
Anche se fossero stati due sconosciuti, anche se non avessero mai calcato un campo da calcio.
La notorietà cambia solo la visibilità della notizia, non il dolore, non il vuoto, non lo strazio che trovo del tutto umano e spontaneo provare.

E fa ancora più male che certe parole arrivino da uno dei decani del giornalismo sportivo napoletano. Non è un commento da bar, è un messaggio veicolato su una piattaforma legata ufficialmente alla società.

Il Napoli prenda subito le distanze.
Non si può restare complici dell’arroganza travestita da cinismo.

Ne va della credibilità del club. Ma prima ancora, della sua umanità.

https://www.artestv.it/indegno-siparietto-in-radio/

Che roba...
Credo che il buon Umberto avrebbe bisogno di prendersi una lunga "vacanza"...

Sui social è pieno di gente che ci tiene a sottolineare che correvano con la macchina e che in fondo è colpa loro (senza peraltro nessuna versione ufficiale ancora confermata, sono tutti periti della polizia ).

Certi pensieri è meglio tenerseli nella testa, tanto anche se li esponi pubblicamente non passi né per intelligente né per superiore ma solo per un #@*§.

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"Un omaggio a Totò che faceva sorridere gli italiani senza neanche dire mai una bestemmia"

Sicuramente inopportuno, nei termini e nei modi (il "non provo dolore" suona veramente male). Sul fatto che sia un ragionamento così insensato non saprei o quantomeno ci sarebbe da discuterne. Di certo poteva esprimerlo in maniera migliore questo pensiero (anche per i termini usati, come dicevo). Messa così fa presto ad essere considerato un classico commento "cattivista" come se ne leggono tanti in giro (e poi mi ricollego al post di red), ma secondo me Chiariello voleva intendere una cosa diversa. Cioè molto banalmente ogni giorno in Italia e in Europa quante persone muoiono per incidenti stradali? Direi tante. Difficile anche fare una stima ma basta aprire qualche quotidiano online locale per rendersene conto di come sia una sorta di "strage silenziosa". Eppure non è che noi siamo a conoscenza delle storie personali di tutti i poveri cristi che ci rimettono la vita in strada. Il fatto che il povero Diogo Jota sia un morto famoso è purtroppo evidente, ma ecco da qui a dire "non provo dolore per lui" in effetti ce ne passa.

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Giorgio Chinaglia

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Di cretini la rete ne è piena. Per cui certi commenti puoi anche aspettarteli. È inaccettabile invece che a manifestarli pubblicamente sia un professionista, pagato anche per comunicare valori sani...

A quanto pare l'assenza di Cristiano Ronaldo al funerale del povero Diogo Jota ha suscitato un vespaio di polemiche...

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Giorgio Chinaglia

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