ROMA - Smascherato il bluff di Claudio Lotito: mentre Sibilia, Gravina e Tommasi oggi si sono candidati ufficialmente per le elezioni della Figc del 29 gennaio, il patron della Lazio non ha trovato, le firme necessarie. Solo 10 club di A e 11 di B infatti erano pronti ad appoggiarlo. Troppo pochi, ne sarebbero serviti almeno 11 (il Benevento si sarebbe defilato) e 12. Non ce l'ha fatta quindi Lotito a trovare l'appoggio in cui sperava, anche se poi difficilmente sarebbe diventato presidente della Figc.
Ad annunciarlo alle agenzie lo stesso Lotito senza aggiungere motivazioni ("Non ho i numeri? Ho numeri importanti..." si e limitato a dire). Agli amici con i quali domenica sera stava cenando, pero, il presidente della Lazio ha aggiunto: "Mi ero convinto a scendere in campo, ma ci sarebbero state troppe conseguenze per la mia società. E io questo non lo voglio".
Ma intanto il mercato (delle poltrone) è ufficialmente aperto: il 29 gennaio si vota. C'è da trovare l'erede di Carlo Tavecchio, "dimissionato" dopo il flop mondiale. Lotito comunque spera di entrare nel governo del calcio, possibilmente con il ruolo di vicepresidente vicario. Ma prima deve convincere la sua Lega, quella di A che si ritrova il 22 gennaio. C'è da eleggere i due consiglieri federali, Lotito punta a questo per essere poi candidato dalla sua stessa Lega come vicario. Ma non va dimenticato che ha anche grossi club contro, dalla Juve al Torino, dalla Roma all'Inter.
Avrà i voti necessari? "Siamo in un momento di confusione, ma a volte dalla confusione nascono anche momenti di rinascita e rinnovamento. A volte, quando si tocca il fondo come adesso, credo si possa poi risorgere e fare le cose nella maniera migliore". Così il presidente del Torino, Urbano Cairo. "Non si sono fatti grandi passi avanti sicuramente per quel che riguarda noi Lega. Dovremmo fare un passo avanti importante - ha detto ancora Cairo, ai microfoni di Radio 24 - nominare i nostri organi di governo, il presidente e soprattutto l'ad, colui che cerca di fare qualcosa di nuovo e di migliore per il calcio italiano, rendendolo molto più appetibile. Serve quel salto di qualità dal punto di vista anche dei valori di fatturato, per quel che riguarda i diritti tv italiani ed esteri, che ci consentano di avere risorse per migliorare il sistema".
"Abbiamo fatto un buon lavoro come commissione per cercare l'ad - ha sottolineato - siamo arrivati a tre soggetti, ognuno di loro potrebbe essere quello giusto. Manca un'indicazione del presidente, perché l'altra commissione non l'ha data e lì se dessimo una spinta avanti veloce faremo un grande balzo avanti".
Quanto alla Figc, il presidente del club granata ha ribadito che "le cose personali non sono importanti, ci possono essere persone valide indipendentemente da Urbano Cairo o altri ancora. Io dico che ci sono altre persone valide e noi dobbiamo continuare, affinché queste persone possano essere incaricate del lavoro impegnativo e notevole di mettere a posto il calcio italiano. Molte volte le persone vanno gestite, e magari gli uomini giusti ci sono stati, ma semplicemente non stanno facendo le cose giuste perché non sono guidati bene". - Claudio Lotito "è bravo a fare l'imprenditore e il presidente della sua squadra ma non è un candidato credibile", alla guida della Figc "servono persone diverse per gestire il bene comune".
Il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha bocciato però la candidatura del n.1 della Lazio - "l'ho detto anche a lui. E' stato pesantemente coinvolto nella gestione della Lega, che negli ultimi 5 anni ha perso moltissimo rispetto a come era". Ed esprime perplessità su Damiano Tommasi: "Non ho pregiudizi nei confronti degli ex calciatori; stimo Tommasi, è un ragazzo serio e ha le idee chiare, ma non credo lo vorrei". Il rischio è che il successore di Tavecchio venga eletto a maggioranza. "Non si può governare con il 51% - è l'opinione di Cairo - il presidente deve avere la capacità politica di unire le varie componenti. Da qui al 29 abbiamo due settimane".
Il ministro Lotti e Giovanni Malagò avevano parlato più volte della necessità di rifondare il calcio: cosa direbbero se si trovassero Lotito vicario in Figc e Tavecchio, magari, a capo della Lega di A? Il calcio non dà una bella espressione di sé, lo ha ricordato oggi lo stesso presidente del Coni. Tra l'altro Lotti ha voluto la riforma della legge Melandri andando incontro soprattutto ai club medio-piccoli, quelli che ci guadagnerebbero di più. E guarda caso molti club medio-piccoli stanno proprio con Lotito che si potrebbe candidare pure per il centrodestra.
I grossi club, dalla Juve alla Roma, invece sarebbero penalizzati con la nuova ripartizione: di quanto non si sa, bisogna aspettare i decreti attuativi. Insomma, per Lotti la nuova "Melandri" potrebbe essere un autogol. Intanto Tommasi attacca Sibilia e Gravina, "il calcio italiano ha bisogno di ben altro rispetto alle solite logiche politiche" e se la piglia pure con Lotito, "la certificazione che non siamo usciti dal Mondiale solo per motivi sportivi". E' logico che Tommasi difenda i calciatori ma dopo le schermaglie, sarebbe bello parlare anche di programmi: particolarmente dettagliato quello di Gravina. Resta cruciale anche il ruolo della Lega di A, che da nove mesi ormai è commissariata. Chissà se il 22 riuscirà ad eleggere i suoi organi dirigenziali.
Per la presidenza si fa il nome di Carlo Tavecchio. Lui ci crede eccome, e sta lavorando per ottenere i voti necessari: secondo alcune voci potrebbe anche farcela. Ma potrebbe anche sbucare, in zona Cesarini, un nome nuovo, non legato a certe logiche del passato, e che può mettere d'accordo tutti. Ma anche per il ruolo (nuovo) di amministratore delegato ci potrebbe essere una sorpresa: Urbano Cairo, patron del Torino, molto attivo negli ultimi tempi, punta su un manager straniero che sarà sottoposto al vaglio dei "cacciatori di teste". Cairo si augura possa essere l'asso nella manica, in grado di mettere tutti i suoi 19 colleghi d'accordo.
In questo caso, anche Lotito potrebbe avere via libera per un posto in consiglio federale. Ma il 22 c'è anche il nodo dei diritti tv: si aprono le buste. Lega e Intront puntano su 1050 milioni a stagione: Sky e Mediaset Premium faranno la loro offerta, ma manca una Telco forte (vedi Telecom). Pronti due piani di riserva. Uno prevede come noto il Lega Channel, l'altro un intermediatorio indipendente, un soggetto industriale che non è però la Bank of Qatar di cui si era parlato. In Lega ci sono dirigenti capaci, che hanno saputo lavorare bene anche sui diritti esteri e sulla governance: fra questi sicuramente Antonio Romei, avvocato romano legato alla Samp, e stimato anche da Infront Italia dell'ad Luigi De Siervo. Sarebbe un errore grave voler sfasciare tutto. Ora che c'è da ricostruire.
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q= ... p_Fr8Rp0cRL'abbiamo scampata grossa, con che coraggio Lotito voleva candidarsi?