Luca Di Bartolomei da il Fatto Quotidiano:È difficile commentare un comunicato anonimo, di chi, autoproclamatosi “ultras della Roma”
si permette di parlare a nome dell'intera Curva Sud. Considero la Sud un patrimonio
storico del calcio italiano per motivi di tifo, di passione e personali. Per questo ritengo
profondamente arrogante chi, dietro la comoda maschera
dell’anonimato, si prende il diritto di parlare non per sé, ma a nome di decine di migliaia
di tifosi, di persone, di romanisti.
E trovo anche sbagliato andare dietro a questa velina che, perdonate la mia di arroganza
adesso, non credo meritasse nessun risalto. Cosa succederebbe se (nel nostro già “com -
plesso” sistema informativo) nell’era dei social network e della comunicazione orizzontale,
le agenzie o i siti si mettessero a dare risalto a comunicati anonimi. E se dietro
quella definizione si nascondessero pochissime persone?
È a loro che vogliamo lasciare la rappresentanza di quel nostro
sentimento collettivo che si chiama tifo? Vogliamo lasciare libere queste persone di pronunciare
anche per noi parole e contenuti così pericolosi in un
momento del genere? Io non credo che sia giusto rappresentare
tutti i tifosi della Curva Sud della Roma come “fratelli” di un presunto assassino.
Anzi. Da cittadino mi auguro che forze dell’ordine e magistratura facciano chiarezza;
da tifoso, potrei sperare che De Santis si riveli innocente.
Questo però non cambia il fatto che io, da romanista, non mi sento suo fratello.
L’esemplificazione sillogistica “la Curva afferma che De Santis è un suo fratello; io vado in
Curva; De Santis è mio fratello” io, semplicemente, non l'accetto.
E trovo ridicolo chi sostiene che siccome trenta, venti, quindici anni fa le cose andavano
molto peggio (ed è vero) allora oggi non dovremmo lamentarci per quello che accade: come
se tutto sommato ogni tanto il morto attorno agli stadi fosse un piccolo prezzo da pagare.
Prima era peggio, ma dobbiamo continuare a migliorare, a spostare l'asticella verso l’alto.
E tutto questo pochi giorni dopo aver ascoltato gli appelli alla pace e al rispetto pronunciati
da Antonella Leardi, la madre di Ciro Esposito? A me –quando ho sentito le sue parole –sono
venute le lacrime agli occhi.
Mi sono messo nei panni di chi è genitore, ho pensato a quello che si può provare in un momento
del genere. Sono parole sincere, perché quando affronti un dolore così devastante,
salta ogni schema razionale.
È da li che bisogna ripartire; dal coraggio della madre di Ciro. Iniziamo noi tifosi a far pesare
le nostre idee, a mobilitarci di fronte a una Federazione inerme che in questi giorni non riesce
a fare altro che impegnarsi in giochi di potere e veti incrociati affinché ai responsabili di
una gestione disastrosa si sostituiscano i vice responsabili del medesimo sfacelo. Iniziamo a
chiedere che nel calcio si smettano di riciclare le solite facce, persone e logiche che sono stati
i protagonisti dei fallimenti degli ultimi anni non solo sotto il profilo dei risultati sportivi.
Iniziamo a chiedere che prefetti e questori facciano bene il loro lavoro prima, senza farsi poi
promotori di “amichevoli”, iniziative lodevoli ma che sarebbe meglio loro aiutassero a
far nascere dal basso. L'anno prossimo voglio esser libero di andare a vedere Roma-Napoli
e vorrei poterlo fare con i miei affetti più cari. Ho vissuto tra la Campania e il Lazio e alcune
delle persone a me più care tifano Napoli: io ho il diritto di vedere serenamente con loro
quella partita allo stadio.
Un giorno, soprattutto, vorrei poterci portare anche mio figlio.
Non si può più rinunciare all’urgenza di cambiare questa realtà. Non vedo l'ora che succeda,
ma ripeto: il movimento deve partire dal basso. Da chi tifa e vive il calcio e lo stadio per
lo spettacolo meraviglioso che sono (che almeno possono essere).
ottima risposta alal lettera penosa della "curva sud"
mentre come al solito la politica.....
«Avrei gradito una presa di distanza della Roma sul recente comunicato degli ultrà della Curva Sud». Angelino Alfano, ministro dell’Interno, è stato secco oggi quando alla riunione del comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica si è parlato della nota dei sostenitori giallorossi che, a proposito degli incidenti nella finale di coppa Italia del maggio scorso, hanno dichiarato di «non volere rinnegare il nostro fratello Daniele De Santis».
«La società – ha aggiunto Alfano parlando al presidente della Lega, Maurizio Beretta – doveva dissociarsi».(ansa)
Alfano si è dissociato da Previti Dell'Utri Berlusconi & c? ????
la roma risponde
AS Roma: "Preferiamo ragionare su come migliorare l'ordine pubblico piuttosto che commentare dichiarazioni"03.07.2014 18.15 di Gabriele Chiocchio per vocegiallorossa.it articolo letto 57 volte
Fonte: asroma.it
© foto di Federico De Luca
Di seguito la nota ufficiale apparsa sul sito asroma.it.
In relazione alle parole attribuite al Ministro dell’Interno – ma che non compaiono nel comunicato ufficiale del Ministero – la AS Roma ribadisce, come già fatto in passato, che preferisce
ragionare di azioni da intraprendere per una migliore organizzazione dell'ordine pubblico e della sicurezza nelle manifestazioni sportive, come più volte sollecitato, piuttosto che commentare dichiarazioni, da qualsiasi parte esse provengano – specialmente quando giungono da soggetti dalla AS Roma non conosciuti o riconosciuti – scarsamente utili a rintracciare soluzioni perché non si debba più perdere la vita a margine di una partita di calcio.alfano
