Sul fair play finanziario ci sono novità in arrivo
(dalla stretta sulle plusvalenze fittizie alle indiscrezioni della Gazzetta sulla Roma: facciamo il punto)di RUDIDopo la pesante sanzione inflitta dalla Uefa al Manchester City (due stagioni senza coppe, in primo grado), sui giornali si torna a parlare con insistenza delle novità che potrebbero riguardare in futuro le regole sul fair play finanziario.
Secondo Marco Iaria della Gazzetta dello Sport, l'istituzione che governa il calcio europeo è intenzionata a mettere un freno al fenomeno delle cosiddette plusvalenze fittizie, un mezzo utilizzato da alcuni club per aggirare le norme e rientrare nei parametri.
Un problema di non facile soluzione perché è molto complicato stabilire oggettivamente se una plusvalenza è artificiale oppure no, se è frutto di una corretta valutazione di mercato o di una speculazione. Ci sono operazioni che destano inevitabilmente sospetti, ma non è facile valutare se il valore di mercato è esagerato oppure no perché da considerare c'è anche il potenziale di un calciatore, un parametro soggettivo.
Il "male" non sono le plusvalenze in generale, ma solo alcune. Senza dilungarci più di tanto, in un articolo di un po' di tempo fa avevamo spiegato la differenza tra operazioni "sane" e altre più pericolose, ma soprattutto gli effetti per i club che abusano di questi sistemi. Lo trovi qui.
https://www.rudi.news/se-si-parla-tanto-di-plusvalenze-nel-calcio-ce-un-motivo/Il fenomeno comunque desta preoccupazione soprattutto per l'impatto che sta avendo sugli equilibri del calcio italiano, arrivato a un livello di 2,6 miliardi di euro di plusvalenze tra il 2013-2018.
La Roma negli ultimi anni ha fatto ricorso in maniera decisa ai ricavi del calciomercato per tenere in equilibrio i conti, ma a differenza delle altre big della Serie A lo ha fatto rinunciando a giocatori importanti come Alisson, Salah, Manolas, Nainggolan e Strootman.
Altri club invece hanno scelto invece strade diverse: la Juventus di recente ha deciso di non sacrificare top player, ma di ottenere plusvalenze dalla cessione di giocatori di secondo piano come Caldara, Audero, Mandragora, Orsolini, Spinazzola e altri; l'Inter ha percorso la strada delle "micro-cessioni" di ragazzi del vivaio, come le definisce Gazzetta.
Non è ancora chiaro come saranno aggiornate le regole, ma si andrà verso l'adozione di sistemi che permetteranno "di cogliere le differenze tra le operazioni sane e quelle più o meno artificiali". Staremo a vedere.
Accordo volontario?
Intanto da un paio di giorni si parla anche di un'altra questione legata al rispetto del fair play finanziario, un tema che riguarda la Roma più da vicino. Secondo la Gazzetta dello Sport, una volta acquistata la società i nuovi proprietari potrebbero tentare la strada di un accordo con la Uefa visto il peggioramento dei conti dovuto alla mancata partecipazione alla Champions League e ad alcuni investimenti sbagliati sul mercato. Si proverebbe a richiedere il cosiddetto "voluntary agreement", un'intesa che consentirebbe alla Roma di poter non rispettare il limite triennale di indebitamento di 30 milioni e di concordare con la federazione continentale un percorso di rientro con un margine più ampio.
Un passaggio interessante della notizia della Gazzetta era questo e riguarda le risorse che l'attuale proprietà della Roma ha versato nella società dal 2011.