Il Sassuolo e la linea verde: Pellegrini, Sensi e Mazzitelli troveranno spazio? giovanissimi e talentuosi: dove potrebbero giocare nel sistema di di francesco?
Pietro Turchi | 16/07/2016 10:20
La linea verde del Sassuolo ha trovato continuità anche nell’attuale sessione di mercato. Come capita già da diversi anni, la dirigenza sassolese è andata a pescare nelle serie minori piuttosto che in primavere, per assicurarsi il futuro e, perché no, il presente del calcio italiano. In questo senso, il ringiovanimento è stato operato in modo massiccio in mediana, visti gli arrivi di Stefano Sensi dal Cesena e Luca Mazzitelli dalla Roma. Come loro, circa un anno fa, è arrivato in Emilia Lorenzo Pellegrini, prelevato anch’esso dalla Roma. Tre giocatori che avranno sicuramente un futuro straordinario e che, in qualche modo, sono a Sassuolo per giocarsi già da subito le loro chance da titolari. Proviamo a capire la loro collocazione e con chi avranno a che fare per conquistare minutaggio.
Partiamo da Lorenzo Pellegrini, centrocampista classe 1996, che ha già disputato una stagione in maglia neroverde. Nel congelatore fino alla 12.a giornata, gli è stata offerta la possibilità di esordire nella massima serie contro il Carpi. Una prima volta importante e che ha avuto seguito alla 14.a giornata, quando il ragazzo è tornato in campo contro la Sampdoria firmando il primo gol tra i professionisti. Il campionato si è chiuso con 1151 minuti giocati e tre gol all’attivo, ad evidenziare un buon impatto con la Serie A. In campo, nonostante sia destro di piede, ha ricoperto il ruolo di mezz’ala sinistra, come prima alternativa a Missiroli e Duncan. In particolare, nelle ultime 6 giornate è stato impiegato sempre dal primo minuto, proprio a sostituire l’infortunato Missiroli. Difficile ora capire che spazio possa avere nell’anno che verrà, ma sicuramente il minutaggio verrà incrementato, tenendo ben presente l’anno positivo di rodaggio. Lorenzo Pellegrini (Getty Images)
Giocatore simile, per caratteristiche, è Luca Mazzitelli. Prelevato dalla Roma per circa 3 milioni di euro, che ha inserito una clausola di recompra, il classe 1995 ha disputato la passata stagione al Brescia, in Serie B. Un’annata positiva agli ordini di Boscaglia, che lo ha impiegato davanti alla difesa nel 4-2-3-1 e che gli ha permesso di siglare 5 gol, servire 7 assist e di scendere in campo 36 volte. Per caratteristiche, così come Pellegrini, ama inserirsi e cercare la porta, ma possiede pure doti da regista. Le strade in neroverde potrebbero essere dunque due. La prima lo porterebbe a trasformarsi in mezz’ala, ruolo che, per natura, potrebbe ricoprire tranquillamente. La seconda, meno probabile, è che Di Francesco decida, come carpito nelle prime amichevoli, di provare il 4-2-3-1 come modulo alternativo al 4-3-3. In questo caso sarebbe in corsa per uno dei due posti davanti alla difesa. Con queste considerazioni in mano, la sua posizione andrà testata in allenamento e nelle prime gare. Le doti ci sono, ma dei tre nuovi arrivi pare il centrocampista gerarchicamente più indietro.
Rispetto ai due profili precedenti, Stefano Sensi possiede qualcosa in più. L’ex Cesena possiede una tecnica straordinaria, dimostrata dalla precisione con cui lancia indifferentemente di destro e di sinistro. Per fisicità assomiglia tremendamente a Verratti e Pirlo, giocatori, soprattutto il primo, dal baricentro basso e con grande forza nelle gambe. A Cesena, sotto gli ordini di Drago, ha giocato sia trequartista che mezz’ala con ottimi risultati, viste le doti balistiche e i tempi di inserimento che gli hanno permesso di segnare 4 gol, servire due assist e timbrare 31 presenze. Durante l’anno ha subito una positiva metamorfosi, trasformandosi in regista puro (divenuto il suo ruolo preferito) e cambiando probabilmente per sempre il suo futuro. Nel Sassuolo, davanti alla difesa, gioca un monumento come Magnanelli che, nonostante le 32 primavere sulle spalle, è ancora una garanzia. Se dovesse concretizzarsi la qualificazione all’Europa League, allora Sensi sarebbe l’uomo per far rifiatare il capitano, visto che due partite in una settimana sarebbero forse troppo anche per lui. Tenendo sempre presente la possibilità di impiegarlo come mezz’ala (alternativa a Duncan e Missiroli, ballottaggio con Pellegrini), non è da escludere un suo innesto a partita in corso come trequartista, per dare magari una soluzione diversa, seppur inusuale per Di Francesco, alle tre punte.
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