termopiliano ha scritto:
il Mister ha scritto:
'Potere contrattuale'... è un lavoratore con un contratto in essere, se non vuole andare via è un suo diritto. Se viene allontanato contro i suoi desideri, può chiedere una buonuscita. Il fatto che non capisca che l'Aston Villa per lui sia oro colato o che comunque sia 'avido' e irriconoscente è un altro discorso.
Oh ma può essere che non sei mai d'accordo con quello che dico io o comunque in generale con chiunque? Com'è come non è c'hai sempre da ridire
Battute a parte.
Ti faccio una domanda, così almeno evitiamo fraintendimenti. Secondo te il potere contrattuale di un calciatore è uguale a quello di ogni altro lavoratore? Oppure quello dei calciatori (per tanti motivi) è un tipo di lavoro atipico e con dinamiche contrattuali alquanto particolari?
Il discorso che facevamo è un filino più ampio.
Certo che è atipico, infatti i contratti dei calciatori sono esclusivamente a tempo determinato e con un limite, in Italia, di 5 anni.
Ma che c'entra? McKennie ha un contratto con la Juve, che vuole cedere le sue prestazioni. Senza licenziarlo, perché questo comporterebbe diciamo la buonuscita, che è una sorta di tfr concordato.
McKennie per ragioni sue non vuole lasciare il posto di lavoro. Immaginate un operaio/commesso/etc a cui da un giorno all'altro viene detto: da domani lavori in Inghilterra, ciao. Penso sia normale/verosimile che gli possa dare fastidio o no? E che voglia qualcosa in cambio, no?
Ci sono altre situazioni esempio di potere contrattuale, non questa a mio avviso.