mÆvericĸ ha scritto:
Per passare il preliminare bisogna impostare la preparazione ad hoc, col rischio concreto di ritrovarsi fuori forma ad un certo punto del campionato e di perdere parecchi punti preziosi (esempi: Milan 2003/04 e 2006/07). Non ce lo vedo proprio Lotito ad approvare una politica del genere, è un presidente dalla mentalità molto limitata, di quelli che pensano solo al campionato (un tipo alla Zamparini).
Non sono tanto d'accordo con questa tua riflessione.
Sicuramente l'indirizzo dato dalla società è importante, ma conta molto anche la mentalità dell'allenatore. Se vogliamo stare ad esempi attinenti alla Lazio ti riporto i casi di Reja e Petkovic.
Uno (il tecnico goriziano) in Europa League giocava con le riserve e in generale dava l'idea di considerare l'impegno europeo una scocciatura, l'altro invece giocava con i titolari e ci puntava (anche se nel suo secondo anno non ci presentammo proprio al top).
Con Reja abbiamo fatto un girone di #@*§, riuscendo a non vincere neanche una partita contro il Vaslui e passando il turno solo grazie alla vittoria nell'ultimo turno contro uno Sporting Lisbona in ciabatte (già 1' nel girone) per poi essere eliminati ai sedicesimi dall'Atletico Madrid (ovviamente superiori).
Con Petkovic abbiamo vinto (da imbattuti) il girone, abbiamo eliminato due tedesche nei turni successivi (Gladbach e Stoccarda) arrivando ai quarti di finale dove siamo usciti per mano del Fenerbahce.
La società era la stessa e le rose a disposizione grosso modo anche. Cambiava l'allenatore, appunto.
Uno provinciale e vecchio, l'altro con una mentalità europea.
Per come la vedo io il modo in cui affronti l'impegno europeo dipende per certi versi più dall'allenatore che dal presidente. Vedi l'esempio del Torino. Cairo ti confeziona una rosa striminzita e abbastanza vecchiotta (soprattutto lì davanti) mentre Ventura negli impegni europei se la gioca a viso aperto e arriva agli ottavi di finale sfiorando (e meritando) anche i quarti. Cairo come mentalità 2, Ventura 10.
Poi chiaro che il preliminare presuppone una preparazione atletica ad hoc, una costruzione della rosa anticipata rispetto al normale e quant'altro.