Milan, Berlusconi: "Balotelli svalutato, il Mondiale l'ho perso io..."Il presidente rossonero avrebbe scherzato così: "Stavo vendendo Mario a una squadra inglese poi la trattativa si è arenata". Il n.1 avrebbe anche confidato al premier Renzi di non voler cedere alle lusinghe del Real per De Sciglio. Zaccheroni svela i retroscena delle voci che lo volevano comunista: "Mai stato, tutta colpa di un barista"MILANO - "Altro che Italia, il mondiale l'ho perso io, perché
stavo vendendo Balotelli a una squadra inglese per svariati milioni, ma dopo questo mondiale chi me lo compra più?". Silvio Berlusconi parla anche di calcio a Montecitorio durante la riunione dei gruppi parlamentari di Forza Italia. Il n.1 rossonero, raccontano, avrebbe scherzato sulla svalutazione del prezzo del 'cartellino' di Super Mario dopo le sue prestazioni ai Mondiali in Brasile. Berlusconi, raccontano alcuni presenti, avrebbe rivelato che il Milan stava per cedere Balotelli ad un top club inglese per
quasi 35 milioni di euro ma poi la trattativa si è arenata.
ZACCHERONI TORNA SULL'ADDIO - Per anni una voce ha accompagnato la separazione tra il Milan e Alberto Zaccheroni: il tecnico romagnolo sarebbe stato mandato via anche a causa delle sue simpatie politiche orientate a sinistra, una tendenza che non lo avrebbe mai fatto entrare davvero nelle grazie di Silvio Berlusconi, nonostante lo scudetto conquistato nel 1999 al termine di una rimonta insperata.
COMUNISTA PER UN BARISTA - A distanza di tanti anni, ci pensa lo stesso Zaccheroni a raccontare come andarono le cose. "Non sono affatto comunista, adesso vi racconto come nasce quella leggenda - ha detto l'ex Ct del Giappone alla trasmissione Un Giorno da Pecora su Rai Radio 2 - quando arrivai al Milan, un giornalista locale andò nel bar che frequentavo, e chiese al proprietario per quale squadra facessi il tifo. E il barista rispose che da ragazzino ero dell'Inter. Poi il giornalista chiese come la pensassi politicamente. E il barista rispose che non avevo mai parlato di politica, ma avevo una parente comunista. Così il giornalista scrisse: al Milan di Berlusconi arriva un interista e comunista". Zaccheroni rivela anche che un dirigente rossonero gli chiese di smentire: "Ma non mi sembrava giusto che un allenatore si mettesse a parlare di politica".
CESSIONE DA AUSTERITY - In questo momento il Milan ha altri problemi: il primo è reperire i soldi necessari a finanziare la campagna acquisti tramite le cessione eccellenti, dal momento che Fininvest non è in vena di fare regali calcistici, ma continua a imporre una linea di austerity sui conti del club rossonero. Così la bussola da seguire è quella che indica il livello di interesse delle grandi europee nei confronti di Mario Balotelli, uscito in caduta libera dai Mondiali brasiliani. Solo Liverpool e Monaco sembrano sulle tracce del numero 45, spinte dalla necessità di sostituire i campioni dei rispettivi attacchi: Luis Suarez e Radamel Falcao. Ma non sono ancora arrivate vere e proprie offerte al Milan. E difficilmente, dopo le deludenti esibizioni brasiliane, sarà possibile soddisfare la base d'asta iniziale del Milan: 25 milioni. Anzi, al momento è probabile che il club rossonero dovrà abbassare in modo consistente queste pretese.
BERLUSCONI BLINDA DE SCIGLIO - E' comunque Balotelli l'unico elemento della rosa candidato alla vendita remunerativa (la separazione da Kakà e la possibile partenza di Robinho possono solo far risparmiare ingaggi consistenti, ma senza significativi ricavi da cartellino). Secondo quanto riporta l'Ansa, Silvio Berlusconi a margine dell'incontro con il premier Matteo Renzi questa mattina a Palazzo Chigi avrebbe spiegato che lui non ha intenzione di accettare le offerte del Real Madrid per Mattia De Sciglio. D'altronde questa era stata una delle prime richieste di Pippo Inzaghi: tenere il giovane terzino insieme a Ignazio Abate. L'ex premier sembra intenzionato ad accontentarlo.
"LOTTARE PER 95 MINUTI" - Intanto Alessandro Nesta dà qualche consiglio alla sua ex squadra: "Nell'ultima stagione la squadra non è mai riuscita a lottare sempre per 95' minuti - dice a Milan Channel - il Milan ha sempre avuto un gruppo importante, ma negli ultimi anni molti hanno lasciato e sono cambiate tante cose. Ora si sta cercando di ricreare uno zoccolo duro. Il Milan prima poteva spendere molto di più, non credo sia una questione di idee ma di risorse".
MONTOLIVO TORNA A NOVEMBRE - Montolivo, in visita alla sede del Milan, ha fatto il punto sulle sue condizioni: "Sto un po' meglio, il percorso è ancora lungo. A metà luglio avrò un controllo e valuteremo meglio la situazione. Non credo di tornare comunque prima di novembre". E' arrivata poi un'altra stoccata a Seedorf, ormai abituale nelle dichiarazioni dei calciatori rossoneri: "Cosa non ha funzionato? Non si è creata la sintonia giusta per lavorare bene. La società ha preso questa decisione per il bene del Milan". Entusiasmo invece su Inzaghi: "Non vede l'ora di iniziare, l'ho sentito anche oggi. Ha l'energia giusta per far ripartire il Milan e anche le idee giuste. E' la sua prima esperienza, ma siamo tutti con lui, ci sono tutti i presupposti per fare bene".
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