Le scuse di Schweinsteiger e le lacrime di Gisele Bundchen Non si sa se abbia trascorso la notte consolando i tifosi affranti nei bar, affollati fino all'inverosimile, di Belo Horizonte, come fece il grande Obdulio Varela a Rio nel 1950 (Brasile sconfitto in casa, dall'Uruguay, nell'ultima partita del Mondiale..).
Ma, come il capitano della Celeste 64 anni fa, anche il tedesco Bastian Schweinsteiger, che in questo mese di Mondiale ha più volte ribadito il proprio amore verso il popolo brasiliano, vuole chiedere scusa, rendendosi conto di ciò che significa questo 1-7 per la torcida verdeoro.
«Dire che sono in pena per essere andato in finale ai Mondiali sarebbe grossa - ha detto il centrocampista del team di Loew -, ma vorrei chiedere scusa al Brasile, perchè so quanto dolore provocherà questo risultato. Non avrei mai immaginato che finisse con un punteggio del genere, ma abbiamo tentato di rispettare i brasiliani, calciatori e tifosi, continuando a giocare e a cercare la via della rete. A me la gente brasiliana piace molto, ho un affetto sincero per loro, e spero non se la prendano più di tanto. In fondo, a parte quest'ultima partita, la loro nazionale non era andata così male, anzi direi che aveva fatto un buon Mondiale».
LACRIME IN PASSERELLA
Anche Gisele Bundchen piange per la disfatta della Selecao ai Mondiali. 'Vai Brasile', era il grido della più famosa modella del mondo nata in Brasile ma di genitori tedeschi, prima della semifinale Brasile-Germania, via twitter. Poi, dopo il 7-1 dei tedeschi, Gisele ha postato solo una 'faccina' che versa lacrime di disperazione.
Vamos lá Brasiiiiiil!!! Vamos com tudo!! #RumoaoHexa #VamosBrasil #CopadoMundo http://instagram.comGisele Bündchen nasce il 20 luglio 1980 a Horizontina, in Brasile, da genitori tedeschi; il padre, Valdir Bündchen, è un insegnante universitario mentre la madre, Vânia Nonnenmacher, una banchiera. A 14 anni insieme a due delle sue cinque sorelle e ad alcune amiche frequenta un corso di portamento in vista del tradizionale ballo delle debuttanti. Alla fine del corso è prevista una gita a San Paolo per tutte le ragazze del corso. Durante l'escursione in un viale della metropoli, un talent-scout di un'agenzia di modelle che stava aspettando le ragazze trovò Gisele particolarmente bella e la invitò a presentarsi al più presto alla sua agenzia.
Dal 2000 a fine 2006 è stata l'"angelo" per eccellenza di Victoria's Secret, partecipa al suo primo Fashion Show nel 1999 fino al 2006, aprendoli nel 2000, 2002, 2005 e 2006. Nel 2000 viene scelta per indossare il Red Hot Fantasy Bra creato con 1300 pietre preziose, tra cui 300 carati di rubini Thai su raso rosso. È il più costoso mai creato e proprio per il suo valore di 15 milioni di dollari è entrato nel Guinness World Records. Nel 2005 ripete l'esperienza indossando il Sexy Splendor Fantasy Bra, dal valore di 12.5 milioni di dollari, composto da 2900 diamanti e 22 rubini poste su oro bianco 18 carati e un pendente di diamante da 101 carati.[16]
Gisele è stata fidanzata dal 2000 al 2005 con l'attore Leonardo DiCaprio.
Dalla fine del 2006 è legata al quarterback dei New England Patriots Tom Brady. La coppia si è sposata il 26 febbraio 2009 in una chiesa di Santa Monica, in California e ha due figli: Benjamin Rein, nato l'8 dicembre 2009 e Vivian Lake, nata il 5 dicembre 2012[17]. Brady ha un altro figlio, John (2007), nato dalla relazione con l'attrice Bridget Moynahan.
A dire il vero me l'ero persa da tempo ma pare sia ancora attiva
Scolari e van Gaal al passo d’addio di Alfredo Spalla Brasile-Olanda sarà per la seconda volta consecutiva l’atto conclusivo dei verde-oro in una Coppa del Mondo. Quattro anni dopo Port Elizabeth. Circostanze diverse: la Seleção, illusa da Robinho e pugnalata da Felipe Melo, tornava a casa dopo i quarti di finale; gli Oranje, esaltati da Sneijder, volavano verso la semifinale contro l’Uruguay. Erano le nazionali di Dunga e van Marwijk. Il primo concluse la sua esperienza il giorno stesso dell’eliminazione, il secondo dopo il titolo di vice-campione continuò fino agli Europei del 2012. A Brasilia (ore 22 italiane), invece, per l’ultima volta saranno sotto la guida di Scolari e van Gaal, entrambi con la valigia in mano. Il gaucho si dimetterà o sarà esonerato subito dopo la fine della Coppa del Mondo: il presidente José Maria Marin ha scaricato tutte le colpe su di lui, ammettendo pubblicamente di non aver gradito strategia e formazione contro la Germania. L’olandese, invece, lascerà gli europei con l’amaro in bocca, ma un futuro in Premier League sulla panchina del Manchester United. Fosse per loro, la finalina potrebbe pure non giocarsi. Van Gaal l’ha detto chiaramente nei giorni scorsi: «Non si dovrebbe disputare, lo sostengo da dieci anni». Ieri, però, nella conferenza stampa della vigilia, il tecnico olandese ha cercato di cogliere i lati positivi: «Possiamo tornare a casa senza aver mai perso una partita. L’atmosfera è deludente, ma c’è ancora qualcosa da fare. Possiamo scrivere la storia non perdendo mai in una Coppa del Mondo. Voglio uscire dai Mondiali da imbattuto». Un’impresa che non riuscì nemmeno alla nazionale di van Marwijk, battuta ai supplementari dalla Spagna. Ma Brasile-Olanda sarà anche la resa dei conti fra Scolari e van Gaal. I due non si stanno simpatici e l’hanno dimostrato pubblicamente. Una rivalità che risale alla finale di Coppa Intercontinentale del 1995 fra Gremio e Ajax. Felipão perse 4-3 ai rigori, e a fine gara protestò per l’espulsione Rivarola. In Brasile se ne sono dette un po’: Van Gaal ha insinuato che la Seleção godesse di un calendario troppo amico, Scolari l’ha chiamato di «stupido o mal intenzionato» dicendo di comprendere come mai Rivaldo avesse avuto problemi con lui ai tempi del Barcellona.
IL GENIO ARANCIONEIeri van Gaal ha scritto l’ultimo capitolo dell’acredine: «Mi attengo sempre ai fatti. Il Brasile aveva giocato prima, circostanza che si ripete anche a Brasilia, perché noi siamo scesi in campo un giorno dopo. Sono fatti, non posso farci nulla. La domanda è: perché tutto questo? Scolari dovrebbe riflettere. Ed è capace di farlo». Difficile prevedere l’undici oranje: De Jong si è allenato a parte e non esistono ragione per cui venga impiegato non essendo al 100%; Robben e Van Persie dovrebbero essere esentati, mentre Huntelaar e Sneijder dovrebbero essere titolari. Se l’Olanda arriva alla finalina con il morale basso, il Brasile non è da meno. Commissione tecnica e federazione non vedono l’ora che il Mondiale finisca. Parte della stampa non ha gradito il ritorno di Neymar al ritiro e la sua conferenza, considerandola una mossa mediatica per allontanare il peso del fallimento dai veri responsabili. Nell’ultimo allenamento alla Granja Comary, Scolari ha provato quattro novità: Paulinho, Ramires, Willian e Jô.
«Prendiamoci questo bronzo alla fine di un torneo che rimarrà comunque un bel ricordo», così suona la carica l'ex interista Sneijder, mezzala del Galatasaray che le voci di mercato danno nel mirino dello United. Nessuno in casa Olanda nessuno pensa di recitare la parte della vittima sacrificale sull'altare del Brasile.
Brasile-Olanda, una sfida lunga 40 anni Ecco gli altri precedentiAndrea Cipolla - Sab, 12/07/2014 - 10:23 L'Estadio Nacional di Brasilia è il palcoscenico del penultimo atto del mondiale 2014, la finale che assegna il terzo posto, tra i grandi favoriti del torneo, i Brasiliani, fermati impietosamente in semifinale dalla Germania, ed una delle migliori formazioni europee, l'Olanda di Van Gaal, fermata dall'Argentina, mentre pregustava già il ritorno alla finalissima dopo quella perduta nel 2010 in Sudafrica contro la Spagna.
Una partita che potrebbe dare un piccolo segno di rinascita per la vincente, ma che non mitigherà completamente la delusione, in specialmodo per il Brasile, che non solo non è arrivato in finale, ma potrebbe anche vedere l'Argentina alzare la coppa nel Maracanà.
Prima di stasera, tra le due contendenti sono andati in onda 11 scontri diretti, quattro dei quali si sono svolti nelle fasi finali dei campionati mondiali, dove il Brasile è da sempre uno dei protagonisti indiscussi e l'Olanda è arrivata negli ultimi 40 anni ad essere una delle formazioni migliori. Il primo incontro è datato 1974, anno dell'edizione tedesca dei Mondiali, e primo nel quale l'Olanda si qualificò per la finale, perdendola poi contro la Germania. Si trattava di una partita del secondo turno, che in quel caso si giocava con due gruppi da quattro squadre, e la formazione olandese se la aggiudicò per 2 – 0 eliminando il Brasile dalla corsa al titolo. La prima rete olandese fu segnata da Neeskens al 50° ed il raddoppio da Cruyff 15 minuti dopo. Era l'Olanda del calcio totale, allenata da Rinus Michels, che vedeva in campo anche Krol, Rep, Rensenbrink ed i gemelli Van De Kherkove, mentre le stelle del Brasile erano Rivelino, Dirceu, Paulo Cesar e Jairzinho, con in panchina Mario Zagallo, che aveva portato il Brasile alla vittoria contro l'Italia nella precedente edizione messicana.
Sempre ai Mondiali nel 1994, arrivò la rivincita della formazione verdeoro, che battè gli Olandesi nei quarti di finale dell'edizione americana, poi vinta dagli stessi Brasiliani, e sempre in finale contro gli Azzurri. La partita, ad eliminazione diretta, si giocò al Cotton Bowl di Dallas, e questa volta i Verde-orosi imposero per 3 – 2 con rete finale di Branco, dopo che gli Olandesi erano tornati in parità rispondendo con i goal di Bergkamp e di Winter al doppio vantaggio siglato da Romaio e Bebeto. Sulla panchina brasiliana sedeva Carlos Alberto Parreira e su quella olandese Dirk Advocaat. Altri grandi interpreti delle due formazioni erano in quell'occasione Rjikard e Koeman per gli "orange" e Bebeto, Dunga ed Aldair per i brasiliani. Curiosamente l'Olanda aveva in rosa ancora una volta due gemelli, Frank e Ronald De Boer. Molti di questi atleti hanno militato in formazioni italiane, intempi nei quali la serie A esprimeva ben altri valori tecnici.
Nel 1998 in Francia, la sfida tra Brasile ed Olanda si disputò nella semifinale e la formazione guidata da Zagallo ebbe la meglio su quella di Hiddink solo dopo i calci di rigore, con i tempi supplementari chiusi sull'1 -1 con le reti della stella brasiliana Ronaldo al 46° ed il pareggio di Kluivert all'87esimo minuto di gioco. La sfida dei rigori vide prevalere i Verde-oro per 4 – 2 con i calci dal dischetto messi a segno da Ronaldo, Rivaldo, Emerson e Dunga, per la formazione brasiliana, mentre in casa olandese dopo le prime due segnature di Frank de Boer e Bergkamp, Cocu e Ronald de Boer si videro parere le loro conclusioni dal portiere avversario Taffarel.
L'ultimo scontro diretto risale al 2010, in Sudafrica e vide le due squadre affrontarsi nei quarti di finale e l'Olanda portò in pareggio la serie delle sfide mondiali con un successo per 2 – 1 con una doppietta nella ripresa di Snejider che nel giro di 15 minuti ribaltò il risultato a favore del Brasile, che aveva segnato dopo soli 10 minuti un goal con Robinho. Sulla panchina olandese sedeva Van Marvijk e su quella brasiliana Carlos Dunga. In campo molti grandi giocatori come Robben, Van Bommel e Kuyt nell'Olanda e Maicon, Kakà e Dani Alves con il Brasile.
Oltre ai precedenti nei mondiali, le due formazioni si sono affrontate anche in amichevole, come nel 1963 quando si impose l'Olanda per 1 – 0. Nel 1989 vittoria dei Sudamericani, con lo stesso punteggio, mentre nel 1996 l'incontro si chiuse in parità con il punteggio di 2-2. L'anno con più sfide tra le due formazioni fu il 1999 con tre partite; in due di esse si registro un pareggio, in entrambi i casi per 2-2, mentre la terza fu vinta dalla Seleçao per 3-1, In ordine cronologico l'ultimo incontro amichevole risale al 2011 quando le due formazioni chiusero con un pareggio per 0-0.