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 Oggetto del messaggio: Re: Indie Italiano
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Bacciani ha scritto:

Parlavo esattamente della tipologia a la "Stato sociale" e "Thegiornalisti".



Non sono un esperto del settore ma direi che non è facilissimo inquadrare in un unico contenitore omnicomprensivo il termine indie. Ci si può mettere dentro un pò di tutto, a volte a torto altre a ragione. Molto probabilmente io stesso lo utilizzo male inserendo questo o quel gruppo nel suddetto contenitore.

I "Thegiornalisti" sono orecchiabili e qualche spunto interessante lo hanno (il cantante, Tommaso Paradiso, è un laziale sfegatato) ma non li definirei Indie.
Stesso discorso per lo (o gli?) "Stato sociale". All'inizio qualche canzone l'ho ascoltata con piacere ("Amore ai tempi dell'Ikea" la migliore e poco altro) ma ora mi sono indifferenti. Concordo con il parere di Francesco82, si danno arie intellettualoidi ma in realtà hanno ben poco da dire. Ora come ora non li ascolterei neanche sotto tortura. Scontati, banali e presuntuosi.

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Giorgio Chinaglia

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 Oggetto del messaggio: Re: Indie Italiano
MessaggioInviato: dom 25 giu 2017, 2:24 
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Partendo dal presupposto che sono un fan del cantautorato e che il mio preferito di tutti i tempi è e resta Giorgio Gaber (ma ascolto con piacere tanti altri).
Mi piace molto sperimentare e ricercare gruppi e artisti nuovi e poco conosciuti. Delle volte trovi qualcosa di interessante, altre decisamente meno e passo oltre. Ora non so se questi che sto per elencare possono essere a ragione considerati indie o meno (magari mi correggerà qualcuno più esperto di me). Comunque ci provo...

- Edipo: L'ho scoperto la prima volta ascoltando "Appartamenti" (che mi ricordava la mia vita da universitario) anche se la mia preferita è "E a dire me ne vanto". Poi ho continuato a seguirlo con interesse fino all'ultimo album ("Sarei molto più bello") del 2015. Da allora non se ne hanno grandi notizie, pare abbia cambiato nome o segua nuovi progetti. Peccato perché nella versione originale lo trovavo interessante.

- L'orso: Mi sono innamorato di loro con "L'orso" del 2013, non penso ci sia in quell'album una traccia che non mi sia piaciuta (direi solo "James Van Der Beek") mentre trovo clamorosamente belle "Ottobre come settembre" e "Con i chilometri contro" ma anche "Baci dalla provincia". Nel complesso però la mia preferita è "Avere vent'anni" (contenuto nell'EP "La provincia"). Dopo l'infatuazione iniziale e dopo il singolo "Ti augurerei il male" (2014) però nel proseguio non mi sono piaciuti granché. Negli album "Ho messo la sveglia per la rivoluzione" del 2015 e "Un luogo sicuro" del 2016 salverei giusto un paio di canzoni ("L'estate del mio primo bacio" volendo citarne una). Da profano dico che non si sono saputi differenziare e la loro semplicità (che inizialmente era un punto forte) e diventata una gabbia.

- Di Martino: Mi fu consigliato dalla mia ex e lo ascoltai giusto per farla felice. Mi fece ascoltare "Cambio idea" e a sorpresa mi piacque tantissimo. L'album "Sarebbe bello non lasciarsi mai ma abbandonarsi ogni tanto è utile" del 2012 è spettacolare. "Ormai siamo troppo giovani", "Amore sociale" e "Non siamo gli alberi" su tutte. La mia preferita in assoluto è "Cercasi anima".
L'ultimo album (2017) con Fabrizio Cammarata devo ancora ascoltarlo e quindi non mi pronuncio. Speriamo bene.

- The Zen Circus: Nel complesso forse i miei preferiti. L'album "Andate tutti affanculo" è il primo che ho ascoltato e mi è subito piaciuto anche se volendo fare un paragone "Nati per subire" mi sembra migliore. I testi non sono mai banali (critica sociale anche aspra) e il genere rock li rende sempre molto orecchiabili. Volendo fare una graduatoria le mie canzoni preferite sono "Atto secondo" e "Andate tuti affanculo" ma nota di merito anche per "Viva" e "Il nulla". Andrea Appino è un grande artista e ha una gran voce.

- I cani: Ascoltati per caso con "Velleità", mi son piaciuti sin da subito e tutt'ora li ascolto con molto interesse. "Glamour" del 2013 è forse l'album più interessante, direi che mi piacciono praticamente tutte (volendo segnalarne una direi "Storia di un impiegato"). Nell'ultimo album del 2016 ("Aurora") mi è piaciuta "Il posto più freddo" mentre le altre devo ancora inquadrarle. Nel complesso mi piacciono molto e direi che sono forse i più "indie" tra quelli citati.

Poi direi Dente e Brunori ma probabilmente nessuno dei due rientra ad oggi nel discorso indie (forse ad inzio carriera si, ora non direi).
Dente è molto bravo nel giocare con le parole e nel trattare in maniera sui generis certe tematiche sentimentali ("Canzone di non amore" e "Buon appetito" le mie preferite).
Brunori lo ascoltai la prima volta con "Guardia 82" per poi conoscerlo un pò alla volta. Molto bravo e ormai non più solo di nicchia. Una delle ultime sue canzoni ("La verità") ha vinto anche qualche premio e personalmente mi piace molto.

Volendo invece fare una controlista di alcuni che ho provato ad ascoltare ma non mi sono piaciuti direi: Colapesce, Le luci della centrale elettrica (salvo solo "Cara catastrofe"), Il management del dolore post operatorio e qualche altro di cui non ricordo nemmeno il nome.

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 Oggetto del messaggio: Indie Italiano
MessaggioInviato: dom 25 giu 2017, 8:47 
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Non conosco l'Orso, mi informerò. Di Martino non male anche se un pochino naif forse non originalissimi, ma non ho disprezzato...Edipo dovrei riprenderli in mano, li avevo abbandonati subito, forse errore mio.

I Cani non mi piacciono più di tanto, Dente e Brunori ni, però boh forse è più un problema mio con queste sonorità.

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 Oggetto del messaggio: Re: Indie Italiano
MessaggioInviato: dom 3 giu 2018, 16:18 
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Comunque non avete preso in considerazione una importante componente ovvero la scena romana, composta dai thegiornalisti ma anche dalle frange di ex rapper che hanno voltato pagina, parlo di Coez e Carl brave & franco 126

I secondi soprattutto qui a roma sono esplosi (ed ora sono esplosi del tutto al livello nazionale)

Vi riporto qualche traccia






Di coez invece vi metto la più sputtanata (almeno si vede un po' de fregna :asd)



Thegiornalisti li conoscete tutti no?





Comunque Calcutta vince su tutti, vedo che c'è chi lo definisce mediocre, a mio parere è dai tempi di Rino Gaetano che non ci cascava un cantautore così, :rulez

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 Oggetto del messaggio: Re: Indie Italiano
MessaggioInviato: dom 3 giu 2018, 17:17 
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Per te che sei de Roma, dovresti conoscere, a proposito di Gaetano, uno che lo ricorda parecchio, con le dovute proporzioni: Alessio Dari, al secolo Artú


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 Oggetto del messaggio: Re: Indie Italiano
MessaggioInviato: dom 3 giu 2018, 17:20 
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Comunque è un po' che ascolto i Sick Tamburo e li trovo piacevoli. Nascono da una costola dei Prozac+, manca Eva. Hanno messo da parte sonorità troppo estreme, e devo dire che funziona bene: la voce di lui mi piace molto. Pordenone rules


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 Oggetto del messaggio: Re: Indie Italiano
MessaggioInviato: dom 3 giu 2018, 17:26 
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Per quanto riguarda il rap/trap, che a me fa un po' inorridire, non trovo male Ghali, bella voce, testi non sgamati e paraculi alla Fedez... Mi piace
E poi c'è il fenomeno locale, Liberato, a cui non avevo dedicato neanche un minuto del mio tempo fino al concerto del 9 maggio sul lungomare (liberato). È un progetto musicale non solo musicale, c'è dietro un po' di gente che sa fare musica e sa fare marketing e un regista che ormai è un fuoriclasse, Lettieri. La cosa più interessante è infatti la storia e come viene raccontata, una sorta di romanzo in cui le puntate sono le canzoni. Nelle ultime due strettamente collegate sia dai testi che dalle immagini viene raccontata la storia dei due protagonisti dal proprio punto di vista e sono dei flashback rispetto al primo capitolo (9maggio).
Tutto ciò crea l'hype, e anche io sono in attesa del prossimo video.
Bello.


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 Oggetto del messaggio: Re: Indie Italiano
MessaggioInviato: dom 3 giu 2018, 18:03 
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Dude ha scritto:
Comunque non avete preso in considerazione una importante componente ovvero la scena romana, composta dai thegiornalisti ma anche dalle frange di ex rapper che hanno voltato pagina, parlo di Coez e Carl brave & franco 126

I secondi soprattutto qui a roma sono esplosi (ed ora sono esplosi del tutto al livello nazionale)

Vi riporto qualche traccia






Di coez invece vi metto la più sputtanata (almeno si vede un po' de fregna :asd)



Thegiornalisti li conoscete tutti no?





Comunque Calcutta vince su tutti, vedo che c'è chi lo definisce mediocre, a mio parere è dai tempi di Rino Gaetano che non ci cascava un cantautore così, :rulez


Esimio Dude le ho inviato un messaggio privato.


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 Oggetto del messaggio: Re: Indie Italiano
MessaggioInviato: dom 3 giu 2018, 18:14 
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superciccio la cosa mi inquieta ma mi trovo abbastanza d'accordo con quasi tutto quello che hai scritto, le mie conoscenze riguardo a tutti i nomi che hai fatto sono tutte superficiali(molto, tipo 2-3 pezzi, non che lo trovi un vanto,anzi, ma ascolto pochissima musica italiana e manco tanta in generale ultimamente) ma tutti non mi dispiacciono e per motivi che descriverei più o meno allo stesso modo, di diverso direi che a me i testi di ghali non paiono non paraculi, poi bisogna dire che significa paraculi, diciamo suonano più onesti e genuini e fanno appello anche in maniera paracula a cosa però più belle, ad esempio quando tira in mezzo dragonball, i videogames, esperienze d'infanzia come "la squadra è in attacco nessuno difende"
sono cose paraculo ma fighe, però forse capisco che intendi pensandoci in un'accezione più accurata di paraculo, il fatto è che non avendo mai ascoltato fedez non sapevo a cosa potevi riferirti, nella mia mente fa canzoni da tormentoni estivo che non ritengo paraculo, sono probabilmente la cosa più "onesta" nel bene e nel male che esiste, tiè qua sta la tua canzone da canticchiare, ma certo se poi ci sono finti temi sociali degni di uno che fa un album dal nome "comunisti col rolex" e poi magari lo è proprio lui :asd allora ti crederei
mentre liberato lo avevo ascoltato già da prima anche se non sapevo sta storia del romanzo, e mi era piaciuto, onestamente non mi cambia molto, sicuramente come aspetto principale bella musica che è un compromesso giusto tra tante cose e poi secondariamente bei video e una bella idea di marketing


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MessaggioInviato: dom 3 giu 2018, 21:34 
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JC ha scritto:
superciccio la cosa mi inquieta ma mi trovo abbastanza d'accordo con quasi tutto quello che hai scritto, le mie conoscenze riguardo a tutti i nomi che hai fatto sono tutte superficiali(molto, tipo 2-3 pezzi, non che lo trovi un vanto,anzi, ma ascolto pochissima musica italiana e manco tanta in generale ultimamente) ma tutti non mi dispiacciono e per motivi che descriverei più o meno allo stesso modo, di diverso direi che a me i testi di ghali non paiono non paraculi, poi bisogna dire che significa paraculi, diciamo suonano più onesti e genuini e fanno appello anche in maniera paracula a cosa però più belle, ad esempio quando tira in mezzo dragonball, i videogames, esperienze d'infanzia come "la squadra è in attacco nessuno difende"
sono cose paraculo ma fighe, però forse capisco che intendi pensandoci in un'accezione più accurata di paraculo, il fatto è che non avendo mai ascoltato fedez non sapevo a cosa potevi riferirti, nella mia mente fa canzoni da tormentoni estivo che non ritengo paraculo, sono probabilmente la cosa più "onesta" nel bene e nel male che esiste, tiè qua sta la tua canzone da canticchiare, ma certo se poi ci sono finti temi sociali degni di uno che fa un album dal nome "comunisti col rolex" e poi magari lo è proprio lui :asd allora ti crederei
mentre liberato lo avevo ascoltato già da prima anche se non sapevo sta storia del romanzo, e mi era piaciuto, onestamente non mi cambia molto, sicuramente come aspetto principale bella musica che è un compromesso giusto tra tante cose e poi secondariamente bei video e una bella idea di marketing
Ho proprio toppato la definizione :asd
Paraculo non ci appizza niente, anzi forse si, ma nel caso di Ghali, almeno per quanto riguarda cara Italia, che poi è l'unica che conosco di più. Fedez alla fine, se lo poni al di fuori della scena rap con la quale oramai credo c'entri poco, non è nemmeno così pessimo, lo devi prendere per quello che è, hai perfettamente ragione. Poi vabbè, qui stiamo mischiando parecchio, probabilmente Ghali con la scena indie vera e propria non c'entra nulla... Ci sono tanti nomi che rispondono di più alla definizione, anche per quanto riguarda l'aspetto musicale, che piano piano è diventato caratteristico dell'indie italiano, anche se, come detto, l'indie di base non è un genere...
Qualche nome buttato così: la rappresentante di lista, i missili, germanó, la bestia carenne (che io digerisco molto poco), Giorgio Poi.
Ci sarebbero gli stella Maris, al loro debutto, il cui cantante è l'ex Moltheni, ma qui parliamo di un livello di accuratezza musicale molto diverso, e quindi in un'ottica di tastierina, effettino, synth e batteria preregistrata, non me la sento proprio di definirli indie. Ma di fatto lo sono (mi pare che siano prodotti da La Tempesta)


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