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 Oggetto del messaggio: L'evoluzione dei generi musicali
MessaggioInviato: mer 13 ago 2014, 14:25 
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Eccomi qui, ora ho una tastiera davanti ma purtroppo non ho più una spiaggia dove andare la mattina

Ho creato un nuovo topic perché stavamo andando brutalmente out in quell'altro

Allora, quando dico che il Punk o il Grunge sono generi "minori" non significa che gli stessi siano in re ipsa sgradevoli da ascoltare oppure che siano per forza di cose artisticamente nulli

Dico solo che esistono correnti musicali che hanno necessariamente influenzato in modo più decisivo la scena della musica mondiale.

Il Punk non può, per forza di cose, avere la stessa importanza storica del Rock'roll, per lo meno da punto di vista musicale

.....si parte da molto lontano...

Fino agli ultimi anni 30 e fino alla fine dei 40, per intenderci, la musica più o meno di massa che andava per la maggiore era questa







ora, immaginate cosa accadde nell'ascoltatore medio quando improvvisamente cominciò, finita la guerra e risistemate cose più importanti, ad essere bombardato da questo





E' evidente la trasformazione epocale e quasi brutale che la musica di larga diffusione aveva subito in pochi anni, la cellula base blues era stata stravolta e rivoltata come un calzino al punto tale da mutare come il giorno e la notte

Il bello, tuttavia, è che nonostante questa sia stata la trasformazione più famosa, forse a livello di importanza veniva dietro ad un altra all'apparenza più discreta ma che ancor oggi continua imperterrita ad influenzare tutto ciò che ascoltiamo

E' opportuno, tuttavia, fare un balzo indietro viaggiando su un binario parallelo a quello del Rock'n roll

Nel 1924 veniva eseguita per la prima volta un'opera summa, la Rapsodia in blue di George Gershwin



opera dalla bellezza e dall'importanza evolutiva colossale, per la prima volta venivano inserite in un contesto classico le tipiche sonorità del Jazz e, soprattutto, le Blue Note che i puristi della musica colta guardavano con tanto sospetto

inutile dire che il fosso era stato saltato, le due più importanti scuole musicali della storia, ovvero quella classica e il jazz, avevano deciso che era ora di unificarsi e che da quel momento in poi le invenzioni di J.S. Bach sarebbero diventate un tuttuno con ciò che era nato dal dolore degli schiavi neri


iniziavano in quegli anni a girare per il mondo musicisti formidabili tra cui spiccavano questi due ragazzi terribili, un nobile Italiano naturalizzato Francese che al violino negli anni 30 eseguiva fraseggi simili a quelli di Ritchie Blackmore (es. a 2:10 del video che segue), e uno zingaro dal fisico malandato, con due sole dita nella mano sinistra dopo che il fuoco della sua roulotte lo aveva quasi ucciso, ma che nonostante ciò suonava ugualmente note incredibili, inaugurando la chitarra come la suoniamo e la conosciamo oggi

parliamo di Staphàne Grappelli e Django Reinhardt




Ma andiamo avanti, arriva il Bebop

Erano gli anni 40 e nei locali di New York cominciarono a riunirsi gruppi di musicisti, per di più di colore, dall'atteggiamento un po' ribelle e di protesta verso la scena musicale e culturale del tempo.
Una sorta di "Punk" da questo punto di vista, ma le analogie finiscono qui.

La scena Bop probabilmente rappresenta forse quella più spinta dal punto di vista della complessità, ma non si trattava di roba fine a se stessa, infatti in quei locali vennero sperimentate soluzioni armoniche infinite e tecniche improvvisative innovative, necessarie per seguire la complessità della struttura.

Suonare il Bebop metteva alla prova la concentrazione dell'esecutore, la continua variazione del centro tonale obbligava l'improvvisatore a mutare la scala di riferimento anche per più di una volta all'interno della stessa battuta.

Quell'esperienza mutò per sempre il Jazz e la musica.

Qualche esempio






Tra questi musicisti, tuttavia, ce n'era uno che provò e riuscì a fare l'esatto opposto del Bebop...si chiamava Miles Davis

Seguendo anche le teorie di George Russell nel suo volume "The lydian cromatic concept of tonal organization" ( c'è un'interessante tesi pubblicata da un seminarista italiano
http://www.containsbeauty.com/Gravit%C3 ... 0Scippa%20).pdf ) Miles riuscì a creare un idea del Jazz dall'ampio respiro, caratterizzata dalla stabilità quasi costante del centro tonale, quasi come fosse l'armonia a doversi adattare alla melodia, l'esatto contrario del Bebop.
Kind of Blue del 1959 è l'album dove tutto questo ebbe inizio dal punto di vista musicale, dopo essere stato espresso nel volume di Russell
vi consiglio di godere appieno di questo capolavoro epocale



Le pedine, pertanto, erano state tutte posizionate

1) Finalmente il Jazz e la Classica avevano fatto pace;

2) Gli spocchiosi del Circolo del Bop avevano sondato i limiti estremi dell'armonia e delle possibilità improvvisative e melodiche su una struttura;

3) Russell e Davis avevano costruito le nuove strutture e tecniche melodiche del Jazz modale;

Tutto quello di cui i musicisti avevano bisogno dal punto di vista armonico, quindi, era bello e pronto.

Quindi sia chiaro, da questo punto di vista nessuno si è inventato poi nulla.

A quel punto fu solo questione di (poco) tempo, tutta l'esperienza e il potenziale accumulatosi si unirono al neonato rock'n roll.

Ora proverò ad andare più spedito e a farla più semplice altrimenti rischio di non finire più.....

Prendi la classica, il rock'n roll e un po' di tradizionale Britannica ed ecco che dall'esperienza Beat nascono album come "Magical Mistery tour", "Sergeant Pepper lonely hearts club band" e "Revolver"....dei quali credo nanche serva pubblicare link

Un bel giorno, poi, ad un signore chiamato Robert Fripp e ai suoi amici venne in mente di suonare schemi classici in chiave jazz con sonorità rock ancora più taglienti...eccoti qua "The court of the Crimson King"



ecco, qui aggiungiamo un tassello fondamentale della musica che ascoltiamo tutti i giorni, ovvero il Progressive

molti erroneamente lo qualificano come un genere, ma in realtà è un modo di concepire la musica.....anzi, un "non genere".

Il musicista Prog per definizione non si muove all'interno di un ambito limitato ma ha a disposizione l'intero scibile musicale.

Nulla gli impedisce di mettere l'organetto insieme alla chitarra elettrica distorta o il sassofono all'unisono con i synth analogici.

Ecco, il Prog è con tutta probabilità la forma di sperimentazione e contaminazione più producente e prolifica da Kind of blue ad oggi.

Il Prog è tuttora musica in espansione, nel sottobosco, ma in espansione.

Poi c'era un'uomo che faceva storia a sè.....si chiamava Frank Zappa e senza esagerazioni credo che anche inconsciamente abbia inventato qualsiasi cosa prima di chiunque altro, solo che poi non si fossilizzava ed andava oltre, uno dei più grandi del 900 imho insieme a Miles Davis

sentite che roba inventava dal vivo



Chitarrista eclettico e straordinario, anche Frank Zappa è un musicista totalmente prog, anche se viene annoverato nel (non) genere solo talvolta.

Ascoltate quel live, ma anche i suoi dischi dei primi 70s, troverete anticipati concetti comuni alla musica di tutti i decenni successivi

Nella ridondanza di molte canzoni degli stessi Talking Heads, ad esempio, rivivono gli ostinati di zio Frank.

Inutile dire che per suonare con lui dovevi essere uno strumentista dalle palle cubiche.

Comunque, avevo promesso di non dilungarmi ma Zappa è troppo ingombrante di suo.....

Arrivati negli ultimi 60 primi 70 mancava solo di dare un suono più tagliente ai pezzi

Già i primi 4 album dei Led Zeppelin avevano dato il volano all'Hard Rock e fu con "In Rock" dei Deep Purple, datato 1970, che fu data la base per tutto il settore Heavy degli anni a venire, In Rock....un tripudio di chitarre distorte suonate a livelli siderali dal grande Ritchie Blackmore, ma è tutta la band a suonare su livelli pazzeschi

catapultatevi nel 1970 e immaginate per la prima volta di ascoltare una tale esplosione di suono, dopo l'introduzione noise ante litteram l'inizio di Speed King è come una botta sullo sterno



Album, "in rock" accompagnato dal quasi altrettanto importante "Paranoid" dei Black Sabbath, datato anch'esso 1970



Ecco, adesso aggiungici le sonorità degli Who e il minestrone è fatto.....

Mi dispiace di aver omesso di citare l'esperienza di Carlos Santana e della musica napoletana, ma dovevo arrivare velocemente a questo punto

Ora possiamo ricollegarci in toto con il discorso dell'altro topic

Il fenomeno Punk, invero, musicalmente non fa altro che riprodurre cellule comunissime ai dischi degli zeppelin, dei purple, dei sabbath ma soprattutto, imho, degli Who.

A dirla tutta anche Wild Thing, brano suonato da Hendrix sul finire dei 60s, aveva una struttura totalmente punk.....solo che era più lenta e suonata meglio.... :asd

Ovviamente il sound del punk non era proprio il medesimo dell'HR, ma ciò è dovuto al fatto che il punk stesso fosse suonato in un certo modo, volutamente grossolano, ma nel complesso parliamo al 100% di un restyling in chiave minimal dell'hard rock.

Se poi intendiamo il punk come fenomeno culturale e sociale allora si, è stato un cambiamento epocale se vogliamo, ma se ci limitiamo al punto di vista strettamente musicale non possiamo assolutamente dargli la stessa importanza del Rock'n roll, del Progressive e via discorrendo.

Ecco, in questo senso dico che è un genere minore, non certo perchè è sgradevole o quant'altro.

Li si va a gusto personale

Anche la New Wave, a ben vedere, non possiamo definirla come un genere bensì come un discorso di prosecuzione e naturale diramazione del rock ma non solo.

Chi ascolta Frank Zappa e conosce bene la prima Fusion elettrica di Miles davis si accorge benissimo, per esempio, come gruppi come i Talking Heads o i Joy Division (ma anche il Battiato contemporaneo) abbiano pescato moltissimo da quell'esperienza.

Ecco, alcuni gruppi new wave hanno in comune con il punk il reinterpretare in chiave minimal taluni concetti già espressi.

Non parlerei quindi di un genere nuovo ma, come ho già detto, di una naturale adattamento del rock rispetto ai tempi e alla cultura che vieppiù si va caratterizzando.

Del resto l'immenso calderone new wave impedisce comunque una qualificazione unanime, è piuttosto un insieme di esperienze diverse in chiave genericamente rock ma non solo.....

In sostanza, quando parliamo di Punk, New Wave, Post Punk, Grunge, sempre di rock si tratta.....

Un discorso a parte merita il Rock Elettronico/Synth Pop di gruppi come i Depeche Mode (per i quali stravedo).

In questo caso, in effetti, l'utilizzo di sonorità totalmente nuove come quelle dei primi synth digitali può dare l'idea di un genere totalmente rivoluzionario come in effetti fu per qualche anno.

La storia ci insegna che, tuttavia, si andò poi nella direzione di ricreare con il digitale lo stesso sound degli strumenti analogici e, di conseguenza, quel suono rimase confinato in quel periodo con la bizzarra consguenza che, ascoltandoli oggi, risulta stranamente più datato un pezzo dell'85 registrato con le prime sonorità digital piuttosto che un pezzo di 10 anni prima.

Ovviamente stessa sorte non subirebbe un pezzo new wave suonato alla vecchia maniera come, per dirne uno, Perfect World

Io personalmente adoro i suoni plasticosi del synth pop, e li preferisco di gran lunga a quelli dei primi anni 90 dove si tentava spudoratamente di riprodurre il sound analogico (per risparmiare) senza averne ancora i mezzi tecnologici.

Per chiudere posto quello che per me è un capolavoro compositivo degli anni 80, suonato con il sound tipico di quegli anni misto a strumenti classici, brano ancora oggi enormemente avanti.

Don Giovanni di Lucio Battisti




ovviamente tutti sono invitati ad integrare l'opera di ricostruzione


Ultima modifica di fuzz77 il mer 13 ago 2014, 17:07, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: L'evoluzione dei generi musicali
MessaggioInviato: mer 13 ago 2014, 15:26 
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Secondo me....(suspense): non è così. *cala il sipario*

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 Oggetto del messaggio: Re: L'evoluzione dei generi musicali
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Dimenticavo: risponderò quando avrò più tempo per leggere il tractatus!

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 Oggetto del messaggio: Re: L'evoluzione dei generi musicali
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non è che ci sia molto da rispondere o interpretare eh, c'è molto da aggiungere semmai

possiamo avere pareri discordanti su qualche interpretazione, ma su come sia nata roba uscita 20/30 anni fa non è che esistono molte chiavi di lettura*

*tranne qualche delirio da fanboy ma qui non mi pare ce ne siano


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 Oggetto del messaggio: Re: L'evoluzione dei generi musicali
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tutto vero , almeno per quanto ne so , ma non era questo il punto
nessuno discute l'importanza storica , si discute proprio l'approccio storico alla musica
che è interessante indubbiamente ma non è certo lo scopo per cui comunemente si ascolta musica
nemmeno un pezzo storicamente più importante è per forza migliore
uno può benissimo aver semplicemente mischiato roba già inventata a modo suo , senza nemmeno nessuna capacità tecnica particolare ed ottenere comunque un risultato di maggiore presa


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 Oggetto del messaggio: Re: L'evoluzione dei generi musicali
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JC ha scritto:
tutto vero , almeno per quanto ne so , ma non era questo il punto
nessuno discute l'importanza storica , si discute proprio l'approccio storico alla musica
che è interessante indubbiamente ma non è certo lo scopo per cui comunemente si ascolta musica
nemmeno un pezzo storicamente più importante è per forza migliore
uno può benissimo aver semplicemente mischiato roba già inventata a modo suo , senza nemmeno nessuna capacità tecnica particolare ed ottenere comunque un risultato di maggiore presa


io mi riferisco principalmente all'importanza storica

poi ognuno ascolta la musica a suo gusto, uso e consumo

Ma quando il buon Kerzha disse che il Punk rivoluzionò la musica come fece il Rock'n roll, beh, andò un po' troppo in eccesso

nessuno discute il fatto che il Punk sia stato qualcosa di nuovo

ma nuovo derivato strettamente da qualcosa che esisteva già e si sente, il Rock'n roll invece (ma anche il prog.) è, di suo, roba totalmente nuova rispetto a quello che lo ha preceduto


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 Oggetto del messaggio: Re: L'evoluzione dei generi musicali
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fuzz77 ha scritto:
nessuno discute il fatto che il Punk sia stato qualcosa di nuovo

ma nuovo derivato strettamente da qualcosa che esisteva già e si sente, il Rock'n roll invece (ma anche il prog.) è, di suo, roba totalmente nuova rispetto a quello che lo ha preceduto


Il punto su cui verte lo "scontro", chiamiamolo così, è l'influenza diretta (non serve quindi risalire la catena musicale fino al jazz di New Orleans) di un filone sulla musica a venire. E, in questo senso, penso che il punk ne abbia avuta molta più del prog rock.

Ma io sono un indie-waver-barbaro-incolto-con la musicalità di un primate e l'orecchio foderato in kevlar :asd

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Delorenzo ha scritto:
fuzz77 ha scritto:
nessuno discute il fatto che il Punk sia stato qualcosa di nuovo

ma nuovo derivato strettamente da qualcosa che esisteva già e si sente, il Rock'n roll invece (ma anche il prog.) è, di suo, roba totalmente nuova rispetto a quello che lo ha preceduto


Il punto su cui verte lo "scontro", chiamiamolo così, è l'influenza diretta (non serve quindi risalire la catena musicale fino al jazz di New Orleans) di un filone sulla musica a venire. E, in questo senso, penso che il punk ne abbia avuta molta più del prog rock.



per dire quello che hai scritto si deduce che non hai ascoltato gli artisti prog e, soprattutto, non hai chiaro un concetto

il Prog innanzitutto non è un genere, ma un modo di vedere la musica e di concepirla, altrimenti non avrebbe senso annoverarci contemporaneamente i Jetro Tull, i King Krimson, i Genesis, i Pink Floyd ed anche Frank Zappa nonché qualche Album di Battisti e altra infinità di roba

Artisti che in comune hanno soltanto una sorta di definizione musicale (il prog appunto)

non è una cosa a se stante ma un conglomerato di qualsivoglia esperienza musicale

nel prog trovi tutto, dal Jazz al Rock'n roll, dal blues alla musica popolare

è un esperienza infinita a livello di sonorità, composizioni lingue, stili

il punk li inizia e li finisce, è un genere vero e proprio ben circoscritto come stile e sound, il prog no

il prog può contenere anche il punk, il contrario è impossibile

non è un caso che gente vicina all'esperienza prog come Brian Eno, Fripp, Waters, Gilmour e xxx altri sia costantemente ricercata ad alti livelli in sede compositiva, esecutiva e di missaggio


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MessaggioInviato: mar 19 ago 2014, 10:53 
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Io nella mia discoteca personale,ho i dischi dei Ramones,dei Clash,affianco a quelli dei King Crimson,Pink Floyd,Frank Zappa,ma anche De Andre`,Bob Marley e loro non si lamentano :D che problema c'e`?penso che si possa ascoltare tranquillamente generi diversi.Poi nello specifico,tra Prog e Punk,sicuramente il primo e` un genere piu complesso e tecnico ed i musicisti molto piu bravi e preparati,ma l'impatto e l'importanza del Punk nella storia del Rock e` maggiore.


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MessaggioInviato: mar 19 ago 2014, 11:18 
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fuzz77 ha scritto:
per dire quello che hai scritto si deduce che non hai ascoltato gli artisti prog


Deduzione errata.
Peraltro qualche album progressive ce l'ho pure (più che altro colonne sonore).

Per dire quello che ho scritto basta prendere 50 dischi a caso dal 1980 ad oggi e contare in quanti ci si possa sentire un approccio à la Clash e in quanti uno à la Emerson, Lake & Palmer. Che poi ti possano piacere più i secondi è pacifico (io, però, me ne tengo alla larga :asd)

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