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 Oggetto del messaggio: I 20 artisti della nostra vita
MessaggioInviato: mer 2 mar 2016, 19:23 
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Reg. il: ven 22 mag 2015
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Come da titolo, però per evitare elenchi anonimi, voglio una piccola spiegazione, almeno per i nomi chiave. 20 sono tanti ma anche pochissimi in realtà.

Inizio io e dopo il lavoro spiego

Jacques Brel
Lucio Battisti
Neil Young
Tom Waits
Nick Cave
Leonard Cohen
Bob Dylan
Charles Mingus
Miles Davis
John Coltrane
Bill Evans
Archie Shepp
Husker Du
The Replacements
Joy Division
The Beatles
Serge Gainsbourg
Roxy Music
The Cure
Velvet Underground

Sono molto meno indie del previsto :acm

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 Oggetto del messaggio: I 20 artisti della nostra vita
MessaggioInviato: mer 2 mar 2016, 20:04 
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Primavera
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Va be', ok...

01 Duran Duran Perché ho cominciato ad ascoltare musica per via della duranmania che imperversava nella mia infanzia, e perché ho scelto di suonare il basso per via di John Taylor;
02 CCCP Fedeli alla Linea Perché quando hai dieci anni neanche compiuti e alle tre del pomeriggio scopri questi alieni che suonano Live in Pankow su RaiDue in qualche modo ti cambia la vita. Non necessariamente in meglio.
03 C.S.I. Il seguito della vicenda, con la differenza che li hai visti in concerto in diretta.
04 Joy Division Perché quando in età post-puberale hai capito che il metal non fa più per te, ti indicano la via.
05 Diaframma Perché hanno segnato gli intrecci personali degli ultimi vent'anni di vita. Pure troppo (qualcuno sa perché).
06 Nick Cave and the Bad Seeds Banalmente: è un genio.
07 Paolo Conte Avevo 12 anni, me lo fece scoprire mia zia: un trait d'union fra generazioni.
08 Goblin Non che li ascolti particolarmente, ma grazie a loro ho scoperto Argento e di conseguenza sviluppato la passione per un certo tipo di cinema.
09 Giorgio Canali Perché sì, perché in Italia uno così è una scheggia impazzita.
10 Virgin Prunes Deliranti. Come me.
11 Offlaga Disco Pax Perché voglio bene a Max, voglio bene a Daniele, ho voluto un monte di bene a Enrico. E li ho visti nascere. Ed erano geniali.
12 The Cure Perché hanno inciso Seventeen seconds e Pornography, e quando eri adolescente e innamoratissimo di Elisa ti pubblicarono A letter to Elise.
13 Bauhaus Perché mi son sempre piaciuti, e quando dopo il primo concerto della tua vita il chitarrista che più stimi in città viene a dirti mi avete ricordato i Bauhaus in qualche modo ci rimani legato.
14 The Smiths Quelli che ti hanno fatto rivalutare il pop.
15 Violent Femmes Semplicemente... uno dei dischi più belli di sempre.
16 The Clash Dal punk a London calling a Sandinista. Grazie.
17 Public Image Limited Perché mi danno il modo di giustificarmi quando dico di non amare i Sex Pistols, perché Jah Wobble è un genio, e perché nell'ultimo anno ne ho scoperto delle impensabili proprietà afrodisiache! :asd
18 The Sound Perché ho ascoltato Jeopardy. E ho visto la luce.
19 Bobo Rondelli Ragioni personali, una questione privata (cit.)
20 Wall of Voodoo Mi ricordano il bellissimo periodo del servizio civile e la persona che me li fece conoscere.

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Vantarsi in pubblico dei premi appena vinti, sostituire le pianole con i synthie, levare tutti i cori finti... madonna, eh, quanti danni ha fatto l'indie.


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 Oggetto del messaggio: Re: I 20 artisti della nostra vita
MessaggioInviato: mer 2 mar 2016, 21:15 
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 Oggetto del messaggio: Re: I 20 artisti della nostra vita
MessaggioInviato: mer 2 mar 2016, 21:22 
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Reg. il: ven 22 mag 2015
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Delor mi fai subito pentire di alcune scelte, cane io ad escludere Clash, Smiths e PIL...Ma purtroppo si deve selezionare.

Giustamente giustifico un po' anche io

Brel: Perché ha cambiato la rotta della canzone d'autore e della mia passione per la canzone d'autore. Perché è incapace di deludermi: i vari "Brel" degli anni '60, "J'Arrive", e poi "Ce-gens Là" (entrambi contengono canzoni spaventose da ogni punto di vista: grandi arcate melodiche, interpretazione in stile sputo l'anima ogni volta che canto, arrangiamenti sopraffini, testi straordinari per lucidità, verve poetica, crudeltà a volte), e poi "Les Marquise", forse il miglior testamento musicale mai inciso.

Battisti: L'autore che più sento vicino in assoluto, l'unico di cui ho consumato ogni scorcio della discografia. Da "Per una lira" fino a "Hegel", praticamente le delusioni sono rarissime, la vastità del repertorio e di immaginazione invece è sconfinata. E poi: una voce mai risentita, né prima né dopo.

Neil Young: Banalmente la chitarra, la voce, e poi "Harvest", "After The Gold Rush", "Tonight's The Night". Il padre di un sacco di cose, ma anche colui che mi ha introdotto a un sacco di cose. Comprai "Harvest" nel 2003, ricordo ancora l'emozione congelarmi la faccia dopo "Out on the week-end": ho pensato "Questo mi legge nel pensiero, come fa?"

Tom Waits Perché un genio con una voce così assurda non esiste, e poi anche qui cito numeri e dischi: da "Foreign Affairs" a "Blue Valentine", passando per la trilogia "strana" degli anni '80, è un tuffo al cuore. Dagli anni '90 diventa ripetitivo ma è come Dustin Hofmann, non sbaglia un disco neanche a pagarlo

Nick Cave e Leonard Cohen: Le due facce della canzone d'autore "nera". Tanto poetico, tagliente e sublime Cohen, quanto indemoniato e delirante il Cave. Due che posso ascoltare a ripetizione senza stancarmi, aggiungo che "Songs" e "The Good Son" sono nell'Olimpo della mia esistenza, indi li dovevo mettere per forza. Oddio, ci sarebbe anche Van Morrison, ma nel complesso apprezzo un filo meno la sua produzione (anche se un disco come "Astral Weeks" non lo faranno mai più, è impossibile).

Bob Dylan: Ha spartito le acque della mia vita di appassionato della canzone d'autore così come quelle della storia della musica popolare. Cioè esiste un prima e un dopo Dylan così come ne calcio c'è un prima e un dopo Pelé. Ma poi, andando al succo: "Blonde on Blonde" è un 10 secco, e sfido a trovare un altro disco così.

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Ultima modifica di Dis31012018 il mer 2 mar 2016, 21:43, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: I 20 artisti della nostra vita
MessaggioInviato: mer 2 mar 2016, 21:22 
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Supercì ha scritto:
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Daje!

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 Oggetto del messaggio: Re: I 20 artisti della nostra vita
MessaggioInviato: mer 2 mar 2016, 21:31 
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Reg. il: ven 22 mag 2015
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Charles Mingus Che nessuno rompa il caxxo con i compositori classici che non ci sono più, Mingus è stato la negazione vivente di questa cosa, forse il più grande architetto musicale del secolo scorso insieme al maestro Duca Ellington. Mai si è risentito un jazz orchestrale così corposo e violentemente espressivo: anche qui, dovrei citare almeno 15 album che segnano la storia della mia vita, da "Pithecantropus Erectus" (Gerswhin e tanta altra roba) a "The Black Saint and the Sinner Lady", un disco che il pazzo obeso definiva ethnic-folk-dance-music: e aveva ragione, serve per ballare, sopra la cima di qualche stella. Mingus è morto a 56 anni e quel giorno 56 balene si sono arenate sulle spiagge della California dove viveva (lui era chiamato la balena): i jazzofili del mondo presero sul serio la coincidenza, si legge ancora robe tipo "Gli dei hanno salutato il suo ritorno".

Miles Davis: Un cervello musicale inclassificabile, qui per approfondire la discografia ho impiegato 5-6 anni buoni, perché Miles è stato davvero capace di tutto, il precursore per eccellenza. Ma poi il suono della sua tromba incarna l'emozione, la fragilità, un solismo disperato e silenzioso. La persona non era angelica ma pazienza.

John Coltrane Il sassofono tenore che massacra timpani e concezione della musica. Complicazione armonica assurda per una ferocia espressiva (eppure spirituale) unica, le barriere della tonalità che cadono a pezzi. "A Love Supreme", "Blue Train", "My favourite things" e l'orgia pagana di "Ascension", che ritengo personalmente il momento musicale più folle del ventesimo secolo.

Bill Evans Un caxxo di pianista jazz che pare un Nick Drake prestato al genere e allo strumento, insomma una specie di artista indie-ante litteram che mette insieme Debussy e l'improvvisazione afro-americana. Non proprio musica per divertirsi, ma musica che apre il cuore in due: anche qui almeno 15 dischi fondamentali per la mia vita di appassionato, "Everybody Digs Bill Evans", "Explorations", "Conversations with myself" e "You Must Believe in Spring" su tutti, ma davvero sono troppi. Vita sfigata e tanti lutti, una brutta fine, un gentiluomo.

Archie Shepp
Il Malcom X della musica jazz, ho detto tutto, una roba portentosa e con pochi eguali in termini di energia.

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Ultima modifica di Dis31012018 il mer 2 mar 2016, 22:34, modificato 2 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: I 20 artisti della nostra vita
MessaggioInviato: mer 2 mar 2016, 21:37 
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Reg. il: ven 22 mag 2015
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Husker Du
: Lo dico, il miglior gruppo rock alternativo mai apparso sulla faccia della terra, ma forse il miglior gruppo rock e basta caxxo, la canzone d'autore sposa la frenesia dell'hardcore punk, si parlava di pop-core o folk-core, insomma ci siamo capiti.

The Replacements
Degli Husker Du meno sperimentali, più legati alla tradizione, ma altrettanto se non più toccanti. Westeberg è il mio cantautore preferito del periodo.

Joy Division
Perché sì, perché "The Eternal" significa contemplare il proprio corteo funebre fra colonnati di ghiaccio, e una musica così visivamente forte è irripetibile, al di là del culto per Curtis e minkiate varie.

The Beatles 800 pezzi uno più bello dell'altro in 7 anni, due geni della melodia che si alimentano l'un l'altro per un bel po' di tempo, il resto è contorno.

Serge Gainsbourg Il signor decadenza era un gran trombatore e un genio della musica meta-pop.

Roxy Music
La band preferita per una sacco di anni, neo-romanticismo futurista e canzoni una più bella dell'altra. New-wave 5 anni prima degli altri, progressive senza progressive, rock decadente ma divertente, cabaret, insomma un po' di tutto.

The Cure Quoto Delorenzo e aggiungo "Disintegration" e pure una miriade di pezzi sparsi, l'esistenzialismo dell'adolescenza e fankulo

Velvet Underground e Doors
alla pari: non serve motivare.

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 Oggetto del messaggio: Re: I 20 artisti della nostra vita
MessaggioInviato: mer 2 mar 2016, 21:57 
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a 20 non credo di arrivarci , preferisco prenderne 10 mixando e riadattando anche con due liste simili(cd e gruppi) fatte già sul forum , la intendo come 10 che metterei adesso , se si parla di percorso c'è il topic di ciccio , ma comunque non c'è molto che ho rinnegato :asd

the strokes: perchè come ho scritto altre volte se avessi un gruppo vorrei che fosse cosi , soddisfano praticamente tutti i miei parametri , dalla musica , che ovviamente è la più importante , all'immagine
arctic monkeys: sono quelli che vanno più vicini all'idea di cui sopra , ma non li sento cosi miei
stone roses: li avessi cominciati ad ascoltare seriamente un pò prima... fantastici , rock accessibile(nel senso di leggero , ma è anche impetuoso) con un gusto sublime
the jam: penso che siano un pò quello che per me sono gli strokes ma in un altra epoca , canzoni aggressive ma non forzate , a volta anche melodiche , bello stile e tematiche interessanti e oneste
stevie ray vaughan: perchè è l'unico chitarrista che ascolto solo per come suona , stilisticamente e come tematiche non mi esalterebbe , ma il solo suono mi soddisfa del tutto
haim: pop ma non scontato e moscio , bei ritmi con gran senso della misura , anche bello stile , un gran potenziale e spero continuino cosi
laura marling: canzoni interessanti , ragionate , in origine un pò forzate e "adolescenziali" ma dopo più mature , la mia voce femminile preferita , mi piace pure lei sinceramente :asd nonostante non sia per niente questa strafiga eh
sonic youth: fantastico utilizzo delle chitarre , ribellione giovanile che mi garba ma non stupida , comunque come detto altrove non conosco tutto e non penso di aggiornami su quello che hanno fatto più recentemente

per adesso mi fermo a 8 sinceramente , potrei aggiungere gli interpol che ho ascoltato spesso e conosco bene ,molti bei pezzi intimisti e gusto un pò dark (ma niente di troppo spinto) e sempre quel tipo di uso delle chitarre e strutture che piacciono a me ma è un pò che li ascolto meno
e i kasabian che sono un gruppo rock onestissimo che mi intrattiene spesso
ma non me la sento di includerli in un topic del genere
ci sono pure tanti altri artisti che apprezzo e conosco ma mai cosi pienamente , salvo qualcuno non mi aggrappo granchè all'artista

decisione finale , faccio cosi per metterne 10 tondi e coprire anche un pò il senso "storico" del topic ne metto due che adesso realmente non ascolto quasi mai ma che non mi fanno schifo e che in passato ascoltavo spessissimo e avrei incluso tra i miei gruppi preferiti
panic! at the disco: perchè era un punk melodico e commerciale ma molto veloce e non scontatissimo , comunque si distingueva dal pop da classifica , con tematiche molto giovani ma sempre con un minimo di buon gusto
adesso li ascolterei solo per tempi brevi ma senza dispiacere
sum41: punk un pò più "duro"(senza esagerare ma in certe fasi è quasi metal) sempre accessibile ma anche soddisfacente per un ragazzino , adesso li trovo troppo infantili ma schifo non mi fanno
sti poveracci nel video di still waiting prendevano pure per il #@*§ gli strokes (che poi in realtà quando mai se li sono #@*§ :asd )
vedere per credere





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 Oggetto del messaggio: Re: I 20 artisti della nostra vita
MessaggioInviato: mer 2 mar 2016, 22:19 
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1. U2, perchè come detto varie volte, piacciano o meno, mi hanno avvicinato al rock e ad un ascolto della musica finalmente non passivo
2. Nirvana, perchè in quegli anni ho cominciato a suonare anche grazie a loro, che con quei 4 accordi semplici semplici permettevano a chiunque di sentirsi un figo
3. The verve, perchè mi hanno tenuto compagnia col loro strepitoso unico album durante il mio servizio civile in Cerreto Guidi, quando col mio walkman li tenevo fissi in cuffia mentre andavo a prendere Salvatore e lo portavo a scuola
4. Jeff Buckley, semplicemente perché è quello che più di ogni altro mi ha stupito con la sua voce e il suo approccio libero alla musica
5. Nick drake, perchè Pink Moon è la MUSICA. Non c'è bisogno d'altro che di una voce sussurata e una chitarra "scordata" per comporre dei capolavori assoluti
6. Elliot smith, perché è un altro di quelli che sopperiscono alla mancanza di potenza vocale con una capacità compositiva fuori dal comune. Difficile trovare una canzone brutta in una discografia comunque molto ampia
7. The autumns, gruppo che non mi fila nessuno, ma che ha scritto per me 2 dei pezzi più belli in assoluto della mia top list: hush, plain girl e the end ( consiglio vivamente di ascoltarli) che ascoltavo in loop mentre mi sfracellavo sulle piste di Ortisei
8. Daft punk, perché mi hanno fatto ricredere sull'elettronica: geni assoluti.
9. Umberto Maria Giardini/Moltheni: perchè adoro il suo modo di cantare con quei finali monotóni, e perchè credevo fosse impossibile migliorarsi... Il cambio di nome ha aperto nuove strade più rock e più suonate, e il suo sound per me è strepitoso. Dal vivo mi sconvolge sempre.
10. Verdena, perchè è uno dei primi concerti che ho ascoltato, in un piccolo storico locale a piazza dante ( notthing hill) che ora non c'è più: la cassa di Luca mi ha dimezzato l'udito per una settimana. Sono riusciti a levarsi di dosso l'etichetta di "nirvana italiani" e hanno raggiunto una maturità artistica internazionale.
11. Blur, perchè albarn e coxon sono spesso anche piuttosto ostici, al limite della sopportazione, ma comunque due grandissimi
12. Radiohead: fosse solo per la composizione di paranoid android... Non mi piace tutto, ma le loro ballate, quando le suono dal vivo, mi fanno emozionare.
13. Rufus wainwright, che dire, gigante: voce fantastica e cervello musicale che ha pochi eguali... Alcuni pezzi sono delle opere d'arte... Quando sfocia nel musical io semplicemente arrizzo.
14. Pino daniele, perchè per chi è nato qui è impossibile da non amare. Molti conoscono la sua discografia italiana e qualche peZzo storico più famoso. Molte perle sono sconosciute ai più, e dimostrano una preparazione tecnica incredibile.. La sua band è storia
15. Joshua radin, non chissà per quali motivi, se non per questioni personali legate ai ricordi... Piuttosto melenso, ma mi piace un sacco.
16. Beach fossils perché mi hanno iniziato al lo-fi che è un genere che apprezzo parecchio e, non so il motivo, visto che ancora non li ascoltavo, perché creano atmosfere che mi ricordano 4 anni molto belli con una persona che mi è rimasta nel cuore
17. Litfiba, altra band della mia giovinezza: el diablo fa parte della colonna sonora della mia adolescenza
18. James taylor, perchè grazie a lui ho imparato ad arpeggiare
19. Eric Clapton, perchè grazie a lui ho continuato ad imparare ad arpeggiare
20. Johann sebastian bach, non sono esperto di musica classica, ma i concerti brandeburghesi me li sono consumati... Perfetta simbiosi tra due mie passioni: la musica e la matematica.


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MessaggioInviato: mer 2 mar 2016, 22:32 
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Reg. il: ven 22 mag 2015
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Tutte cose interessanti e ben motivate, con tutte le differenze sono più affine a Supercì che a JC, ma qui è davvero solo gusto.

Grande per Drake, Buckley figlio ed Elliot Smith, tre che ho considerato pure io...E in generale gusti molto vari.

JC più indie-rock classico, ma ci sono cose che anche io trovo valide: Stone Roses per me straordinari, Sonic Youth anche meglio per la longevità e la vastità della produzione (in un altro momento forse li avrei messi in top 20).

Io ho i gusti più da vecchio :asdf

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