Ecco, ora sono soddisfatto

La musica italiana produce ancora oggi buone cose, paradossalmente ne produce una marea.
Solo che:
- l'indie gongola nel suo mondo, mentre per tutti gli altri musica italiana significa reduci di Amici, X Factor e Sanremo.
- per quel che conosco, le robe davvero capaci di segnare un'epoca, sono pochissime.

Negli anni '60 e '70 ci fu una convergenza fra le produzioni più originali e il seguito di una fetta importante del pubblico, così come nei paesi anglosassoni: ma è un fenomeno che non si è ripetuto.

Negli anni '80 comunque c'è stata una vasta produzione di qualità, anche se già meno visibile: Litfiba, CCCP, Faust'O, Alice etc..

Negli anni '90 ci sono una marea di artisti che apprezzo, dagli Afterhours a Frankie Hi-Nrg, e i più significativi e originali a mio avviso sono i Massimo Volume: la via italiana al post-rock rumoroso, con testi da letteratura beat, se non degni dei maledetti francesi.

Comunque ho una conoscenza molto ristretta di tanti settori, e mi dispiace che non si parli mai del jazz italiano, che ha creato una fra le scuole più significative e originali d'Europa: Massimo Urbani, un geniale, naif sassofonista romano, è morto a 36 anni per eroina, ed è definito da gente americana che ne sa "uno fra i massimi talenti del jazz contemporaneo". Per me è criminale che lo conoscano relativamente in pochi. Ci sono poi Gaslini, Liguori ("Cile Libero, Cile Rosso": tanta roba), Luca Flores, lo straordinario napoletano Mario Schiano, Fresu, Bollani e chissà quanti ne dimentico.

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Il buon gusto è la morte dell'arte.

Gli ultimi lavori di sergio caputo

In qualche modo anche Ivan segreto, anfhe se non è un jazz puro... Molto influenzato dal pop. Peró per me validissimo

Enrico Rava, Fabio Zeppetella, Ramberto Ciammarughi, Fabrizio Sferra, Dario ed Alfonso Deidda, Umberto Fiorentino, Federico Malaman.

Poi è un piacere segnalarti Alessandro Deledda, raffinato pianista perugino che mi insegnò armonia a suo tempo, siamo amici da anni anche se purtroppo non ci vediamo più.

Grazie a entrambi.

Conosco alcuni nomi, altri li ignoro del tutto...Vedrò se è possibile recuperare qualcosa!

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Il buon gusto è la morte dell'arte.

ah, dimenticavo il mio conterraneo Joe Barbieri.
voce straordinaria, e anche qui contaminazione pop... quindi probabilmente un fuzz non lo annovererebbe nemmeno tra i jazzisti.


edit: mi vengono in mente man mano
andiamo un po' più nella fusion, e parliamo solo di strumentale, ma uno molto apprezzato, e non solo qui a Napoli, (e che avrò sicuramente già nominato da qualche parte) è Antonio Onorato.
Poi vabbè, sempre qui a Napoli c'è ZTL ( zurzolo teatro live) che spesso organizza serate in cui il jazz, ma più in generale le jam, sono il fulcro... tra i partecipanti lo stesso Zurzolo, James Senese...insomma non gente di primo pelo, ma sicuramente artisti di cui tener conto.