Apro un topic a parte perché merita osservazioni da più parti.
Prima intervista fatta ieri in conferenza stampa.
SABATINI: "NON POTEVAMO TRATTENERE LAMELA. ORA ANDIAMO IN CHAMPIONS" (FOTO e VIDEO)
http://www.youtube.com/watch?v=3zjFN7Kf ... r_embeddedCONFERENZA STAMPA - Il direttore sportivo della Roma, Walter SABATINI, incontra i giornalisti presso la rinnovata sala stampa di Trigoria (GUARDA LA FOTO DELLA NUOVA SALA CONFERENZE). Le dichiarazioni integrali del direttore sportivo trascritte fedelmente, parola per parola, ascoltando l'audio della conferenza.
Sabatini: "Oggi non vi tedierò con il fumo... e con le parole". (ride, ndr)
E' stato un mercato particolarmente difficile per lei, anche dal punto di vista personale, viste alcune cessioni di giocatori come Lamela a cui le teneva molto?Sì, ma nessuno mi ha obbligato a vendere, è una mia responsabilità. Però è stato un mercato duro perchè è venuto subito dopo il 26 maggio con una situazione psicologica molto compromessa. Abbiamo dovuto raccogliere quello che restava di noi e ricostruire: è stato un mercato senza interruzioni e con molte, moltissime difficoltà, però è stato concluso in maniera soddisfacente, poi vedremo quello che significherà questa cosa... Siamo sicuri di aver costruito una squadra competitiva. L'ho detto anche l'anno scorso e forse anche due anni fa ma devo continuare a dirlo perchè sono in buona fede, sempre. Lo ero tre anni fa, lo ero l'anno scorso e lo sono sicuramente quest'anno. Quest'anno, accogliendo e recependo tante osservazioni fatte da voi, abbiamo lavorato insieme in qualche modo. Sono state fatte scelte diverse da quelle che sarebbero state fatte in un'altra circostanza.
Lei in passato mi disse 'Un allenatore che non mette in campo Lamela non capisce tantissimo di calcio'. Cosa pensa invece di una società che lo vende Lamela?Ero stato più netto... (ride, ndr). Penso che il calcio, questo calcio ma anche quello arcaico, è un calcio dinamico, perchè tutti i giorni propone sollecitazioni o circostanze che non potevi prevedere il giorno prima. Abbiamo fatto le nostre valutazioni, costantemente, sulla possiblità di vendere questo o quell'altro giocatore, ma mai abbiamo pensato all'inizio di poter o voler cedere Erik Lamela, poi col tempo sono intervenuti fattori nuovi che non dipendevano da noi ed abbiamo preso in considerazione questa eventualità, certo non a cuor leggero visto che la cessione ci ha portato una sofferenza, non solo mia, ma ampiamente condivisa in società. Nel momento in cui l'abbiamo presa la decisione, era una decisione da prendere visto che era cambiato lo scenario intorno a lui, a causa anche di un intervento esterno che è stato fatto da un'altra società che gli ha fatto un'offerta ragguardevole e anche molto articolata che noi non avremmo mai potuto pareggiare e non avremmo voluto pareggiare; ma non potevamo non tenere presente lo stato d'animo del giocatore che si stava misurando con quell'offerta. Era difficile rinegoziare un contratto a quelle condizioni. Questo è il fattore imprevisto che si è concetizzato ed ha cambiato non tanto la testa di Lamela, ma quanto gli intendimenti e i desideri di tutto il gruppo di persone intorno a lui. Piuttosto che fare una battaglia improbabile da vincere, abbiamo deciso di accettare un'offerta. Se l'avessimo scientemente messa in piedi il mese prima avremmo venduto il giocatore a una cifra maggiore, però è stata una scelta.
La Roma sulla carta era competitiva, ma non è arrivata lo stesso in Europa. Lei ha creato una squadra migliore dello scorso anno?Questa è una Roma forte, molto diversa dall'anno scorso. L'anno scorso abbiamo pensato che il talento da solo bastasse per imprimere una strada da fare e da fare anche brillantemente perchè il talento nella Roma c'era e molto. Abbiamo dovuto, con molta attenzione, guardare al fatto che non si concretizzava nulla di importante, cioè che la squadra non sarebbe decollata e non avrebbe produrre un risultato consono alle attese della gente. Non siamo riusciti a farlo ed abbiamo cambiato ancora.
La società ha sempre espresso piena fiducia in lei e lei ha rinnovato il contratto prima della finale di Coppa italia: è stata una sorta di sine cura, un'assicurazione comunque vada la finale oppure è stato un modo per rivendicare un modus operandi, come a dire 'io rispondo solo alla dirigenza, pazienza se i tifosi non saranno contenti'?Non ho capito la domanda...
Ha firmato solo 15 giorni prima della finale che si sapeva sarebbe stata una sorta di spartiacque della stagione: è stata un'assicurazione - comunque vada uno stipendio ce l'ho assicurato - oppure è stata la rivendicazione di un modus operandi: la Roma è della proprietà, se i tifosi sono contenti meglio, senno cercheremo di fare meglio?Ho firmato il contratto quando mi è stata sottoposto e non ho valutato se mi conveniva farlo o meno. E' un mio modo di essere firmare un contratto annuale, lasciando la società libera di fare scelte diverse dalla mia. Ho firmato anche quel contratto poco prima del 26 maggio, forse sarebbe cambiato qualcosa non avendolo firmato... Era tutto previsto.
Le arrivando disse 'La società mi ha scelto perchè non vuole top player, ma un certo tipo di progetto'. Ha mai pensato questa estate di non essere più compatibile con la Roma che stava nascendo?Certo ci ho pensato, ma non ravviso nelle scelte fatte una dismissione di un'idea. Sono entrati ragazzi esperti come De Sanctis e Maicon e anche ragazzi del '90-91 come Ljajic e Strootman, ragazzi di età media come Benatia e Gervinho. Non penso ci sia stata una scelta netta a dire questi di qua e questi di là. Siamo ancora noi, ci sono giocatori giovani come Destro, Romagnoli, Florenzi. Non la vedo come una totale dismissione di quello che era stato fatto. Abbiamo solo messo caratteristiche precise nella squadra, come la personalità, oltre alla qualità tecnica dei calciatori che attiene al loro carisma e alla loro forza di imporsi e di vincere le partite. Credo che questo stia creando, anzi sicuramente sta creando, una diversa dinamica interna. C'è una relazione forte tra i nuovi e i vecchi e questo serve molto. Se noi prendiamo Maicon, sappiamo che entrando o uscendo dallo spogliatoio per andare al campo, in qualche misurs incute timore ai compagni e agli avversari. Volevamo gente più presente ed abituata a vincere e devo dire che ci siamo riusciti. Poi tutti usufruiranno di questa scelta, soprattuto i giocatori romani che si devono sentire protetti.
Nell'operare sul mercato ha influito anche l'addio di Baldini? Come ha vissuto il fatto che il Tottenham abbia preso 4-5 giocatori che trattavate voi?Il fatto che il Tottenham ha preso alcuni giocatori che la Roma aveva già selzionato e su cui stava lavorando non è un ratto, perchè Franco (Baldini, ndr) si è comportato molto bene. Sapeva che erano calciatori che stavamo trattando e si è inserito solo su quelli che la Roma gli ha concesso o gli ha presentato come liberi. E' stato leale lui e altrettanto leale è stata la Roma. Non ho provato poi nessun senso di fastidio, lui fa un lavoro lontano da qui con una bella azienda. Sicuramente su qualche giocatore in sovrapposizione ci è andato: uno lo avevamo perso poi lo abbiamo recuperato. Il difensore della Steaua è andato lì, abbiamo fatto solo cose normali, giuste, cose leali che dei professionisti possono fare. Sì, mi sento molto più libero di lavorare senza Baldini al fianco che è un grande amico con il quale ho condiviso decisioni, e a volte ho sopportato delle decisioni. Ma io mi sento libero solo quando sono da solo, anche la gente che mi sta intorno sta ad una distanza ragguardevole. Vivo meglio quando sto solo, anche quando sono a tavola non voglio la destra occupata perchè amo avere una via di fuga. Non concerne quindi Baldini come essere umano che è una persona magnifica ed è un mio amico, ma se faccio le cose con lui forse le faccio con tempi e modi sbagliati e anche lui sta meglio senza di me, l'ho garantisco, l'ho notato e visto su al Tottenham, e l'ho trovato rigenerato, rigenerato dalla mia assenza.
Premesso che considero le cessioni di Marcos e Lamela a quelel condizioni due buoni affari, non credo che alla fine di questa stagione troverà due giocatori che abbiano questa rivalutazione così sostanziosa. E mi domando: l'anno prossimo dove troverete le risorse? Cosa risponde a chi sostiene che la Roma ha costruito forse una squadra più solida ma ha anche venduto il futuro?Un brandello di futuro, ma non il futuro: il futuro è solamente a Trigoria. Perchè abbiamo molto patrimonio a Trigoria, come Pjanic, Destro e altri giocatori come Florenzi e speriamo Jedvaj e Romangoli e anche Strootman, che non è un giocatore che abbiamo preso a parametro zero pagando una commissioncina da 1,2 milioni: abbiamo fatto un investimento potente, molto importante. Ometto di dire Dodò, perchè nessuno di voi crederebbe ancora nelle possibilità di Dodò a cui ci credo solo io, ma ci crado tanto, fortemente da poter convince anche voi strada facendo. E credo che alla fine della stagione, oggi che il ragazzo è in grande sofferenza, perchè lo è, celebreremo Mattia Destro: un giocatore fortissimo che ha un problema che stiamo valutando tutti insieme con grande attenzione, ma fra due mesi sarà pronto a giocare. Ed è un giocatore che al di là del suo valore che voi conoscete, ha un bottino da grande attaccante con 11 gol fra Coppa Italia e campionato prima dell'operazione, è un bottino da grande attaccante, da grande calciatore Qualcuno ha messo le foto segnaletiche: un giorno, quando io avrò recuperato il buon umore che non posso averci adesso, mi spiegherete come mai un nostro ragazzo forte, ben voluto per quello che ha fatto e per quello che potrà fare, deve trovarsi su una pagina di un giornale nazionale una progressione di degrado, che non esiste, è solo virtuale. Sono due foto fatte male, una bene e una male e che producono un effetto strano che per fortuna non risponde alla verità. Che senso ha? E' un nostro giocatore, della Roma: magari non sarà il fenomeno che io penso sia ma è pur sempre un giocatore della Roma da trattare con particolare attenzione in questo momento in cui soffre molto la sua inattività, tanto che lavora 10 ore al giorno per tornare ad essere ai livelli che gli competono. Dove troveremo le risorse il prossimo anno? Dipenderà dal risultato finale della squadra, è quello che muove il valore dei giocatori. Se la domanda è finalizzata a capire se la Roma diventerà o già società venditrice, assimilandola ad altre squadre come l'Udinese che lavorano per costruire qualcosa di buono e poi venderlo nei circuiti internazionali, la risposta è no, perchè noi lavoriamo sempre con l'obiettivo, per ora mancato, di rendere la squadra competitiva. Questo non significa che non si accederà a questa nicchia di mercato che ci consIglierà magari l'anno prossimo di venere Pjanic avendo però già individuato qualcuno che sia bravo come lui e costi meno di lui. In tutto questo concorre anche il controllo del monte-ingaggi e dobbiamo guardarlo insieme perchè è un problema che esiste e cercheremo di adattarci. Lamela è stato messo in vendita quando la Roma ha capito che avrebbe potuto acquisire un pari livello con caratteristiche diverse a condizioni vantaggiose. Solo allora la Roma ha accettato di vendere Lamela, quando contestualmente stava prendendo Ljajic. Quindi questa non diventa più una dismissione sterile per portare a casa i soldi, ma diventa una dismissione tecnica. La Roma ha ancora giocatori di patrimonio e ce ne ha parecchi, come Pjanic: non ho detto che lo venderò anche se dobbiamo sistemare le nostre beghe contrattuali, ma ho citato anche lui perchè è un ragazzo del '90 molto ben visto dal calcio internazionale. Noi, nonostante le tre cessioni eccellenti che sembra che abbiamo svuotato il cassetto del nonno e preso tutto, calzette e borsellino, abbiamo fatto delle scelte sapendo che ne abbiamo degli altri di giocatori in rampa di lancio. Con questo non voglio dire che questi molto forti verranno ceduti (ride, ndr). Il mister sa di avere una squadra più che dignitosa, molto competitiva e lui è molto contento di quel che ha in mano.
La Roma dove deve arrivare affinchè la società sia contenta? Garcia è una sua rivincita?No, è una scelta molto serena, non una rivincita. Una scelta fatta dopo aver scandagliato il mercato degli allenatori in lungo e in largo. Ho trovato questa persona che conoscevo da un punto di vista tecnico ma non conoscevo da un punto di vista personale. Ho trovato un uomo che ha un ritmo nel far le cose el farà, ha idee e la sensibilità per portarle avanti senza invadere i territori altrui. Se vuole fare qualcosa la farà fino in fondo. Una cosa che mi ha colpito tra le altre è quando io gli ho chiesto che rapporto avrebbe voluto avere con la squadra, lui mi ha guardato con gli occhi sbarrati ritenendola forse una domanda impropria e mi ha detto "Io amo la mia squadra". Ma qui non c'è nulla di patetico, di sentimentale o di reotrico: è una cosa che lui ha detto della sua squadra perchè un grande allenatore deve avere questo sentimento verso la squadra, per poterla proteggere, per poterla aiutare, per poterla capire. Ho avuto la fortuna di vedere poi che cosa intendeva dire: ovvero seguirla in tutto e per tutto, allenandoli molto bene, accompagnandoli, sa i problemi di tutti, anche quelli più marginali; li segue con un'attenzione eccessiva e sa cosa fare e dire con loro. Sa quanti soldi deve togliergli se sbagliano qualcosa, sa quali giochi costruire affinchè si alimenti una competitività interna. Sa come parlare con un ragazzo e li sta portando a consolidare un'idea della squadra che dovrà fare delle cose. E' molto bravo. Sull'obiettivo sono costretto a dire una cosa che mi condannerà al pubblico, anche tra due mesi: la squadra ha risorse, psicologiche e tecniche, per gareggiare per le prime posizioni. La Roma può e deve perseguire la Champions League. Non lo dico a caso, non lo dico per quelle due partitelle che abbiamo giocato, ma lo dico perchè vedo i calciatori, vedo quanto le dinamiche interne posson esser cambiate. Senza offendere nessuno, io so che se un giocatore come Maicon rientra negli spogliatoi incazzato, non è la stessa cosa se ci rientra un altro giocatore dello scorso anno di cui non faccio nome. Mi dispiace tirare in ballo i giocatori. Così come se lo fa uno come Strootman che domina già lo scenario in una nazionale molto complessa, perchè fatta di giocatori forti e caratteriali e uli lì ha già il suo ruolo da parecchio tempo, significa che è un ragazzo che sa che lo stare zitto costituisce un messaggio, ha le sue certezze e le trasferisce in campo. Tanto che domenica c'era una palla che stava per andare dentro ed è arrivato Strootman che l'ha tirata fuori. Lui sa come deve legare i reparti , qual'è la sua azione di collagene per tutta la squadra. Allora, essendo cambiate queste cose, o pmio permetto di dire che sarà una squadra che competerà per la Champions League.
Lei alla fine del mercato ha provato a prendere un altro attaccante, è veramente soddisfatto, cioè se le entrate hanno compensato le uscite? Un anno di rinnovo per lei è considerato anche una via di fuga?Il contratto: qual è la domanda sul contratto? Ho sempre fatto così, l'ho chiesto io ovunque di fare un anno di contratto, perchè mi pare una cosa equa. Si lavora un anno e poi le aziende fanno le loro considerazioni e se il lavoro viene consiersto non adeguato si possono liberare tranquillamente. Dà anche a me un senso di libertà perchè i contratti poi per sciolgierli implicano transazioni con gli avvocati e questa non ci deve essere: ci vuole un rapporto molto chiaro, sempre. C'è un anno di contratto che me lo porto avant fino al 30 giugno e poi l'azienda deciderà per il prossimo contratto, ma ho molta serenità. Le entrate e le uscite del mercato sui numeri... c'è un numero positivo tra dare ed avere, però dopo mi è successo che gli stipendi sono un pochettino andati su. C'è un saldo positivo di mercato e ci sono state anche operazioni pirotecniche, spettacolari qualcuno le ha definite, ma noi siamo tutti troppo tristi per celebrare le nostre cose. Se compri un ragazzo a 4,5 milioni e lo vendi a 31 devi comunque a qualsiasi latitudine stappare lo spumante. La Roma ha fatto cose molto importanti. Questo non cambia il mio stato d'animo, che è di piombo per tutta una serie di motivi. Definisco la cosa: c'è una forbice attiva tra i giocatori che sono usciti e quelli che sono entrati c'è una complicazione però nei giocatori che sono entrati siamo andati un po' su col monte salariale, volevamo star più bassi ma non ci siamo riusciti.
Ci può spiegare l'ultimo giorno di mercato quando non si è ceduto Borriello, la Roma è incompleta?Saremmo incompiuti cedendo Borriello e senza comprare nessuno. Io considero Borriello un ottimo calciatore che può dare una mano alla Roma. Il problema di Borriello era che voleva cercar fortuna al Genoa perchè loro gli garantivano la maglia e la Roma non può farlo. Altrimenti la cosa non si sarebbe neanche avviata. Dopo si è instaurata una possibilità di girare tre giocatori di tre squadra diverse, e a poche ore dalla fine del mercato abbiamo lavorato e abbiamo tentato perché volevo portare Quagliarella alla Roma, e Borriello al Geona con Gilardino alla Juve, ma poi si è fermato tutto. Ma per noi non è successo niente. Non ritengo la Roma incompleta perchè l'allenatore, avrete notato, gioca con tre punte mobili, con tre attaccanti che allegramente salgono e tirano, per fortuna, perchè questo è un vizio che glielo sta dando lui. Tra questi attaccanti, tre leggeri e uno pesante come Borriello, penso che la nostra soluzione la troviamo. Borriello è un ottimo calciatore e ci darà un gran contributo.
Quest'anno, guardando gli acquisti, sembra vogliate avere un cambio di filosofia. E' così? Ci può spiegare la sua reazione dopo il goal di De Rossi al Livorno?Stavo ringraziando il dio del calcio, so che qualcuno ha detto che Sabatini era disperato perchè lo stava vendendo. Ma io sono troppo preso dal risultato, dalla mia squadra che non penso mai alla fortuna di una cessione. Quando vedo una palla dentro mi commuovo... quando vedo Daniele - che so essere in sofferenza - fare un gol così dico 'per fortuna il dio del calcio è tornato'. E' il mio modo di reagire di fronte alla partite che le gioco, le vivo, non sono spettatore aristocratico che accavvalla la gamba e si prende un amaretto di Saronno e guarda la televisione. Era una sofferenza risolta. E' stata una necessità il cambio di mentalità perchè è difficile valutare il nostro percorso dello scorso anno. Prima del 26 maggio avevamo fatto un buon recupero con Andreazzoli, con segnali di crescita di alcuni calciatori se si pensa che avevamo preso 10-11 punti alla Lazio. Poi ci siamo trovati di fronte a questa partita e quella partita ci ha smascherati potrei dire come inadeguati rispetto ad una cosa così importante ed abbiamo capito che ci voleva e ci vorrà gente che ha già vissuto quelle esperienze, gente che per caratura propria e qualità propria possa affrontare queste partite ed abbiamo fatto questa scelta. Altrimenti al posto di Maicon, rispetto alla mia romantica utopia, avrei preso Wallace, invece fortunatamente sono stato costretto a prendere Maicon con il quale abbiamo fatto un patto d'onore - perchè anche se in giro c'è qualche dubbio, l'onore esiste ancora - nei comportamenti, nel voler fare e nel proporre per la Roma tutto quello che lui avrà da spendere in questa stagione.
Che ruolo ha avuto Baldini nel mercato della Roma? Alleato o rivale? Lamela andava al Tottenham anche senza Baldini?Se non c'era Baldini, Lamela andava da qualcun altro, ma non escludo lo stesso il Tottenham perchè era molto ben visto dal presidente. Baldini ha fatto una scelta condivisa già con il presidente e l'allenatore, forse il fatto che lui era lì ha reso più agevole la trattativa. Noi l'abbiamo messo in vendita molto, molto in ritardo Lamela: se lo avessimo messo in vendita 40 giorni prima quando non c'erano i presupposti - che si sono concretizzati dopo e per tutta una serie di motivi - Lamela sarebbe potuto uscire prima per altre squadre e ad un prezzo più alto.
Ci può spiegare meglio su Lamela? Cosa è cambiato tra la telefonata intercettata in cui lei diceva che bastava venderne due e poi ne sono stati ceduti tre e il terzo è Lamela e i soldi sono 35 milioni? Quali sono questi presupposti cambiati?Quell'intercettazione è una vergogna, una perla giornalistica. Ma me la dovresti ricordare, perchè non la ricordo bene. Io l'ho dovuta subire quella cosa lì, credo che sia stata una vergogna per chi l'ha proposta, ma non me la ricordo tanto bene proprio perchè forse mi sono difeso. E' cambiata una cosa che non è marginale, ma puo sembrarlo. Lamela è stato aggredito da una società italiana che gli ha fatto una proposta faraonica, importantissima, con un salario da 3,5 milioni netti per 5 anni e una commissione da due milioni per il padre. Quando questo è successo noi avevamo perso il giocatore che non sarebbe stato più quello di prima perchè la nostra idea contrattuale per lui era di aumentargli un pochettino da un 1,2 milioni che prendeva. E Lamela che è un bravo ragazzo, sopratutto attratto dal calcio e dalle partite che vuol vincere come protagonista, questa cosa l'ha sofferta per indotta persona. Tutte le persone intorno a lui hanno cominciato a spngerlo veros una negoziazione con noi in quei termini. Quando questo è successo, affettuosamente ho parlato ad Erik e al suo procuratore che è una brava persona e gli ho detto che la Roma poteva aumentare un po' questo stipendio e poteva alzare in maniera siginficativa gli stipendi degli anni dopo. Lui non era molto contento e lo vedevo anche nel lavoro che faceva con uno stato di disagio. Lui è un oche si impegna e invece lo vedevo un po' spento. Ho pensato di non poterlo recuperare compiutamente e definitivamente dentro la nostra struttura, dentro la quale avrebbe dovuto esser felice ed ho acceso una cosa che non avrei fatto: la cessione. Nessun giocatore infelice scende bene in campo. Questa è stata la causa scatenante che non edulcora il mio dolore per la cessione, ma poi ci sono meccanismi nuovi. Il calcio è dinamico: magari mentre stai cedendo ti arriva un altro giocatore da poter prendere, cioè Ljajic. Il calcio è di tutti e tutti possono far cambiare uno scenario con una parola, un avvertimento.
La Roma non potrà mai permettersi un giocatore ai livelli di Lamela che chiede un adeguamento?No, non sarà sempre così, potrà esserlo in alcune circostanze. Questa era una circostanza da affrontare così. Auspicabilmente i giocatori giovani funzionano e certo che devi rinegoziare. Non vogliamo però essere aggrediti e sentire 'ho fatto 3 tiri in porta e un cross, raddoppiami lo stipendio'. La Roma deve avere una linea di stipendi, che quest'anno è già stata sforata. Il primo anno avevo trovato circa 95 milioni di tetto salariale dei giocatori e dello staff e siamo andati sotto di 7-8 e l'anno dopo siamo andati ancora sotto e quest'anno siamo tornati un po' sopra, rosicchiando qualcosa dell'utile di mercato. Non è che la Roma non sarà in grado di proteggere i suoi giocatori per sempre. Ma la Roma ha chiaro un percorso da fare che porterà l'azienda ad affrontare il problema dello stadio e la società impone i conti a posto e controllati. La Roma così come è ha una perdita di 30 milioni l'anno che va ripianata, perchè in generale il rapporto costi-ricavi è sbagliato, non è adeguato. Non è che butteremo via tutti i calciatori per ripianare i conti, non sarà così. Come ho detto quest'anno abbiamo fatto delle cose ma ci sono giocatori che rappresenteranno o potranno rappresentare il patrimonio della Roma del prossimo anno. E auspicabilmente, rappresentando anche il patrimonio, se vincessero qualche partita accettabile.
Cambiando sempre giocatori e non avendo gli ingaggi in linea con gli altri grandi club europei, si può riuscire a creare una grande squadra?Penso di sì. Bisogna entrare nei cicli ed essere fortunati. Metti insieme qualche campione e li fai crescere per due-tre anni fino a che non devi fare qualche rinuncia. Comunque la situazione di disparità è enorme: non celo possiamo nascondere, ma non dobbiamo avere paura di misurarci anche con realtà più grandi della nostra. Possiamo riuscirci.
Oggi la vedo quasi remissivo come qualcuno che ha abbandonato un sogno. Lei è convinto di questa Roma, è convinto di restare o c'è qualcosa che si incrinato?
Sono totalmente convinto. Nessuno mi ha obbligato a vendere. La società mi ha consegnato un numero entro il quale lavorare, avrei potuto acquistare giocatori a meno, o vendere. Potevo muovermi come una persona libera di potersi muovere. La proprietà la devo ringraziare perchè è stato un atto di grande fiducia. Sono io che sono convinto di quello che devo fare. Maicon non c'entra nella vicenda. Perchè ho detto che ci sono partite esemplificative. Ho detto che io non avrei preso Maicon se il derby andava in un'altra maniera perchè venivamo da una striscia di risultati che aveva portato la squadra a recuperare 10 punti alla Lazio, avevamo eliminato benissimo Fiorentina e Inter in Coppa Italia, la squadra era in crescita e la vittoria del derby ci avrebbe dato, magari, la possibilità di poter continuare a rischiare qualcosa dal punto di vista tecnico. Quella sconfitta e la maniera in cui è maturata ci ha imposto di dover cambiare qualcosa per essere la Roma dei romanisti. Quando qualcuno deve cambiare qualcosa non è che ne gode, ma lo fa. Abbiamo fatto scelte un po' diverse, abbiamo corretto delle cose. Poi il mio non è mai stato forse un sogno, ma un'utopia. Ma non c'è niente che ho abbandonato: questa è una squadra che andrà in campo con giovani e meno giovani e che deve oggi rispettare un impegno, riscattare l'ansia e la tristezza di tutti noi e di tutti i tifosi della Roma. Hanno cominciato a farlo per la verità...
E' un mercato che si è aperto con l'idea Allegri e si è chiuso con la volontà di vendere Borriello. C'è meno coerenza nella Roma?Ho già detto che nel calcio di oggi succedono tante cose che cambiano. Non abbiamo iniziato con Allegri, ma con un gruppo di allenatori, tra cui Allegri, per poi arrivare a Garcia, una scelta che siamo contenti di aver fatto e lui stesso tutti i giorni dimostra di poter essere l'allenatore della Roma come vedete. Il problema di Borriello è diverso. Lui avrebbe voluto andar via per giocare di più e giocarsi il Mondiale: non siamo riusciti a cederlo ma siamo contenti di tenerlo. Borriello è ancora un problema perchè sa giocare a calcio, meriterebbe un po' di più, ma nella Roma non trova una collocazione definitiva, a causa di se stesso, di come si pone, a causa certamente delle idee degli allenatori, non trova la sua dimensione e tranquillità. In questo senso è un problema, ma se fosse stato un asino non sarebbe stato un problema. Ora si sta attivando con grande impegno, non ultima la cosa che ci ha offerto di abbassarsi il suo contratto per spalmarlo ed essere più sereno rispetto piazza. Noi lo aspettiamo.
Il buco di 30 milioni significa che senza la Champions la Roma dovrà vendere ancora? Esiste la famosa clausola per Ljajic?Se il bilancio sarà quello o dovremmo vendere o la proprietà risanerà. Su Ljajic sì, la clausola c'è ed è piuttosto alta però che abbiamo dovuto inserire. E' una clausola importante, non è una clausla da 15 milioni. Sarà difficile per tutti attaccarla e comunuqe questa della clausola continuerà ad essere un incremento forte quando si discuteranno i contratti dei giocatori. Per tenere i salari più bassi si accettano anche richieste du questo tipo, fa parte della dialettica nuova del calcio.
Come è la situazione di Jedvaj?Su questo potrebbe rispondere Tonino Tempestilli perchè riguarda una normativa della Fifa. La responsabilità è la mia ma lui può spiegare bene che cosa significa questa normativa.
Interviene Antonio Tempestilli (Responsabile organizzativo e logistico della Roma): "E' solo una questione burocratica. Da parte nostra c'è stata la tranquillità di tesserare il giocatore perchè sapevamo che era tutto a posto, l'unico problema che abbiamo avuto è la decisione della scuola del ragazzo che è tardata essendo poi chiuse le scuole per poterlo iscrivere abbiamo poi dovuto attendere i tempi necessari per avere i documenti della Fifa per cui poi la pratica si è sbloccata. Vi confermo che Jedvaj sarà a disposizione con il Parma, quindi tutte le chiacchiere che sono state fatte lasciano il tempo che trovano".
Quanto è stato un problema Osvaldo?Il problema di Osvaldo è stato quello di aver preso un calciatore di qualità straordinarie, ma che non ha mai trovato una sua quiete e armonia, con se stesso e con l'ambiente. Mi dispiace molto che le cose siano degenerate, perchè poteva esserci secondo me un forte feeling tra un calciatore come lui e il pubblico della Roma. Non ha mai fatto cose gravi, ma ne ha fatte abbastanza e ripetitive, era sempre lui a farle: si è messo dentro un tunnel dal quale non usciva più, ma noi sappiamo che è un ragazzo buono, in gamba ed un calciatore importantissimo con 28 gol nella Roma in 56 partite. Speriamo ne faccia anche lì nel Southampton perchè abbiamo qualche bonus da riscuotere".
(fine)
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Sabatini: "Le mie parole su Lamela? Non ho nominato il Napoli"NOTIZIE ROMA - Il direttore sportivo della Roma, Walter Sabatini, dopo la conferenza stampa di ieri, ha rilasciato alcune dichirazioni ai microfoni di Sky Sport per fare alcune precisazioni riguardo alla situazione di Erik Lamela: "Non voglio accendere una polemica, non ho fatto minimamente riferimento a qualcosa di deteriore che abbia fatto la famiglia di Erik. Non replichiamo all'entourage di Lamela. Non ho nominato il Napoli, hanno avuto offerte da tantissimi club. Ho solo raccontato una vicenda del calcio per spiegare come le cose possano cambiare di giorno in giorno. Poi il ragazzo è finito al Tottenham. Quando agenti girano propongono, su suggerimento di società, diventa poco controllabile la situazione dei giocatori. Ma non volevo fare polemiche, fa parte del nostro lavoro".
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