
E' un momento storico per il calcio russo, la fine di un'epoca. Il Rubin Kazan ha esonerato Kurban Berdyev, tecnico della formazione tartara negli ultimi 12 anni e mezzo. Una sorta di Ferguson per il club granata. Il Rubin, prima dell'avvento del turkmeno, era una squadra che non aveva combinato nulla di nulla nella sua storia. Con Berdyev è arrivata un'immediata storica prima promozione nella massima serie, nel 2002; un sorprendente terzo posto al primo anno in Russian Premier Liga, nel 2003, con la conseguente prima qualificazione europea; i primi trofei, due campionati russi conquistati consecutivamente contro ogni pronostico, nel 2008 e nel 2009; la Coppa di Russia vinta in finale contro la Dinamo al termine della stagione 2011-12; le Supercoppe portate a casa sconfiggendo CSKA e Zenit, rispettivamente nel 2010 e nel 2012; e poi tanti risultati di prestigio in Europa, come l'incredibile successo ottenuto al Camp Nou contro il Barça di Guardiola, i due pareggi arrivati sempre contro i blaugrana, il 3-0 rifilato all'Inter, l'eliminazione dell'Atlético Madrid di Falcao (con vittoria al Vicente Calderón), l'approdo ai Quarti di Finale di Europa League nella scorsa stagione, il successo contro il Chelsea Campione d'Europa in carica, il record di vittorie consecutive...
Il Rubin perde la sua Leggenda più grande, che verosimilmente paga un avvio di stagione deludente in campionato (perché in Europa finora la squadra ha quasi sempre vinto). Probabile che ci siano state discussioni tra l'allenatore e la dirigenza anche per quanto concerne il mancato rinnovo del contratto di Ryazantsev e Natcho, che lasceranno la compagine di Kazan a parametro zero in questo calciomercato invernale. Rimane davvero difficile, in ogni caso, immaginare il Rubin senza Berdyev...
