Si si, l'avevo capito. Precisavo solo perché rileggendo la frase quel "ridere" iniziale non c'entrava nulla

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Di Lazio ci si ammala inguaribilmente.

Giorgio Chinaglia

Allez les Verts!

Visto oggi (ma non al cinema).

E' un film meno comico dei suoi precedenti (anche se non mancano alcuni momenti esilaranti), il messaggio fondamentale è la feroce critica verso lo sfruttamento dell'immigrazione clandestina.

Tutto sommato positivo, credo però che questo sarà l'ultimo film di Zalone con incassi monstre.

Ma dici questo perché pensi che la sua verve (e inventiva) comica sia prossima all'esaurimento o credi a degli ostacoli (diciamo) politici?

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Di Lazio ci si ammala inguaribilmente.

Giorgio Chinaglia

Allez les Verts!

Un mix di tutte e due le cose: i commenti di una certa parte politica sono pesanti e possono influenzare i loro elettori, ma anche Zalone (come quasi tutti i comici, eccetto Totò), sta iniziando a perdere il suo tocco magico (anche se sta facendo il possibile per preservare il suo personaggio, apparendo il minimo indispensabile).

Apparendo il minimo indispensabile penso possa mantenere intatto il suo carisma, questo film è anche la sua prima regia. Magari nei prossimi torna a essere diretto da altri, nuove sceneggiature, nuovi temi da trattare... non sarei così drastico. Dev'essere saggio nel non sputtanarsi diventando un prezzemolino, cosa che ha dimostrato di saper fare. Zalone inoltre, è molto più intelligente e colto di quanto si possa pensare.

Fiorello, Benigni e lo stesso Celentano (più volte da lui citato nelle interviste di questi giorni come suo mito e mentore) insegnano

Ho visto il famigerato "Tolo Tolo"

Seriamente faccio fatica ad esprimere un pensiero perchè mi ha un po' spiazzato, a tratti positivamente a tratti negativamente.
Partiamo dal presupposto che il film in sè, per quanto ne so, è un po' inusuale per il nostro panorama, vuoi per le ambientazioni (quasi interamente africane) vuoi per il tema trattato, mi sembra ben girato e con ottime scene. Non è un filmetto di serie B insomma. Cosa non da poco per un Zalone alla regia per la prima volta.
Il tema trattato è spinoso al giorno d'oggi e forse è questo il problema. Di certo è un film che critica i salvinoidi, ma allo stesso tempo cade anche un po' troppo nel ruffianello perchè se c'è una cosa che è mancata a Checco, questa volta, è il voler osare fino in fondo. Infatti il finale un po' mielosetto da fiabetta è eccessivamente banalotto (fatto salvo il brano finale, secondo me geniale come suo solito).

A ridere in fin dei conti si ride, perlomeno, a me Zalone fa sorridere solo a vederlo in faccia. Si ride meno dei precedenti film, è vero. Ci sono battute facili, altre più "ricercate" e riuscitissime secondo me, in molti frangenti poi la satira socio-politica è pungente (a tratti veicolata con "battute" non di prima presa). Alcune trovate le reputo geniali come solo lui potrebbe fare, oggi.

Nel complesso però il ritmo e la sceneggiatura, è come se mancassero di qualcosa. Ha voluto cogliere l'occasione per mostrare anche con serietà, la dura realtà e questo potrebbe stridere con le aspettative comico/satiriche cui siamo solitamente abituati quando si parla di lui. E' come se alla fine dei conti il risultato non fosse esattamente nè carne nè pesce, ma tutto sommato a mio parere gradevole. La leggera "delusione", almeno per quanto mi riguarda, nasce dal fatto che le aspettative forse erano un tantino alte, memore dell'ultimo lavoro Quo Vado?, che resta per me il suo apice ad oggi.

Voto 7