Ma in generale su Batman i superpoteri si contano sulle dita di una mano.
Inoltre questo film ha messo in evidenza, per la prima volta su grande schermo, il fulcro centrale che ruota intorno ai nemici di Batman: le malattie mentali.
Due facce e le personalità multiple, Pinguino e la megalomania esagerata, Enigmista e l’autismo, Zsasz lo psicopatico, Killer Croc e la deformità fisica, Poison Ivy e l’ossessione, e l’apice di tutto, Joker che le ha tutte insieme contemporaneamente.
Tutti villain con passati turbolenti che sono stati lasciati soli con i loro disagi, come dice appunto il Joker di Phoenix, che il problema centrale è che “la cosa peggiore delle malattie mentali è che tutti pretendono che tu ti comporti come se non le avessi”.
Per voi non sarà un capolavoro e ci sta, ma è a mani basse il miglior cinecomics che io abbia visto, superiore anche a Il Cavaliere Oscuro, a Endgame e a Watchman.
Leone d’oro meritatissimo, Phoenix folgorante che si merita la nomination senza dubbio in attesa di vedere se qualcuno riuscirà a superarlo in questi mesi.
Comunque questo era un proto-Joker, ancora non era quello andato completamente fuori di testa, quello si vede a sprazzi verso la conclusione del film (il monologo che fa alla televisione è tipico del personaggio, con tanto di “Buonasera, e ricordatevi sempre, That’s life!” detto alle telecamere che è perfettamente da lui).
Inoltre sul finale ho letto che