Il film inizia con una fuga rocambolesca che effettivamente mi aveva fatto storcere il naso, oltre ad essere registicamente confusionaria, poi però pian piano il film si attesta su livelli di qualità alta, col grande finale.
Il Grindelwald di Deep non mi convince appieno, ma comunque qui continua ad avere poco spazio, probabilmente lo approfondiranno come merita nel prossimo, ma il suo piano è comunque condivisibile: i babbani stanno facendo un casino della madonna, la prima guerra mondiale è finita da poco e Grindelwald, essendo un veggente, ha previsto lo scoppio della seconda. Serve qualcuno che li controlli, perchè "non ci metteranno molto a rivolgere le armi contro di noi". Il suo discorso finale mi ha ricordato molto Casapound, con la stessa dialettica forbita per convincere gente che ormai non ha nulla da perdere ad abbracciare una causa di #@*§ nascosta dallo zucchero "Noi non siamo malvagi, vogliamo solo la liberta, io non credo che i nomag siano inferiori, ma di un livello differente, non credo che siano inutili, ma che siano di un'altra utilità".
Tante critiche per il personaggio di Queenie, che invece per me è stato azzeccatissimo proprio in relazione a questo "le persone in difficoltà sono facilmente manipolabili". Lei vuole qualcosa di giusto, sposarsi con un nomag che ama in un'epoca che però non lo permette, ed è pronta a tutto per risolvere quest'ingiustizia. Quale occasione migliore per un manipolatore quale Grindelwald? Occasione troppo ghiotta quella di aggiungere una legilimens fra i suoi ranghi, perchè lui non vuole il male dei nomag (sì, come no), vuole solo riportare libertà e pace fra i due popoli (omettendo i modi e che
i babbani saranno schiavetti dei maghi). La scena finale, con Grindelwald che chiama a raccolta i suoi seguaci, mi ha fatto venire i brividi, con lei che ascolta tutto il suo discorso deviato con il sorriso sulle labbra.
Queenie: "Dai Jacob, andiamo con lui"
Jacob: "Cosa stai dicendo?"
Queenie: "Lui vuole il bene per noi, è l'unica soluzione"
Jacob: "No Queenie, andiamo via"
Queenie: "JACOB VIENIII!"
L'ultima frase detta con la faccia distorta è la perfezione, lei che è sempre tranquilla e sorridente ma che è bastato poco per trasformarla in un mostro, semplicemente promettergli ciò che ritiene giusto.
Poi c'è il personaggio di Leta Lestrange e la stupenda parte di ricordi ad Hogwarts. Serpeverde "alternativa", una borderline proprio come Newt, intelligente, magicamente dotata ma che non riesce a rapportarsi in maniera normale con le altre persone, che per questo la bullizzano e allontanano (anche se lei sa difendersi eccome). Personalmente è la seconda serpeverde che preferisco dopo Piton, ben lontani dai canonici purosangue fighi e cattivi. Poi la sua scena col molliccio era ciò che più desideravo vedere. Ho sempre ritenuto il molliccio una scelta narrativa interessantissima ma sempre poco e mal utilizzata, inspiegabilmente. Il vedere le più grandi paure di una persona è semplicemente fantastico, eppure hanno sempre tirato fuori cose scontatissime e banali tipo i ragni per Ron, i dissennatori per Harry e la luna per Lupin. Qui invece si capisce sin da subito che c'è qualcosa di orribile dietro, vedere quel velo aleggiare in cielo è terrificante anche se non sai bene di cosa si tratta. Poi a fine film, quando te lo spiegano, capisci che è ancora più terrificante di quanto potessi immaginare. Leta che da piccola, in viaggio su una nave che sta affondando, non riesce più a sopportare il fratellino neonato che piange e decide di scambiarlo con uno che invece era lì vicino in culla, tranquillo e dormiente, condannandolo difatto alla morte visto che la scialuppa dove lo porteranno affonderà davanti ai suoi occhi, col pargoletto avvolto in un mantello che sprofonda nelle acque. Aver contribuito alla morte di tuo fratello neonato è abbastanza gigantesca e accettabile come "più grande paura".
La morte di questo personaggio mi ha lasciato particolarmente dispiaciuto, anche se è una morte eroica, una serpeverde purosangue che si ribella a Grindelwald e preferisce morire piuttosto che seguire la sua distopica visione del mondo. Miglior personaggio del film a mani basse.
Apprezzata anche la scappatoia di Silente e Grindelwald che hanno fatto un patto di sangue per non affrontarsi mai, molto più credibile del canonico "Eh lo amo non posso affrontarlo".
Stonata invece la rivelazione su Credence, che in realtà si chiama Aurelius Silente ed è, appunto, il fratello di Albus.