Presentato oggi a Roma il programma della Mostra del cinema di Venezia, con Tarantino presidente della giuria.
ROMA - Poker d'italiani in concorso alla 67/ma Mostra del cinema di Venezia (1-11 settembre), presentata oggi a Roma dal direttore Marco Mueller e dal presidente della Biennale Paolo Baratta. L'annuncio non ha riservato sorprese, rispetto alle indiscrezioni della vigilia. Nella gara internazionale, con la giuria presieduta da Quentin Tarantino ci sono: «La Passione» di Carlo Mazzacurati con Silvio Orlandi e Cristiana Capotondi, «Noi credevamo» di Mario Martone con Luigi Lo Cascio, Toni Servillo, Luca Zingaretti e Anna Bonaiuto, «La solitudine dei numeri primi» di Saverio Costanzo con Luca Marinelli, Alba Rohrwacher e Isabella Rossellini e«La Pecora nera» esordio di Ascanio Celestini con Giorgio Tirabassi, lo stesso Celestini e Maya Sansa.
CINQUE FILM USA - Cinque, invece, i film Usa in concorso. Oltre all'annunciato film d'apertura, «Black Swan»del regista Darren Aronofsky (giá Leone d'Oro con «The Wrestler» nel 2008), si sfideranno nel concorso principale anche «Somewhere» di Sofia Coppola, che vede nel cast accanto a Benicio del Toro anche le nostre Laura Chiatti e Simona Ventura, «Promises written in water» di Vincent Gallo, «Road to nowhere» di Monte Hellman, che vede nel cast anche Fabio Testi, e «Meek's Cutoff» di Kelly Reichardt.
BONDI NON SARA' IN LAGUNA - Non è andato al Festival di Cannes e potrebbe non andare nemmeno alla Mostra del cinema di Venezia, quest'anno, il ministro della cultura Sandro Bondi. Secondo indiscrezioni, il ministro non dovrebbe essere presente a settembre in laguna e potrebbe saltare anche l'inaugurazione della Biennale Architettura, il 29 agosto. Tra il 9 e l'11 settembre, in concomitanza con gli ultimi giorni della Mostra del cinema, il ministro dei beni culturali e coordinatore del Pdl è annunciato a Gubbio per un seminario della scuola di formazione politica del partito intitolato 'Competenza e onestà per buona politicà, per il quale sono previste le conclusioni del premier Silvio Berlusconi. Bondi salterebbe così per la prima volta la Mostra del Cinema, alla quale è stato presente sia nel 2008 sia nel 2009, da quando cioè è stato nominato. Anche per la Biennale Architettura sarebbe la prima volta senza Bondi: nell'ultima edizione, anno 2008, il ministro aveva anzi inaugurato la rassegna, il 13 settembre, consegnando il Leone d'oro alla carriera a Frank Gehry.
LAVORO DURO PER LA GIURIA - Non sarà facile per la giuria presieduta da Quentin Tarantino e piena di suoi colleghi (gli italiani Gabriele Salvatores e Luca Guadagnino), lo scrittore-regista Giullermo Arriaga, decidere a chi attribuire i Leoni 2010. La Mostra si apre il 1 settembre con il primo film in gara Black Swan, del regista americano Darren Aronofsky molto amato in Laguna (già Leone d'oro alla 65. Mostra nel 2008 per The Wrestler).
LEONE D'OROALLA CARRIERA - A un altro regista – il venerato John Woo – va il Leone d’oro alla cariera, in quanto uno tra i maggiori innovatori del linguaggio cinematografico contemporaneo, che è riuscito a far coincidere Oriente e Occidente.
ISABELLA MADRINA - Madrina delle cerimonie di apertura e chiusura è Isabella Ragonese applaudita di recente alla Mostra nel film rivelazione di Controcampo italiano 2009 Dieci inverni di Valerio Mieli, premiata ai Nastri d'argento 2010 per le interpretazioni in La nostra vita di Daniele Luchetti e Due vite per caso di Alessandro Aronadio.
CONTROCAMPO ITALIANO - Sarà Roberta Torre ad aprire la sezione Controcampo italiano con I baci mai dati. Nel cast Giuseppe Fiorello e Donatella Finocchiaro. La Giuria di Controcampo italiano - che giudicherà le opere di lungometraggio, al massimo sette tra fiction e non fiction, di questa sezione, tutte in prima mondiale e proiettate in Sala Grande - è composta da Valerio Mastandrea (presidente), attore fra i più importanti e versatili del cinema italiano, vincitore quest'anno del David di Donatello come miglior attore per La prima cosa bella di Paolo Virzì; dalla regista Susanna Nicchiarelli, trionfatrice della prima edizione di Controcampo italiano nel 2009 con Cosmonauta, opera prima che dopo la Mostra è stato presentata in oltre 30 festival cinematografici aggiudicandosi una decina di riconoscimenti in Italia e all'estero; dal presidente dell'Ente dello Spettacolo e direttore della Rivista del cinematografo Dario Edoardo Viganò. La Giuria assegnerà senza possibilità di ex-aequo il premio Controcampo italiano.
VITTORIO E I COMICI - Molto cinema italiano non solo in concorso. La retrospettiva sarà dedicata al cinema comico italiano, e in particolare ai suoi protagonisti (e in particolare ai grandi dimenticati), la retrospettiva della 67. Mostra, intitolata La situazione comica. E la Mostra si apre il 1 settembre nel segno di Vittorio Gassman (che avrebbe compiuto gli anni proprio quel giorno) a 10 anni di distanza dalla scomparsa con un programma speciale che prevede: la proiezione in prima mondiale di Vittorio racconta Gassman, una vita da Mattatore (80’), “film-confessione di Vittorio Gassman” ricchissimo d'inediti, realizzato da Giancarlo Scarchilli con la collaborazione del figlio di Gassman Alessandro Gassman; la proiezione all’Arena di Campo San Polo il 31 agosto della versione restaurata di Profumo di donna (1974) di Dino Risi.
ORIZZONTI - Nella sezione Orizzonti della 67. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, quest'anno molto rivolta al cinema di ricerca, trova collocazione anche il documentario Un anno dopo - Progetto Memory Hunters 1 (Italia, 25') di Carlo Liberatore, Matteo Di Bernardino, Antonio Iacobone, Stefano Ianni, Marco Castellani e altri. Sembra un giorno qualunque, ma è quello del primo anniversario del terremoto che il 6 aprile 2009 ha colpito la città de L'Aquila e i suoi dintorni. Un anno dopo è la prima tappa, supervisionata da Gianfranco Rosi e Stephen Natanson, del progetto Memory Hunters (Cacciatori di memoria) che si propone di seguire negli anni, grazie agli studenti del III anno dell'Accademia dell'Immagine e ai loro docenti, la ricostruzione dell'Aquila e della sua identità. I giovani cineasti scelgono le immagini giuste per recuperare la memoria della vita precedente della città e dei suoi abitanti attraverso testimonianze, silenzi e sguardi di una quotidianità sospesa e inesplorata.
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