Demon City Shinjuku, la città dei mostri. Yoshiaki Kawajiri. 1988.

Dal punto di vista estetico nulla da dire( bellissime le atmosfere dark/apocalittiche così come i disegni) ma la trama e' banalissima(questi demoni che escono fuori dall'oltretomba per impossessarsi del Giappone avrebbero un po' stancato, perlomeno a me).

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Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra e il mio seno, cui volta a volta ciascuno s'è scontrato, è fatto per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia.

Fuoco mortale. Nick Lyon. Peter Facinelli. 2023.

Film emotivamente molto coinvolgente sui disastri climatici e sui relativi incendi che il surriscaldamento globale sta provocando in questi anni in tutte le latitudini, un film di coraggio, speranza e rinascita e che fa capire come davanti alla furia devastatrice della natura l’uomo puo' fare ben poco.
A me ha emozionato davvero tanto.

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Terror train. Roger Spottiswoode.1980.

Uscito nel periodo d'oro degli slasher("Venerdì 13", "Halloween") questo film ne ricalca enormemente le orme, ottima l'idea della location(un treno a carbone in movimento che percorre paesaggi innevati), ottimi i giochi di luce e ombre, buona l'interpretazione di Jamie Lee Curtis, fresca reduce dal successo di Halloween ma la sceneggiatura e' parecchio prevedibile(soprattutto fin dall'inizio si sa gia' chi sia l'assassino).
In sostanza una scopiazzatura dei ben piu' celebri film sopra citati.

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The Hounds. Maurizio e Roberto Del Piccolo. 2011

Colpo di scena finale a parte questo film è un qualcosa di terribile, girato in modo mediocre(sembra che al posto della macchina da presa i due registi avevano in mano la telecamera di un vecchio telefonino), sceneggiato ancora peggio e interpretato in modo abominevole(soprattutto il doppiaggio, una roba da far sanguinare le orecchie).
Da dimenticare.

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Bellezza letale. Craig Goldsmith. 2018.

Certo che la capacità che hanno gli americani in questi film di fidarsi del prossimo è ammirevole e sconcertante allo stesso tempo, chiunque gli capiti davanti e si trovi in apparente difficoltà se lo portano subito a casa a vivere con loro.
Comunque questi thriller televisivi sono tutti uguali, il classico villain con un passato difficile alle spalle pronto a tutto pur di infilarsi in una famiglia(meglio ancora se benestante) che possa sopperire alla sua perduta per sempre, il buon samaritano di turno che non capisce il pericolo che ha davanti e la migliore amica della samaritana che deve tirarla fuori dai guai e che il più delle volte ci rimette le penne lei, nulla di nuovo sotto il sole ma perlomeno questi filetti intrattengono, cosa che non si può dire di altri ben più "blasonati colleghi".

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Dangerous Waters. John Barr. 2023.

Il film si apre con una madre quarantenne e sua figlia in prossimità di intraprendere il college che partono per una vacanza sulla barca a vela del compagno riccone della madre.
La figlia non vede di buon occhio l’uomo e ne ha ben donde, visto e considerato che da metà film si ritroverà in guai seri proprio a causa sua.
A parte la trama a tratti davvero inverosimile(ormai c’è questa nuova moda a Hollywood di trasformare in novelli Rambo abili nella lotta e nello sparare con qualsiasi tipo di arma da fuoco come nemmeno un soldato reduce dal Vietnam ti saprebbe fare qualsiasi categoria di essere umano, maschio o femmina che sia, bambino, adolescente o ottuagenario che sia) il film il suo lavoro, ovvero quello di intrattenere lo spettatore, lo fa, certo tutto si fa molto esagerato, soprattutto verso il finale ma si lascia tutto sommato guardare questo film.
Da menzionare l’ultima prova recitativa di Ray Liotta, ancora una volta nella parte del #@*§(ruolo che ha per la maggior parte ricoperto nella sua carriera di attore).

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Voti pericolosi. José Montesinos. 2021.

Thriller abbastanza scialbo ma che fa capire come la competizione quando si trasforma in un qualcosa di ossessivo possa diventare deleteria e molto pericolosa.

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Mi vendicherò. Ben Meyerson. 2019.

Thriller televisivo abbastanza insulso che tra l'altro scopre subito l'identità del villain di turno e' questa e' una grave pecca per me, inoltre ha situazioni gia' viste milioni di volte.

P.s. geniale l'idea di scegliere un attore di undici anni per interpretarne uno di sei.

P.p.s dei vicini così rompicoglioni non li avevo mai visti.

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Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra e il mio seno, cui volta a volta ciascuno s'è scontrato, è fatto per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia.

Ieri sera ho visto Dracula di Bram Stocker, e aldilà del fatto che non c'entra nulla col libro di Stocker (a detta della mia compagna che lo ha letto), qualcuno mi spiega perché il film sarebbe un cult? Ha senza dubbio delle cose molto positive, per non dire ottime, ma l'ho trovato per alcuni tratti confusionario e per altri noioso.
Magari sta solo invecchiando male...

Ti riferisci a quello di Francis Ford Coppola? Credo di si, ma nel dubbio chiedo

Per quel che mi riguarda se la merita tutta l'etichetta di "cult". L'aderenza con il libro (che ho letto tanti anni fa, ad essere sincero) in effetti non c'è del tutto, ma nemmeno divaga più di tanto. Diciamo che dei riferimenti ci sono (e anche fatti bene direi).
Poi sicuramente c'è il cast di alto livello che incide. Gary Oldman al solito molto bravo, Anthony Hopkins nelle vesti di Van Helsing è semplicemente fantastico. Winona Ryder niente di ché ma allora era un bel tocco de fregna e quindi si lasciava guardare. Il resto del cast tutto sommato "sul pezzo" o comunque adeguato.
Non che che nella storia della filmografia ci siano stati chissà quanti filmoni su Dracula, quindi se vogliamo nemmeno lo puoi fare un vero e proprio confronto. "Nosferatu, il principe della notte" è anch'esso un ottimo film, non saprei dire se migliore o peggiore di quello di Coppola. In generale non lo metterei nella mia top10 personale ma in una top50 si (poi quando ho tempo e voglia magari la butto giù).

Poi vabbè se vogliamo rimanere sul tema (seppur di generi totalmente diversi) anche "Dracula morto e contento" e "Fracchia contro Dracula" sono tra i miei miei preferiti

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Di Lazio ci si ammala inguaribilmente.

Giorgio Chinaglia

Allez les Verts!