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QUIUna buona finale. Niente di leggendario, ma tutto sommato una grande squadra meritatamente campione. L'Unione Sovietica invece ha deluso molto. Si è letteralmente liquefatta dopo il 2-0 dell'Olanda. È stata tradita sia dalla stanchezza, ma era prevedibile perché mantenere l'intensità del suo pressing sarebbe stato difficile, sia soprattutto dalla giornata-no di tre dei suoi uomini più rappresentativi: Protasov, Belanov e Zavarov. Benino Mykhaylychenko, ma anche lui è calato nella ripresa. Migliore in campo dei sovietici per me l'esterno sinistro Rats.
Chiunque mastichi un po' di calcio si accorge subito che nell'Olanda ci sono tre giocatori sopra la media: gli attaccanti Gullit e Van Basten e il difensore centrale Rijkaard. Frank per me addirittura il migliore in campo; non ha sbagliato niente: tutti i palloni alti erano i suoi, era sempre attento nello spezzare le trame offensive avversarie, inoltre in un paio di occasioni si è portato avanti creando situazioni offensive pericolose. Se si pensa che poi nel Milan sarebbe stato protagonista anche come centrocampista, questo fa capire la grandezza, la completezza e l'intelligenza di questo giocatore. Molto bene anche il portiere Van Breukelen, che nega il gol a Lytovchenko nel primo tempo e para il rigore a Belanov nella ripresa.
Alla fine tutti contenti, perché i sovietici, mentre ricevevano la medaglia di consolazione, ridevano e scherzavano tra di loro... Evidentemente erano già soddisfatti così.
Era comunque prevedibile già da quel momento che la squadra che la stagione successiva avrebbe schierato Rijkaard, Gullit e Van Basten sarebbe stata destinata a fare cose importantissime. E così in effetti sarebbe stato.