DROL ha scritto:
Il problema, semmai, erano le griglie di partenza. Verratti, Insigne e Immobile erano giovani di livello superiore. Cascione, addirittura, per Conte in quegli anni è stato il centrocampista più forte della serie B (tanto da litigare con Perinetti per non esserlo riuscito a comprare).
Fu una bellissima realtà, ma non la pomperei oltre il dovuto. Per me non fu meglio del Siena 2010/11 o del Sassuolo 2012/13.
Rispondo solo a questa prima parte, dove per fortuna (tua) hai mantenuto un pò di lucidità (e dignità). Poi hai iniziato a ragliare e francamente non meriti ulteriore considerazione.
Ribadisco il concetto, quella promozione per me può essere classificata come impresa sportiva (ovviamente nella sua dimensione, nessuno sta idolatrando la cosa) per come ottenuta (la qualità di gioco di quel Pescara fu a suo modo unica).
Poi se vuoi chiamarla "bellissima realtà" ci sta pure eh, tendo ad accontentarmi.
Ricapitolando (visto che hai poca memoria e altrettanto poca buona fede)...
1- Ai nastri di partenza (valutando ambizioni e budget) c'erano sicuramente 4 squadre superiori a quel Pescara. In ordine sparso Torino, Sassuolo, Verona e Sampdoria. Empoli e Livorno così come il Brescia retrocesso partivano con ambizioni play-off, anche il Padova (per dire) quell'anno puntava a fare un buon campionato. Il Pescara non era assolutamente inserita nel lotto delle squadre che si sarebbero giocate la promozione, basta avere un minimo di memoria storica (e appunto buona fede) per ricordarlo e riconoscerlo.
2- Immobile tra Siena e Grosseto aveva segnato la bellezza di 2 gol in 20 partite di campionato. Come rivela Delli Carri nell'intervista in pochi lo cercavano (nemmeno Zeman sapeva chi fosse) e lo presero praticamente senza concorrenza (in prestito).
Insigne aveva fatto benissimo al primo vero anno di LegaPro con il Foggia (indovina un pò chi lo allenava?) ed era all'esordio assoluto in cadetteria.
Verratti prima dell'arrivo di Zeman era considerato ancora un talento inespresso, ottima tecnica ma ancora non si era capito che ruolo avesse di preciso (se non erro già Di Francesco lo aveva impiegato come regista, ma fu Zeman a puntarci stabilmente in quella posizione e farlo esplodere).
Si trattava di 3 giovani interessanti e nessuno lo nega, ma è altrettanto innegabile come Zeman fu bravo nel dargli fiducia e farli crescere (i diretti interessati, per la cronaca, non fanno mistero di ciò e lo hanno sottolineato spesso nelle interviste rilasciate negli anni).
C'erano buoni giocatori in rosa (Cascione sicuramente era uno di quelli) e non era di certo una squadra di scappati di casa.
Detto ciò, per come la vedo io (ma non solo) Zeman fece una #@*§ pazzesca ad andare (a furor di popolo) alla Roma. Per carità, era forse uno degli ultimi treni di un certo livello ma difatti lì si è chiusa (nei fatti) la sua carriera. Ma è appunto un altro paio di maniche...