https://www.youtube.com/watch?v=ucut-0uPG_4 (1° tempo)

https://www.youtube.com/watch?v=XsfBGEolvxk (2° tempo)

Vista l'impresa del Torino di questi giorni, ho visionato la finale d'andata della Coppa UEFA del 1977. Che dire: il Bilbao all'andata praticamente non l'ha mai vista, i baschi sono stati tramortiti per quasi tutti i novanta minuti dal pressing e dal centrocampo super muscolare della Juventus. I bianconeri avrebbero potuto raddoppiare in più di un' occasione, magari con Boninsegna in campo tutti i novanta minuti (invece uscito quasi subito per infortunio) il risultato sarebbe stato più rotondo. Miglior in campo Tardelli, ottimo a mio avviso anche l'onnipresente Furino. Nei baschi non salvo nessuno, tutti sotto tono. Incredibile come al ritorno lo spartito della partita si sarebbe capovolto (Juve arroccata in difesa, Athletic che attaccherà a testa bassa per tutti i novanta minuti)

Non era raro assistere ad un atteggiamento del genere per le squadre del Trap,soprattutto in difesa di un risultato positivo

Io direi di tutte le squadre italiane prima dell'avvento di Sacchi, anche se sporadicamente, sapevano anche loro dar vita anche a partite d'attacco in trasferta, (ad esempio la stessa Juve a Bruges nel 1978).

Bravo,verissimo,Juve molto sfortunata al ritorno in belgio.Bruges che pareggio` subito il gol di svantaggio dell'andata a Torino.Va detto che quando c'era da attaccare la Juve e le squadre del Trap in generale avevano un altro atteggiamento,molto piu'offensivo

C'era un rigore clamoroso su Boninsegna a Bruges, grande come una casa. Avrei voluto vedere una bella finale Juventus-Liverpool. Comunque quella Juve (parlo di quella del 1976/77) vinse ben tre partite fuori casa (a Magdeburgo, ad Atene e a Donetsk), sinonimo di mentalità vincente. Eddie, secondo te è vero che il Trap copiò in molte concetti tattici (Causio tornante, centrocampo senza un regista di ruolo, due punte strette in fase d'attacco, larghe in fase di difesa) l'amico Radice?

Esordirono piu` o meno nello stesso periodo,vero avevano molto in comune,probabilmente il Trap riusciva a trasmettere ai suoi uomini quella grinta proverbiale.Radice ,grintoso anche lui,ma piu` compassato

la juve a donetsk perse 1-0
Radice si ispirava molto al calcio olandese, pressing, fuorigioco e il regista imprescindibile era Pecci
Trap: Morini marcatore fisso, cuccureddu e gentile fisso o zona (dipendeva dalla fascia dove giocava il tornante avversario), centrocampo misto uomo zona, Causio libero di fare quello che voleva e Bettega punto di riferimento per tutti

Piu` che altro il richiamo al calcio olandese era dovuto al pressing adottato dal Toro e molto raro in Italia.Per quanto riguarda i ruoli in campo,erano molto simili come dice Ciccio.

Pecci in una sua autobiografia si è definito una mezzala pura, non un regista. Il regista gioca il pallone a uno/due tocchi, mentre la mezzala è più portata al contrasto e a portare palla.

Dal punto di vista tattico entrambe le squadre giocavano con una zona mista: due marcatori a uomo in difesa (Santin-Mozzini/Cuccureddu-Morini), un fluidificante (Salvadori/Gentile), un libero staccato (Caporale/Scirea) e marcature a zona a centrocampo. Sia il Toro che la Juve giocavano con un centrocampo a tre, con un vertice arretrato (Pecci/Furino) e due box to box ai fianchi (P. Sala-Zaccarelli/Tardelli/Benetti). Anche il tridente d'attacco aveva una struttura simile: un tornante che in fase di possesso aveva compiti di svariare su tutto il fronte offensivo (C. Sala/Causio) e due punte pure (Pulici-Graziani/Boninsegna-Bettega). La differenza tra le due formazioni stava nell'attuazione della trappola del fuorigioco (che il Toro attuava saltuariamente, la Juventus praticamente mai) e nel pressing portato dagli attaccanti (nel Toro Graziani e Pulici erano i primi a pressare i terzini avversari, mentre nella Juve non credo che un Boninsegna a quasi quarant'anni ce la facesse a fare un lavoro del genere). Ricapitolando comunque vedo più analogie che differenze tra le due squadre. Discussione interessante comunque...

Esatto, poi sia il Torino che la Juventus, pur puntando molto sul gioco palla a terra, preferivano un gioco perforante e verticale: l'obbiettivo era servire nel minor tempo possibile gli attaccanti (nel Torino, soprattutto Pulici e Graziani che si trovavano a occhi chiusi erano letali con questa tattica) con meno passaggi possibile. L'uniche squadre ad attuare un gioco orizzontale, all'epoca, erano la Ternana di Viciani e il Napoli "brasiliano" di Vinicio.