Mundial de Mexico , ottavi di finale , visionata , un 4-0 perentorio del Brasile in quel di Guadalajara , in vantaggio in verita' con un rigore dubbio su Careca , Trasforma Socrates dal dischetto , poi per il Brasile si scatena la samba , a segno il fomidabile terzino destro Josimar con un fantastico gol , poi gol di Edinho su assist di tacco di Careca , poi nel finale entra il redivivo Zico , bravo a procurasi un rigore , da grande campione quale' il galinho lascia il tiro a Careca che concorre per la classifica marcatori , Antonio trasforma colpendo il palo interno.
Inutile nel finale una rovesciata da fuori area di Zibi boniek , per la Polonia e' il canto del cigno , tornera' sul proscenio Mondiale solo nel 2002.


Migliore in campo un MONUMENTALE ASTRONOMICO JULIO CESAR.

Insuperabile scoglio difensivo contro cui si infrangono sgomenti tutti gli attacchi avversari , non disdegna sgroppate in avanti degne di un purosangue che galoppa nelle praterie , i suoi lanci sono sontuosi , ci prova su punizione con tiri di potenza terrificante , la sua possanza negroide e' clamorosa .

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GULLIT:"Quando vedo Messi penso che è un grande calciatore ma è protetto: dagli arbitri, dalle telecamere, dal regolamento. Messi può limitarsi a dribblare. Diego doveva saltare alto così, non per fare dribbling ma perché volevano spezzargli le gambe".

Un Gesto come quello di Zico come sarebbe stato quotato per Cristiano Ronaldo ?.
Rammento anche nel finale della stagione 88-89 Maradona lasciare i rigori a Careca , come ad esempio in Napoli Torino che potrete visionare su youtube , Antonio concorreva con Serena per la classifica cannonieri di quell'anno.

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GULLIT:"Quando vedo Messi penso che è un grande calciatore ma è protetto: dagli arbitri, dalle telecamere, dal regolamento. Messi può limitarsi a dribblare. Diego doveva saltare alto così, non per fare dribbling ma perché volevano spezzargli le gambe".

Considero il gol di Josimar uno dei più belli mai segnati in un Mondiale.

Ne aveva già segnato uno notevole contro l'Irlanda del Nord, nel girone, con una bordata epocale da trenta metri almeno.

Ma questo contro la Polonia mi piace ancora di più, perché non c'è solo il tiro (da posizione angolatissima, quasi impossibile).
C'è anche l'azione personale con cui si prepara il tiro, slalomeggiando fra i difensori.

Beh, per Júlio César arrivò anche l'investitura di un certo giocatore polacco, un tale Zibì Boniek, che sulla stampa brasiliana del giorno dopo affermò:



«Júlio César è stato il migliore in campo. Se il Brasile non avesse avuto quel difensore di colore, il risultato sarebbe stato diverso».