JC ha scritto:
ma obiettivamente non si può preferire per contenuti tutto il calcio alle partite in diretta
e invece si può, perché si preferisce quel calcio lì all'attuale (per molte ragioni concrete) e perché non è assolutamente indispensabile guardare tutte le partite di tutto il campionato della propria squadra per essere più informati su di essa o per capire più di calcio.
poi il discorso fra vedere e non vedere lo ha già affrontato il famoso sociologo McLuhan quando parlò della distinzione fra mezzi di comunicazione caldi e freddi. La tv è fredda, perché mette chi la guarda in condizioni di passività, tanto è tutto lì. La radio è invece esempio classico di mezzo di comunicazione freddo, perché la sola telecronaca di un evento costringe chi l'ascolta ad essere attivamente partecipe all'evento, spingendolo ad immaginare nella propria mente ciò che può solo ascoltare stia succedendo. Non è detto che si apprenda di meno così, per niente.
Ma poi non era neanche necessario ascoltare Tutto il calcio infondo, io da bambino ricordo di aver passato tante domeniche pomeriggio guardando la schermata della televisione impostata su Teleradio Città Bianca (una tv locale di Ostuni) che durante le partite metteva in onda solo la schermata della schedina del totocalcio, continuamente aggiornata comunque sui risultati. Non c'era neanche uno studio con due giornalisti a parlare. Niente. Solo la schermata sulla schedina e la musica di sottofondo.
E io rimanevo fisso davanti alla tv sperando che il numerino corrispondente ai goal della Juve cambiasse, così per 90 minuti. Se non è passione quella.. Questo per dire che secondo me è proprio il troppo che stroppia, è l'overdose a rendere alla fine tutto uguale e scontato, a non dare mai la dimensione dell'evento, perché tanto si può guardare sempre tutto.
Non c'è magia, non c'è fascino, è una specie di grande fratello che non mi attira per nulla.
Solo i campionati del mondo ormai mi intrigano del calcio attuale, solo quelli.