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MessaggioInviato: sab 14 gen 2017, 17:14 
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Raccattapalle
Raccattapalle

Reg. il: ven 6 gen 2017,
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Salve a tutti.

Dunque, andiamo con ordine perché c'è molta carne sul fuoco. Questo è uno degli argomenti che più interessa agli appassionati di calcio.

Innanzitutto, noi abbiamo sempre avuto un ciclo se includiamo la tragedia del grande Torino, abbiamo sempre avuto il campionato più difficile del mondo (almeno fino al 2010), abbiamo forse buttato via qualche mondiale (nel 90 non abbiamo convocato Matteoli e giocato con un solo vero centrocampista centrale, nel 98 abbiamo tolto il palcoscenico ad un grande Baggio) abbiamo il calcio nel sangue e se permettete, anziché storici inglesi, io direi che il calcio lo possiamo giudicare noi. Giusto o sbagliato, ma la nostra opinione da italiani praticanti e appassionati di calcio, conta qualcosa.

Intanto dico di non considerare le squadre spagnole dai piedi chissà quanto buoni perché il Barcellona di Guardiola era avvantaggiato dalla liga rispetto alle squadre italiane che facevano la serie A, molto più difficile mentalmente.

Sono assolutamente contrario al considerare la Germania del 70 migliore di noi, nella maniera più assoluta. Non so da dove abbia origine una cosa simile. Loro ci battevano solo nel ruolo di Overath (miglior regista europeo di tutti i tempi) che però insieme a Beckenbauer nel centrocampo erano 2 di troppo a mio avviso. Meglio nel 74 con Beckenbauer libero. Se c'è una pecca nel nostro team in quel periodo, forse era un collettivo non organizzato, seppur come singoli pieni di campioni. Ritengo come singoli la nostra nazionale di quel periodo superiore, così come il Brasile.

Sono d'accordo con chi dice che il Brasile abbia accelerato nel secondo tempo, secondo me non ha neanche voluto infierire perché si è adeguato alla stanchezza dell'Italia. Non sono d'accordo con chi dice che l'Italia se la sia giocata perché il Brasile avrebbe potuto fare anche più goal.
Sono però ovviamente d'accordo con il fatto che gli italiani erano ancora in fase di recupero, e sono scoppiati nel secondo tempo. Il goal di Jairzinho è avvenuto in un chiaro momento di calo. Paragoni tra la nostra nazionale e quella del Brasile non mi sento di farli. Almeno non con gli azzurri del 70. Perché sinceramente faccio fatica a giudicarli. Posso fare però paragoni con altre squadre.

L'altura ha favorito il gioco brasiliano rispetto al nostro ? Beh, io credo una cosa, indipendentemente da ciò, quel Brasile non era una squadra a mio avviso, adatta ad un campionato lungo. Era più una squadra per partite secche, come il mondiale. Infatti erano costretti ad andare in porta con molti passaggi e fraseggi. Come sarebbe andata se avessero giocato al livello del mare ? Secondo me l'Italia avrebbe dovuto mostrare comunque un collettivo assemblato per vincere, ma sinceramente queste previsioni non mi sento di farle. Ricordo che nella partita con l'Inghilterra era assente Gerson (che poi sia stato un bene o un male, questo è un altro discorso).

Ricordo che il Brasile del 70 non è stata la squadra che ha segnato più goal o che ha avuto l'attivo migliore. il Brasile del 2002 ha segnato 18 goal e subito solo 4. 14 goal all'attivo, praticamente dei mostri. E hanno fatto anche della pretattica nel girone non presentandosi con la formazione migliore, schierata dall'inizio solamente nei quarti di finale.
Il Brasile del 58 ha un attivo invece di 12 goal.

Secondo me, opinione personale, il Brasile del 58 era più forte. In quel Brasile tutti erano capaci a difendere, poi aveva un pressing organizzato, a tutto campo, ed un palleggio che costringeva gli avversari ad un pressing logorante che li faceva scoppiare nel secondo tempo. Le doti dei brasiliani del 58 erano sia difensive che offensive e secondo me, hanno dato una dimostrazione di potenza, erano inarrestabili. Mentre il Brasile del 70 ha dato una dimostrazione di raffinatezza. Ma secondo me, era più debole del Brasile precedente. Questo lo dico in base alle partite che ho visto. Che dire invece di un confronto tra il Brasile del 70 ed altre grandi squadre ?

Qualcuno ha giustamente citato quel tale di nome Tostao. Confermo che era un grande giocatore, molto raffinato, se lo si vede nel campionato brasiliano si nota che il gioco era spesso incentrato su di lui e che come trequartista, partecipava anche alla manovra della squadra. Così ha fatto anche nel Brasile (di classe il suo assist a Clodoaldo), tuttavia ho l'impressione che Gerson gli togliesse dello spazio. Un'impressione mia. Pur avendo molta tecnica, giocava in modo semplice, da vedere era uno spettacolo. Molti credono che il miglior trequartista del Brasile di tutti i tempi sia stato Zico, e sul piano esclusivamente singolo sarà pure vero. Tostao però mi sembrava un uomo squadra migliore, secondo me.

Ultima cosa su Pelé. Era un giocatore dall'intelligenza calcistica incredibile. Secondo me però nel 1970 era abbastanza logorato dall'intensità con la quale giocava negli anni precedenti. Ha corso molto aveva fatto mille goal e nel 70 non era il vero Pelé.


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MessaggioInviato: sab 14 gen 2017, 17:25 
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Sbaglio o non c'era NESSUN juventino nella Nazionale del 1970? :-) Un evento più unico che raro, sebbene vada segnalato che tra la fine degli anni Sessanta e la prima metà degli anni Settanta (prima dell'avvento dei vari Bettega, Cuccureddu, Causio e similia) la Juventus era una squadra di secondo piano in Italia, inferiore non solo alle milanesi, ma anche al Cagliari e alla Fiorentina.

Per me, comunque, la Germania Ovest del 1970 rimane la formazione teutonica più forte di sempre, peccato che non ci fosse Netzer. :asd


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MessaggioInviato: sab 14 gen 2017, 17:38 
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Raccattapalle
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Reg. il: ven 6 gen 2017,
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Seconda parte.

Christihann_14 ha scritto:


Costui è il chiaro esempio di persona che non capisce di calcio. Intanto il fatto che il Brasile giocasse con 5 numeri 10 non significa che giocasse con 5 trequartisti, compresi 2 a centrocampo. Veramente non sa quello che dice. Il fatto è che, Pelé, Rivelinho, Jairzinho, Tostao e Gerson giocavano tutti con il n°10, ma in ruoli diversi. Gerson era comunque un regista, o al massimo un 3/4 arretrato come Pirlo. Clodoaldo giocherebbe da trequartista ? Ma che dice. Clodoaldo non ci giocherebbe mai soprattutto perché il centrocampista centrale è un ruolo più difficile e più importante e perché lo sa fare meglio. Parla come se il 3/4 fosse il ruolo più importante. Jairzinho trequartista ? Ma dai, si vede che ha caratteristiche da ala/attaccante. Tostao sarebbe stato l'attaccante ? Ma che dice. L'unico vero trequartista era Tostao. Rivelinho era un attaccante, mezza punta però attaccante. Pelé mezza punta, non certo 3/4. Poi lo schema non era a calice con Clodoaldo davanti alla difesa e a seguire Gerson. Gerson stesso conferma che lui e Clodoaldo giocavano sulla stessa linea, era un 4-2-3-1.
Poi ancora, il Brasile ha organizzato quel team molto prima del mondiale ed ha avuto una preparazione tattica. Zagalo ha dettato le diagonali ai giocatori e messi in campo. L'Italia invece come nazionale non aveva il tempo per far coesistere Mazzola e Rivera insieme, sarebbe stato un azzardo anche se c'erano dal 66, ma noi non siamo degli sprovveduti tatticamente. Se due giocatori non possono giocare insieme non ci giocano. Chiaramente abbiamo fatto giocare Pirlo e Totti nel 2006. Non facciamo come gli inglesi che facevano giocare Gerrard e Lampard. Capello è chiaro che una cosa simile non la farebbe, ma per non andare contro la stampa o non subire pressioni lo ha fatto. .

Poi ancora, il fatto di giocare senza prime punte pure toglie profondità alla squadra. Li costringe nel fraseggio e a non fare mai passaggi smarcanti dato che non c'è un attaccante che si sa smarcare. Poi c'è anche meno scambio tra attaccanti in area. Io non sono d'accordo con il fatto che quel Brasile fosse perfetto. Personalmente.

Poi ha dato una dimostrazione del calcio favolosa. Ma credo che ci siano stati team migliori.


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Leviathan ha scritto:
Sbaglio o non c'era NESSUN juventino nella Nazionale del 1970? :-) Un evento più unico che raro, sebbene vada segnalato che tra la fine degli anni Sessanta e la prima metà degli anni Settanta (prima dell'avvento dei vari Bettega, Cuccureddu, Causio e similia) la Juventus era una squadra di secondo piano in Italia, inferiore non solo alle milanesi, ma anche al Cagliari e alla Fiorentina.

Per me, comunque, la Germania Ovest del 1970 rimane la formazione teutonica più forte di sempre, peccato che non ci fosse Netzer. :asd

Avrebbe dovuto esserci Anastasi ma non fu convocato x infortunio.

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Reg. il: ven 22 mag 2015
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Buffa romanza un po' ma è vero che quei 5 giocavano con il 10 nei club. Avevano però caratteristiche diverse, senza dubbio.
Jairzinho ha giocato dietro le punte e come ala, Gerson era regista ma poteva anche avanzare, Rivelino era un dieci secondo me, adattato ad ala sinistra (ma non era un giocatore veloce). Pelé e Tostao erano secondo me attaccanti di movimento, Tostao anche mezzala aggiunta.

Il Brasile si preparò vero, ma a monte rimane semplicemente che non si poneva problemi nel far coesistere i fenomeni, Saldanha studiò il modo di farli rendere al meglio e ci riuscì. In Italia nessuno avrebbe mai pensato una cosa del genere, siamo troppo pragmatici e preoccupati di non subire (primo fare filtro, non prenderle etc.. sempre e comunque). Loro no, in quel caso gli è andata bene, in altre occasioni meno.

Per me quel Brasile avrebbe sconfitto davvero chiunque ed è la miglior squadra della storia per come mixa qualità individuali e resa collettiva, poi va a gusti. In ogni caso loro davano sempre l'impressione di poter trovare la giocata con i singoli, ed erano appunto riusciti a farli coesistere in modo impossibile, sebbene non fossero 5 numeri dieci classici e con caratteristiche identiche.

Quella squadra è spettacolare anche perché ha smontato ogni nostro dogma, e infatti fatichiamo ancora a digerirla.

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MessaggioInviato: sab 14 gen 2017, 19:07 
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Reg. il: ven 22 mag 2015
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Aggiungo che a mio avviso l'Italia ha avuto il campionato migliore del mondo negli anni '60, negli '80 dopo i mondiali di Spagna e nei '90. Non sempre. Non esagererei.

Negli anni '70 almeno Inghilterra e Germania erano davanti, negli anni '00 fino a calciopoli c'era equilibrio, poi Inghilterra e Spagna ampiamente oltre. Oggi siamo in ripresa ma sempre al terzo posto. Negli anni '50 eravamo un grande campionato ma non credo superiore a spagnoli e inglesi.

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MessaggioInviato: dom 15 gen 2017, 1:22 
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Federico Buffa racconta favole non storia di calcio , qualsiasi storico competente capisce subito a sentirlo che di calcio non capisce nulla...tra l'altro i suoi racconti sono pieni di errori macroscopici.

Comunque e' un buon narratore , quello si , anche piacevole da sentire , l'importante e' avere bene inteso che di calcio non ne sa nulla , tra l'altro e' un uomo di Basket come volevasi dimostrare non si puo' essere esperti in due sport diversi.


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MessaggioInviato: dom 15 gen 2017, 11:31 
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Reg. il: ven 22 mag 2015
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Sì ma il calcio è anche passione, epica e mitologia, a volte per me esagera e diventa pedante, ma i mondiali possiedono un'epica e un pathos che è anche giusto evidenziare e celebrare. Un pathos che spesso va oltre la qualità delle partite: Italia-Argentina del 1990 è una delle partite più intense di sempre, ma certo non è gradevole né spettacolare. Nel calcio anche l'emozione ha un peso determinante.

Sul Brasile del 1970 romanza un po' (così come sull'Olanda del 1974, su Best), ma per me è anche legittimo farlo: mica parliamo di analisi scientifica, si parla di sport.

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MessaggioInviato: dom 15 gen 2017, 11:43 
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Tifoso
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Reg. il: mer 12 ott 2016
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Messaggi: 136
epico ha scritto:
come volevasi dimostrare non si puo' essere esperti in due sport diversi.

Scusami, epico, ma questa non te la lascio passare.
È vero che tendenzialmente un giornalista si concentra su una singola disciplina sportiva ma non si può neppure negare che talvolta ci siano state delle felici eccezioni alla regola.
Rino Tommasi è un autorevolissimo conoscitore sia di boxe che di tennis ( memorabili le sue telecronache assieme a Gianni Clerici ).
Gianni Mura ha scritto, e bene, sia di calcio che di ciclismo.
Giampiero Galeazzi è stato un grande commentatore di canotaggio ma anche un ottimo commentatore di tennis ( memorabili le sue sfuriate quando perdeva il suo pupillo Becker ).
E chissà quanti altri esempi non mi vengono in mente.


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MessaggioInviato: dom 15 gen 2017, 11:50 
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Buffa di calcio ne capisce eccome, semplicemente non è uno storico quindi commette qualche strafalcione tipo "Nasazzi bandiera del Penarol", c'è da dire che nessuno gli scrive i testi quindi va davanti alla telecamera, si mette a parlare e buona la prima e soprattutto tende ad adattare la realtà alle esigenze narrative e all'epicità, quindi non sempre le cose sono andate esattamente come racconta lui.


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