E' più grave perchè con tutto il rispetto Pelè, Rivelino, Jairzinho, ecc. erano leggermente più forti di Bastrup e Magath

La squadra più forte di sempre per distacco, che si parli di club o di nazionale.

Carlos Alberto sugli scudi, Gerson formidabile,Jairzinho immarcabile, Pelè tirato a lucido per la sua ultima rappresentazione.

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Il lutto in me per il suo precoce ritiro non si estingue ancora e mai si estinguerà - C.B.

Ma quale tranello. L'Italia era sfiancata, oltre che con qualche giocatore inadatto a giocare in altura.

L'unico uomo libero del Brasile era Gerson perché giocavano con un centrocampo a 5 ed un attaccante in meno. I giocatori racconta Sandro Mazzola non erano d'accordo con il c.t., volevano invece marcare il regista verdeoro. Però questo a mio parere non è il motivo della sconfitta. L'Italia non aveva un vero incontrista, aveva speso troppe energie mentre il Brasile era più informa. Tutto lì.

In altura il Brasile era favorito perché correvano poco, giocavano da fermi facendo girare il pallone grazie alla tecnica superiore.

Non giocavano da fermi, usavano anzi nel giuoco improvvise accelerazioni.
Poi certo c'era l'altura, il pallone di cuoio, 35-40 gradi di temperatura, si giocava a mezzogiorno in estate, l'erba messicana era tenuta molto alta (anche nel 1986), si vede chiaramente che il pallone fatica a rotolare a meno che non sia calciato a pelo d'erba.
Il Brasile poi a parte la finale gioco' sempre a Guadalajara che era solo a 1500 metri sul livello del mare.

L'immenso Pelé sapeva già tutto in anticipo:


«Pensi che l'Italia possa fare una buona figura ai Campionati del Mondo in Messico?»

«Certamente, amico. Ma, attenzione: vincerà il Brasile. Vincerò io».



Fonte: Corriere dello Sport del 25 settembre 1969, pagina 8: http://dlib.coninet.it/bookreader.php?& ... 8/mode/2up

Forse perà spargendo più acqua santa le sorti della partita sarebbero potute cambiare...

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